Gli agronomi trapanesi lanciano l'allarme sul grano canadese venduto in Italia. Nel Paese nordamericano è un rifiuto in base ai valori di deossinivalendo presenti, infatti il grano duro può avere contenuti di Deossinivalenolo (Don) massimi di 1000 ppb (parti per miliardo). Quello canadese supera il valore 1000 e quindi da loro diventa rifiuto, mentre in Italia dove sono stati fissati valori più elevati entro i 1750 ppb è commerciabile, così il Canada lo esporta nel Bel Paese a pezzi concorrenziali. "Bisogna mettere in moto le iniziative utili e rivedere con urgenza il regolamento dell'Unione europea (1881/2006) che definisce i limiti dei contaminanti presenti nelle derrate alimentari". Lo chiede il presidente del Laboratorio democratico della provincia di Trapani, Giuseppe Pellegrino (che è anche presidente dell'Ordine degli agronomi di Trapani), al presidente del gruppo Pse al Parlamento europeo, Gianni Pittella, e al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina. "Inoltre - conclude Pellegrino - i seicentomila ettari di seminativo abbandonati nel Sud potrebbero produrre proprio grano duro per aumentare notevolmente il nostro grado di auto approvvigionamento".