Oggi, 27 gennaio 2017, è una giornata speciale per Giuseppe Gulotta. A 41 anni dalla strage di Alcamo Marina, questo pomeriggio gli verrà conferita la cittadinanza onoraria dalla Città di Alcamo. Per la prima volta dal lontano 1976 una istituzione pubblica dà un segnale diverso sulla incredibile storia di violenza, depistaggi e misteri in cui è stato coinvolto Gulotta. Alle ore 17.30, il consiglio comunale di Alcamo convocato presso il Centro Congressi Marconi gli conferirà la cittadinanza con le seguenti motivazioni: per essere stato vittima inconsapevole di un clamoroso errore giudiziario; per aver sempre dimostrato fiducia nella Giustizia e nelle Istituzioni dello Stato; per aver affrontato con dignità esemplare il percorso processuale che alla fine lo ha dichiarato innocente. Alla cerimonia, oltre alle autorità civili e militari del territorio sono stati invitati, l’avvocato difensore di Gulotta, Baldassare Lauria e il giornalista e scrittore, Nicola Biondo che con Gulotta ha scritto il libro "Alkamar - La mia vita in carcere da innocente".
Gulotta di sicuro ne avrebbe fatto volentieri a meno, visto che per essere riconosciuto “cittadino onorario” ed essere riabilitato a tutti gli effetti come cittadino degno dalla sua città natale, sono trascorsi 41 anni dal giorno in cui l’allora diciottenne e aspirante finanziere venne arrestato, torturato, costretto a firmare la sua auto-incolpazione per la strage avvenuta tra il 26 e il 27 gennaio del ‘76 all’interno della casermetta “Alkamar” dove furono uccisi i due carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Dal quel giorno la vita di Giuseppe è cambiata per sempre. Ha dovuto lasciare la sua città, è stato marchiato dell’infamia più grande, quella di avere commesso un duplice omicidio; ha affrontato in maniera esemplare un iter giudiziario lunghissimo, continuando ad avere fiducia nella giustizia e nello Stato, nonostante la sua totale estraneità ai fatti, e quando nel 1990 è arrivata la condanna all’ergastolo da parte della Corte di Cassazione, Giuseppe anche in quel caso ha rispettato la decisione dei giudici. Aveva la possibilità di fuggire all’estero; per parecchio tempo dopo la condanna, lo hanno lasciato libero, prima di condurlo in carcere. Ma Gulotta non è scappato, ha accettato il carcere e la sofferenza di non poter vedere crescere il figlio William e stare accanto alla compagna Michela.
Quando si è riaperto il processo con la testimonianza decisiva dell'ex brigadiere Renato Olino, presente la sera delle torture, si presentò davanti alla Corte di Reggio Calabria pronto ad accettare una nuova eventuale condanna. Il 13 febbraio del 2012, a 36 anni esatti dal suo arresto Gulotta è stato assolto perché il fatto non è stato commesso. In questi anni, da quando Gulotta è stato assolto si è continuato a considerare il suo, il più grande errore giudiziario della storia italiana. In realtà non si tratta di un vero errore giudiziario ma di una frode processuale, confezionata da diversi funzionari dell’Arma dei Carabinieri che hanno costruito con torture e depistaggi un’altra “verità” attorno alla Strage di Alcamo.
Per Giuseppe Gulotta, anche ora che gli è stato riconosciuto il risarcimento per l’ingiusta detenzione, il più grande rammarico rimane quello di non aver mai ricevuto le scuse da parte dello Stato. L’altro è che quello della quasi certezza che per la strage, per i poveri carabinieri uccisi, non verrà mai fatta giustizia. Quello che non fu fatto lo scorso anno, quando alla manifestazione del 40° anniversario della Strage, organizzata da Libera, nessuno si curò di invitare Gulotta, viene fatto oggi dall’amministrazione Comunale di Alcamo. Per le scuse dell’Arma bisognerà aspettare, forse l’occasione sarà il processo che i legali di Gulotta a breve avvieranno per ottenere il risarcimento del danno biologico, esistenziale e patrimoniale che gli è stato causato. Sarà il primo caso di un cittadino italiano che chiama in giudizio l’Arma dei Carabinieri.
E sul conferimento della cittadinana onoraria a Giuseppe Gulotta c'è la nota del movimento ABC che ripercorre l'iter della richiesta fatta dagli stessi consiglieri del movimento, assieme a quelli di Alcamo Cambierà. Qui di seguito la dichiarazione completa di ABC:
"Il 17 agosto del 2016 i consiglieri di Abc e Alcamo Cambiera’, preso atto della sentenza di assoluzione del signor Giuseppe Gulotta, protagonista delle vicende giudiziarie inerenti l'omicidio della Casermetta di Alcamo Marina, hanno presentato una mozione al consiglio comunale, da poco insediatosi, al fine di consegnare la cittadinanza onoraria a quell’uomo che per più’ di 20 anni, con grande mitezza, ha aspettato mostrando una fede incrollabile nella giustizia.
La mozione, arrivata finalmente in discussione in aula il 6 settembre del 2016, dopo un accorata presentazione della stessa da parte del consigliere Pito’, cui è seguita un'interessante discussione, è stata approvata con 22 voti favorevoli.
Finalmente ci siamo. Oggi, 27 Gennaio, il consiglio comunale consegnerà a Gulotta, non solo la cittadinanza onoraria, ma simbolicamente l’affetto di una città che gli ha dato i natali e a cui ha dovuto, suo malgrado, rinunciare. Ringraziamo i consiglieri di maggioranza e opposizione e l’amministrazione tutta che ha reso possibile ciò’ e invitiamo i cittadini tutti a partecipare numerosi".