Raddoppia la presenza di siciliani al governo. Nella lista dei ministri letta poco fa dal neo premier Paolo Gentiloni c'è ancora Angelino Alfano, che si sposta dal Viminale al ministero degli Esteri, ed entra Anna Finocchiaro, che prende il posto di Maria Elena Boschi e va alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento.
Alfano, 46 anni, leader di Ncd, è al suo quarto esecutivo. Ha sempre avuto incarichi di peso. E' stato alla Giustizia con Berlusconi (2008-2011), e dal 2013 agli Interni con Letta (aveva pure il ruolo di vicepresidente del consiglio) e con Renzi. Fra il 2011 e il 2013, nel periodo in cui non era al governo, Alfano ha ricoperto la carica di segretario del Popolo della Libertà.
Pure per Anna Finocchiaro si tratta di un ritorno al governo: la senatrice catanese, 61 anni, eletta la prima volta in parlamento nel 1987 nelle liste del Pci, è già stata ministro per le Pari opportunità dal 1996 al 1998, nel primo esecutivo Prodi. Finocchiaro è presidente uscente della commissione Affari istutuzionali del Senato ed è stata relatrice della riforma costituzionale bocciata dal referendum del 4 dicembre.
Perde all'ultima curva il duello per un posto di ministro Saverio Romano, capogruppo dei verdiniani di Ala alla Camera. La sfida era con il viceministro uscente Enrico Zanetti ma in realtà
non ha vinto nessuno: Gentiloni alla fine ha deciso di non dare alcun posto nell'esecutivo al gruppo di Denis Verdini. E Ala ha annunciato che non voterà la fiducia al governo Gentiloni. Primo, significativo, strappo.
Nei prossimi giorni, probabilmente nella settimana che precede il Natale, saranno nominati i sottosegretari. Tre gli uscenti siciliani: Davide Faraone (Istruzione), Giuseppe Castiglione (Politiche agricole) e Simona Vicari (Infrastrutture)