Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
12/10/2016 10:45:00

Da Pantelleria un appello per la difesa dei paesaggi terrazzati

 Si è svolto a Donnafugata, a Pantelleria, una sessione dell’Incontro Mondiale sui Paesaggi Terrazzati. Dopo la prima edizione tenuta in Cina e quella in Perù, questo è il terzo incontro voluto dall’Alleanza Mondiale che si è costituita nel 2010 tra istituzioni, ricercatori e produttori ai quali sta a cuore il futuro delle aree terrazzate.
Con la collaborazione dall’Università di Padova e di quella di Venezia, l’incontro ha avuto avvio con delle sessioni plenarie che hanno contato 300 partecipanti provenienti da tutto il mondo, e con delle sessioni locali tenute proprio in alcune delle aree più note per i terrazzamenti, come Pantelleria.
L’obiettivo è stato quello di approfondire lo studio dei paesaggi terrazzati per capirne il loro grande valore: questi territori sono infatti capaci di unire pregiate produzioni agro-alimentari, la difesa del suolo, la trasmissione di saperi e la conservazione di un paesaggio di straordinaria valenza estetica.
I paseaggi terrazzati sono tanti anche nel nostro paese e dalle Cinque Terre in Liguria, fino a Pantelleria, raccontano l’antico rapporto dell’uomo con la natura, plasmata con grande fatica e dedizione attraverso le attività agricole.
Ecco che Pantelleria è stata scelta per presentare le caratteristiche di un paesaggio terrazzato che è la risposta mirabile del contadino alle molteplici sfide dell’isola: il vento sferzante, i terreni in forte pendenza e non da ultimo l’assenza di sorgenti d’acqua e la scarsità di pioggia.
“Qui parliamo di viticoltura eroica – ha affermato Antonio Rallo, winemaker e titolare di Donnafugata, tra i relatori dell’incontro; per noi vuol dire allevare la vite ad alberello, manualmente e su terrazzamenti; un impegno che triplica il fabbisogno di manodopera rispetto ai territori di collina e che per noi comporta ogni anno la manutenzione di circa 40 km di muretti a secco. La viticoltura eroica però ripaga tutti questi sacrifici, preservando il paesaggio e permettendoci di produrre qualcosa di unico, come il Passito Ben Ryé, uno dei vini dolci più apprezzati al mondo.”
Nell’incontro sono state approfonditi vari aspetti di Pantelleria e del paesaggio terrazzato: sono intervenuti il geologo Giuseppe Bernardo, l’agronomo Antonella Ingianni sulle tecniche costruttive ed il valore polifunzionale dei muretti a secco, il professore Tommaso La Mantia sulla conservazione della biodiversità, il professore Giuseppe Barbera sull’agricoltura pantesca alle prese con le carenze d’acqua, ed infine l’architetto Gabriella Giuntoli che ha parlato della grande bellezza di un paesaggio agrario così speciale da aver dato identità all’intero territorio.
L’incontro si concluderà sabato 15 ottobre a Padova, con la sessione plenaria in cui sarà redatto il manifesto per i paesaggi terrazzati, con le azioni proposte alle istituzioni per il riconoscimento più ampio del valore agricolo, paesaggistico e culturale di questi territori da preservare per le future generazioni.