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02/11/2016 06:50:00

L'asse Sturiano-Vinci per scombussolare il congresso del Pd a Marsala

Da nemici ad alleati. Un anno e mezzo fa Enzo Sturiano e Antonio Vinci si contendevano la poltrona più sicura della politica a Marsala. Quella di presidente del consiglio comunale, la seconda carica della città, non soggetta a sfiducia da parte del sindaco, e magnificamente retribuita. Oggi i due hanno deposto le armi e l’asse Sturiano-Vinci viaggia nell’ottica di rompere un po’ le uova nel paniere in vista del congresso del Partito Democratico, che si tiene domenica a Marsala.
C’è da eleggere il nuovo segretario, la persona che guiderà il partito. Il Pd un anno e mezzo fa ha espresso il sindaco della città, Alberto Di Girolamo, che ne è ancora il segretario, anche se le due cariche sono incompatibili per statuto. Adesso è l’ora di cambiare, e il nuovo segretario sarà quello che guiderà il partito per le prossime elezioni regionali e nazionali. Il Pd di fatto non ha un segretario dalle scorse elezioni, da quando Alberto Di Girolamo è stato eletto sindaco e ha accantonato ogni attività del partito.
Il primo ad accorgersene è stato proprio Antonio Vinci. Capogruppo del Pd in consiglio comunale, il gruppo più numeroso a Sala delle Lapidi, ex vice sindaco, quando Giulia Adamo venne sospesa per effetto della Legge Severino, accarezzò per qualche giorno l’idea di fare il sindaco. Sogno svanito dopo le dimissioni della Adamo. E’ lì per tenacia Vinci, perchè in molti nel suo partito, tra quelli vicini al sindaco Di Girolamo, non lo volevano neanche ricandidarlo. Alla vigilia del voto erano ancora freschi i momenti in cui a Marsala governava Giulia Adamo, e Vinci ne era il vice. Fresco anche quel momento in cui Alberto Di Girolamo da segretario del Pd, quando arrivò la sospensione di Adamo, disse che lui e Antonella Genna, i due assessori Dem, dovevano dimettersi. Ci pensò poi l’ex sindaco a togliere tutti dall’imbarazzo. Nuovo, giro. Vinci e Sturiano sono i due pezzi da novanta di una maggioranza oggi frammentata e di cui il sindaco non si fida più. Alla prima del nuovo consiglio comunale c’è da fare il presidente. Sturiano è il presidente uscente, Vinci rivendica quella poltrona.  La questione viene risolta fuori, viene risolta a Palermo, dove Gucciardi e Ruggirello stabilivano che era proprio il delfino di quest’ultimo, Enzo Sturiano, a dover continuare a presiedere Sala delle Lapidi. Eppure Sturiano era l’assessore designato da Alberto Di Girolamo, come capo a Marsala dei ruggirelliani di Articolo 4. L’assessorato però è una cosa che può sparire da un giorno all’altro, fare il presidente del consiglio è più conveniente. E’ redditizio, non hai la pressione di dover decidere, non hai il controllo di un sindaco che potrebbe farti fuori in ogni momento, non vai a picco se il sindaco e tutta l’amministrazione va a picco. Insomma, il lavoro di Sturiano è questo: fare il presidente del consiglio comunale, e non se lo è fatto togliere da Vinci. I due si sono guardati male per mesi, a Sala delle Lapidi. Poi hanno capito che sono sulla stessa barca, quasi. Che questo Pd, a loro, ha fatto qualcosa. Vinci ha rotto ogni rapporto con i referenti regionali che davano ordini dall’alto. A Sturiano e ai suoi consiglieri non è stato permesso di iscriversi al Pd, seguendo le orme di Paolo Ruggirello. Nel corso della campagna tesseramenti Sturiano e i suoi hanno chiesto di iscriversi al Pd, ma la richiesta è stata lasciata in standby da Antonella Milazzo, deputato regionale, principale indiziata per la segreteria del Pd a Marsala. E proprio in questi giorni ci sono state delle fughe in avanti, con Sturiano e i suoi che si sono nuovamente avvicinati al Pd, dopo un periodo di stallo, e hanno fatto intendere che avrebbero aderito al gruppo in consiglio comunale, prerogativa per far parte del partito. Ma i tempi sono troppo risicati, e non ce la si fa a partecipare al congresso e votare, o magari proporre un candidato segretario. Qui arriva la mano che non ti aspetti, quella di Antonio Vinci. Il capogruppo Pd depone l’arma e si schiera con Sturiano e i suoi. “Sono d’accordo al loro ingresso subito, prima del congresso - dice il capogruppo dem - ma la direzione del partito è contraria. Ho chiesto al segretario la convocazione della direzione per la ratifica del loro ingresso”. La direzione del Pd di Marsala, quindi, è contraria all’ingresso di Sturiano e dei suoi nel partito. In questi giorni potrebbe arrivare la convocazione della direzione e al fotofinish decidere se imbarcare i ruggirelliani e permettere loro di votare al congresso. Ma ormai sembra una cosa poco possibile.
Vinci si dice fuori dalla corsa per la segreteria
, e questo sostegno a Sturiano non lo avvicina certo alle posizioni del sindaco Di Girolamo e neanche di Antonella Milazzo. Il nome della deputata regionale è quello che si è fatto maggiormente in questi mesi, ma negli ultimi giorni la Milazzo ha tirato un po’ i remi in barca. Un nome che sta circolando in questi giorni è quello di Giuliana Zerilli, vicina al sindaco Di Girolamo e ai vertici del Pd, prima dei non eletti nella corsa al consiglio comunale del 2015. Mentre sembra essere improbabile la candidatura di Enzo Russo avanzata più per provocazione da quattro consiglieri comunali del Pd.
Intanto domani sarà a Marsala il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, renziano, possibile canidato alla presidenza della Regione il prossimo anno.