Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/01/2017 06:20:00

Trapani 2017, Pietro Savona: "Mi candido sindaco contro 20 anni di malgoverno"

 Pietro Savona, candidato sindaco del Pd a Trapani. Lei è stato consigliere provinciale, dopo tanti anni di inattività politica è tornato alla carica. Chi glielo fa fare? 

C'è una città in grave stato di declino, tante cose non funzionano, una città con potenzialità enormi che non sono state messe a frutto. Sento tanta gente lamentarsi, allora mi piace impegnarmi piuttosto che stare lì a criticare. Amo la mia città e ho deciso di tornare in politica e fare quest'avventura.

Come attore principale, questa volta....

Mi piace il lavoro di squadra. Ci sono tanti amici che mi stanno sostenendo con cui lavoro per realizzare un programma credibile. Fare un programma non è difficile, basta mettere tutte le cose che non funzionano, è difficile invece capire come si possono fare queste cose e gestire le priorità della città e della gente.

Doveva fare le primarie e non si sono fatte più a Trapani, perchè gli altri candidati si sono ritirati, Dario Safina ed Enzo Abbruscato. La prima conferenza stampa l'ha fatta con loro due. E' stato per evitare delle fughe?

Abbiamo idee diverse su alcune cose. Però è importante che chi abbia avuto il coraggio di esporsi, sebbene poi non si siano realizzate le primarie, deve essere coinvolto e far parte della squadra che andrà a gestire la città. Io non sono un tipo da uomo solo al comando, mi piace il confronto e parlare con le persone. L'esperienza di Abbruscato e di Safina può essere utile per me e per il territorio.

I due però hanno manifestato un certo malessere all'interno del Pd.

Abbruscato ha manifestato una diversa collocazione politica a livello nazionale e lo ha detto chiaramente e lealmente, anche. Dario Safina fa riferimento all'area della sinistra del Pd. Esperienze diverse, ripeto, che però per me sono fonte di arricchimento. 

Safina un paio di mesi fa ha detto che il Pd da solo non va da nessuna parte, e una volta che c'è Mimmo Fazio che può vincere si poteva fare un accordo. Ha scombussolato un po' questa visione?

Siccome vinceremo noi, abbiamo risolto il problema.

Quindi l'ha convinto che vincerete le elezioni.

Io ho apprezzato la disponibilità di entrambi. Abbiamo fatto una riunione, su tante cose abbiamo trovato dei punti in comune. Dobbiamo lavorare sulle cose da fare. Amministrare la città significa affrontare i problemi della gente, i problemi reali non le fantasie. Su questo abbiamo una comunanza di idee.

Trapani è una città maledetta per il centrosinistra. Non si è vinto molto. Ciò è dipeso più dall'asse Fazio-D'Alì, soprattutto quando i due erano in auge e molto d'accordo, o dai demeriti e i limiti del centrosinistra?

Sommiamo entrambe le cose. Il centrosinistra non è riuscito a trovare un'unità interna. Trapani per due volte è stata la città più di destra d'Italia. Sono consapevole del fatto che c'è un grosso malessere di 20 anni di gestione del centrodestra in città.

Come può il Pd intercettare questo malessere, e non il Movimento 5 Stelle che è specializzato in queste "situazioni"?

Noi possiamo dare un'idea di capacità di amministrazione che altri non sono in condizione di dare. Metteremo in atto programmi, uomini e donne che sono in grado di garantire le cose che diciamo. Fare bei discorsi è facile, realizzare le cose è un po' più difficile. Allora se non si ha la cultura amministrativa e l'esperienza necessaria non si va da nessuna parte. L'unione che abbiamo realizzato tiene conto di questo. Rappresentiamo tutti un pezzo di questa esperienza.

Lo scontro sarà quindi sui programmi?

Sarà su un'idea di città. La nostra idea di città non è quella di altri che hanno amministrato in questi anni. Adesso si scopre che Trapani ha una serie di opere incompiute, tra cui un teatro di 800 posti che aspetta da 20 anni di essere completato. Con una spesa di 400 mila euro si riuscirebbe a mettere questo teatro in funzione, ma questo si poteva fare prima al posto di realizzare opere inutili. Questa è l'idea di città che bisogna stabilire.

Qual è la sua opinione sulle municipalizzate a Trapani, che sono sempre oggetto di appassionati dibattiti e proteste? Per Abbruscato sono centri di sprechi.

Stanno operando in situazione di difficoltà. Se l'amministrazione ha difficoltà nel gestire i vari settori figuriamoci cosa accade per le municipalizzate. Per me mancano le giuste direttive. Non credo che sia soltanto una questione di uomini. Ci sono molte cose da sistemare. Ad esempio i rifiuti. Trapani è l'unica città che ha un impianto di riciclaggio, una discarica e una società propria che può fare raccolta. Noi siamo però agli ultimi posti in Italia per qualità della vita.

E' incredibile che si sia cominciato solo adesso a fare la raccolta differenziata.

E' mancata una programmazione negli ultimi 20 anni. Non è stata solo l'ultima amministrazione ad avere delle responsabilità. Non si è saputo programmare a Trapani. E bisogna cominciare ad utilizzare le risorse che ci sono a Trapani sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Abbruscato ne ha avuto anche per l'Ente Luglio. La cosa ha fatto arrabbiare Giovanni De Santis, amministratore dell'Ente Luglio, che l'ha invitata, Savona, a dissociarsi. Lei che ne pensa, è un carrozzone o Abbruscato ha torto?

Ho incontrato De Santis e mi ha detto che con Abbruscato hanno chiarito e hanno fatto pace. Quindi il problema non esiste più. Il Luglio ha una storia importante per Trapani. Negli ultimi anni ci sono stati seri problemi di gestione. Adesso stanno facendo delle cose positive, ad esempio alcune rappresentazioni in quel teatro in condizioni di grande disagio però. Bisogna resettare l'Ente per rilanciarlo.

E' chiaro che se vince il Pd un po' tutto sarà resettato. E' un evento inedito a Trapani.

Spero che la gente apprezzi i nostri programmi e voti per me come sindaco e per la mia squadra.

E com'è composta la sua coalizione?

Stiamo lavorando per coinvolgere cittadini anche per le liste civiche. Ci sarà una mia lista civica su cui sto lavorando che è già completa, si chiama Trapani Svegliati. Ci sono altre due liste civiche poi, una che rappresenta il mondo dell'associazionismo su cui la città deve puntare.

E il Psi, resta fuori?

Hanno detto di voler aspettare le vicende di Erice per riflettere successivamente e fare un ragionamento unico.

Perchè Trapani ed Erice, nei fatti, sono una cosa sola. Uno dei cavalli di battaglia del senatore D'Alì è quello della grande città. Lei che ne pensa?

Negli anni '70-'80 ci fu un disegno di legge presentato dal Pci per unificare le due città. Un disegno con primo firmatario il compianto onorevole La Porta. L'idea l'ha ripresa D'Alì, però bisogna riflettere bene, dando la possibilità ai cittadini di esprimersi. E' da ipocriti non tenere in considerazione, poi, che c'è una parte del territorio che vuole uscire dalla città di Trapani, perchè sono frazioni che negli anni sono state dimenticate. Farò di tutto per tornare a fornire servizi importanti a queste zone. Spero che restino, ma nemmeno mi sento di ostacolare questo loro processo di espressione democratica. Dovranno essere messi nelle condizioni di decidere.

C'è un pezzo del Pd però che sembra fare una partita a parte. E' quello che si riferisce a Paolo Ruggirello. Come è il rapporto con i ruggirelliani?

Nell'ultimo periodo ci sono stati un po' di screzi per il tesseramento, forse non avevano ben capito come funziona il partito. Si sono integrati nel partito, Ruggirello partecipa a tutte le riunioni, anche più di altri deputati che potrebbero essere più presenti.

Il sindaco Vito Damiano è stato lasciato da solo in questi anni.  Cosa gli è mancato secondo lei?

Probabilmente lo hanno isolato. Uno dei problemi che ha avuto è che non ha potuto contare sull'esperienza e il sostegno di chi l'ha preceduto.

Qual è secondo lei l'errore più grande che ha fatto?

Non ha saputo scegliere in autonomia una squadra di collaboratori che potevano dargli supporto tecnico e politico. Non ha mai trovato la quadra e ha cambiato molti assessori. Non aveva l'esperienza necessaria per affrontare una situazione così delicata.

E lei ce l'ha l'esperienza, si domanda il trapanese medio?

Assolutamente sì. Ho fatto per diversi anni il consigliere comunale a Trapani, dirigo un ente importante come lo Iacp, conosco molto bene la struttura amministrativa del comune. Sono trapanese sino al midollo e sono orgoglioso di esserlo. Una città non si amministra solo con le delibere, ma anche col cuore. Se ci metti il cuore puoi affrontare anche le situazioni più difficili.