Ad Ignazio Cutrò è stata revocata la protezione dello Stato. Per il testimone di giustizia che ha permesso lo sviluppo delle indagini sfociate nel processo "Face Off" sulla mafia della Bassa Quisquina, l’avvocato difensore, Katia La Barbera, ha fatto ricorso, chiendendo al Tar l’annullamento del provvedimento. Per la commissione del Ministero dell'Interno sono venute meno le esigenze che avevano determinato le misure di protezione, che hanno una durata di cinque anni. Il legale di Cutrò, facendo ricorso al Tar del Lazio contesta le conclusioni della commissione e sottolinena in particolare in alcuni passaggi, come quando scrive «con riguardo all’accusa di aver partecipato a programmi e pubbliche manifestazioni quasi sempre non autorizzati», che Cutrò "ha deliberatamente scelto di continuare a risiedere con la sua famiglia nel territorio in cui è nato e vissuto proprio per testimoniare che chi denuncia deve avere paura, ma lo Stato è capace di proteggere il testimone di giustizia nella sua stessa località di origine".