Ridimensionata dallo stesso pm (Antonella Trainito) l’accusa nel processo che davanti il Tribunale di Marsala vede imputato il 64enne Antonino Telari, che lo scorso 27 luglio è stato arrestato dai carabinieri di Castelvetrano dopo avere accoltellato, il giorno prima, un uomo nel corso di una lite. Il rivale (Caradonna) fu ferito all’addome dopo avere colpito con pugni e calci il Telari, che sferrò il fendente, ha detto il pm, mentre l’avversario “alzava, con atteggiamento minaccioso, un martello”. Per questo motivo, il rappresentante dell’accusa ha detto che “non fu tentato omicidio, ma eccesso colposo di legittima difesa”. Per questo, il pm ha chiesto la derubricazione dell’accusa in lesioni, invocando la condanna a soli tre mesi di reclusione. “Lo stesso Caradonna, descritto come litigioso e aggressivo, nonché spesso obnubilato dall’acool – ha detto il pubblico ministero – ha dichiarato in aula: ‘usai il martello per farlo impaurire prima della coltellata, che Telari mi diede quando alzai il martello”. Una ricostruzione, però, contestata dall’avvocato di parte civile, il castelvetranese Giuseppe Ferro, secondo il quale Caradonna prese il coltello solo dopo essere stato accoltellato. A difendere Telari è l’avvocato Vincenzo Salvo. La lite con accoltellamento avvenne il 26 luglio dello scorso anno davanti agli uffici dei vigili urbani di Castelvetrano, in piazza Matteotti. Sia Caradonna che Telari erano ospiti della locale Casa di riposo. La lite sarebbe nata per futili motivi. La sentenza del processo a Telari è attesa per la settimana prossima.