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31/01/2017 06:00:00

Gregorio Caimi: "La nostra protesta non contro Ovadia ma contro l'amministrazione"

 Gregorio Caimi, musicista di Marsala e capofila del "cantiere culturale" marsalese nato dopo le polemiche con l’amministrazione, alla conferenza via skype con il direttore artistico Moni Ovadia e Mario Incudine erano presenti  un paio gli artisti, qualcuno si è chiesto come mai proprio tu, che conosci Mario Incudine e hai già collaborato con lui, hai deciso di non partecipare?
Vorrei subito precisare che noi artisti marsalesi, o comunque amanti dell’arte, non abbiamo nessuna cosa personale contro Moni Ovadia o Mario Incudine, stanno svolgendo il loro lavoro da direttori artistici. La nostra, diciamo, protesta è rivolta esclusivamente contro l’amministrazione in quanto non condividiamo i mezzi che utilizza.

Possiamo quindi dire che non siete venuti volontariamente, comunque.
Esatto. Ci siamo incontrati prima virtualmente e abbiamo deciso di lasciare libera scelta a ciascuno di andare o meno. Quelli che non sono andati non condividono le politiche culturali che in questa città, a parer mio, non esistono.

Perché non esistono?
Intanto perché non le vediamo e quando vediamo qualcosa arriva dall’alto, preconfezionato, senza nessun tipo di comunicazione, anche dopo le polemiche di quest’estate.

Quindi voi dite, nonostante la polemica di quest’estate a proposito della mancanza di fondi, quando arriva Moni Ovadia, grande professionista, spuntano centomila euro per comprare un cartellone diciamo precotto. È dunque questo il punto dolente?
L’assessore Ruggeri ha detto, durante la conferenza stampa di presentazione del direttore artistico, che questi avrebbe avuto un’attenzione agli artisti del territorio. Poi però non ci ha chiamato nessuno, non si è aperto nessun dialogo. La nostra protesta è pertanto rivolta a questa amministrazione che si è dimostrata assente nei nostri confronti, ma allo stesso tempo al progetto politico-culturale che manca. Dopo le polemiche di questa estate ci eravamo ripromessi di portare entro un mese una serie di richieste, otto punti in cui indicavamo delle cose che, secondo noi, potevano essere interessanti. Credo che l’assessore non li abbia neppure ricevuti. Successivamente abbiamo incontrato il vice sindaco, insieme al consigliere Daniele Nuccio e Linda Licari, in altre parole abbiamo cercato di comunicare con l’amministrazione in maniera fattiva.

Massimo Graffeo invece è andato a quella conferenza, proprio per dirgli come la pensava. Ha avuto modo di parlare con Moni Ovadia, ascoltare le giustificazioni del direttore artistico in merito alla sua assenza per motivi di salute, oltre alla precisazione che, lo stesso, ricopre  questo incarico da soli due mesi…
Stando così le cose allora non c’era nessuna priorità assoluta per fare questa conferenza, si posticipava l’incontro, si aspettava che si rimettesse in salute. La vera urgenza è un’altra, ossia gli incontri con l’amministrazione, senza polemiche, perché siamo convinti che nel nostro piccolo possiamo dare un contributo, possiamo essere una risorsa per la città. Fino ad ora lo abbiamo fatto, non abbiamo mai preteso chissà che cosa. Il mio gruppo, i musicanti, non fa uno spettacolo per questa amministrazione dal 2008/9 .

Anche Moni Ovadia ha fatto questa considerazione, ricordando che non ha mai chiesto niente al comune di Milano, quello in cui vive e che mai si sognerebbe di fare per questo lettere di protesta....
Comunque le polemiche che sono arrivate a Ovadia sono molto vicine al cortile, non giunge una percezione chiara in questo modo. Personalmente conosco Mario Incudine, abbiamo pure collaborato insieme, e proprio a lui ho spiegato che la nostra protesta non è rivolta a loro, semplicemente non c’era tutta sta fretta di fare una conferenza via skype. La priorità resta la comunicazione tra gli artisti e l’amministrazione.

Come la risolviamo questa protesta, è sufficiente farvi chiamare dall’assessore Clara Ruggieri?
Penso che l’assessore debba intanto avere un programma politico-culturale per Marsala. In tal senso hanno chiesto il nostro supporto e noi abbiamo presentato, come dicevo, otto punti su cui poter discutere
In questi punti c’è una richiesta di finanziamento o una richiesta di accogliere uno spettacolo? 
Assolutamente no. Uno dei punti era proprio quello di nominare un direttore artistico dei teatri.
E questo è stato fatto, gli altri sette invece quali erano?
Quelli  ve li mando prossimamente così li potrete leggere. In ogni caso ci sarebbe piaciuto essere coinvolti anche in merito alla nomina del direttore artistico, anche la richiesta di un semplice parere. Qualcuno del territorio che potesse affiancarsi nell’operazione....
In realtà questa figura c’è, ed è Francesco Torre.
Credo che Francesco Torre non sia rappresentativo di tutti gli artisti, semmai di una piccola fascia. Dobbiamo anche considerare che Francesco è stato anche poco a Marsala, negli ultimi anni. Bastava un piccolo gruppo di tre o quattro persone. E comunque. tutto questo sempre dopo una comunicazione.
Ci risulta che Mario Incudine abbia chiesto di fare un comitato di questo tipo ma la proposta non sia stata accolta da parte tua, è vera questa cosa?
Mario Incudine mi ha chiesto come si poteva coinvolgere gli artisti, indicandomi la soluzione in uso in altre realtà dove esistono dei comitati, una sorta di consulta che affianca il direttore artistico, e questa è una cosa che si potrebbe anche fare…
Qualcuno sostiene che gli assenti hanno sempre torto e che sarebbe stato giusto andare alla conferenza, pur riconoscendo la pecca di questa amministrazione che dialoga poco…
Certo, ma l’incontro è stato presentato con natura urgente, e sinceramente continuo a dire che da parte nostra non c’era tutta questa urgenza. Insisto invece dicendo che non ci sono politiche culturali in questa città
In conclusione, vi vedrete allora con l’amministrazione?
Da parte nostra c’è la piena disponibilità, abbiamo esperienza, ad esempio non avremmo mai organizzato uno spettacolo che costa diecimila euro al teatro comunale che può contenere un numero ridotto di spettatori, in questo modo l’investimento viene vanificato, c’è una pecca nell’organizzazione
È anche vero, come qualcuno suggerisce, che non si può ragionare di cultura in termini esclusivamente economici, un’operazione può essere anche in perdita nell’immediato perché i frutti, in questo ambito si raccolgono a medio termine…
Se ci fossero grandi risorse tali da poter fare una programmazione per dieci anni, magari sì, ma se le risorse sono pochissime e questo è l’unico cartellone che non copre neppure tutto l’anno, credo che bisognerebbe essere attenti anche a questo aspetto.