Un piccolo arsenale e droga. E’ questo ciò che gli uomini della Dia hanno trovato nella disponibilità di Giuseppe Di Giovanni, il camionista 32enne di Alcamo arrestato due giorni fa nel corso dell’operazione antimafia “Freezer” che ha portato in carcere il boss reggente del mandamento alcamese Ignazio Melodia ed altre quattro persone. Nelle abitazioni di Di Giovanni sono stati trovati 14 panetti di hashish per un totale di 7 Kg e 2 sacchi di plastica per un peso complessivo lordo di 6 Kg di marijuana e un bilancino di precisione.
Oltre alla droga sono stai sequestrati 39 armi da taglio di varia lunghezza, tra cui alcune con apertura a scatto; 49 cartucce cal. 38; 1 machete; 1 sciabola tipo katana; 2 tirapugni; 1 cartucciera con 11 cartucce calibro 16; 1 fucile di precisione ad aria compressa; 2 mazze da baseball.
Nelle intercettazioni al telefono con la sua compagna Alida Maria Lauria, candidata alle elezioni comunali del 2016, Di Giovanni si vantava di aver minacciato un uomo puntandogli una pistola in faccia, chiedendo allo stesso anche i voti per la sua compagna:
“Minchia la febbre gli è venuta a quello […].“Minchia aggiannà, aggiannà totale, ora va piangendo. […] e poi gli dico se mi porti 20 voti!ah?”. Così raccontò alla compagna che, proprio in merito alla sua candidatura, affermò senza mezzi termini:
LAURIA: "Amore sono candidata ...”
DI GIOVANNI: “e allora possiamo cominciare a raccogliere i voti?”
LAURIA: “...si...in qualsiasi modo...amò a come e ghiè (in qualsiasi modo ndr)...”
DI GIOVANNI: “devono portare tutti i voti perché li affuco (li strangolo, ndr)”.
Di Giovanni, era uomo di fiducia e a disposizione del boss Melodia del quale era autista, partecipando ad incontri nel corso dei quali venivano indicate le strategie della famiglia mafiosa e compiuti atti delittuosi nell’interesse della stessa famiglia, nonché programmati atti volti ad impedire il libero esercizio del voto e a procurare ad altri consensi elettorali in occasione dell’elezione comunali. In un’altra intercettazione è lo stesso Di Giovanni a darsi il ruolo del mafioso: “…io..io..ave che ho fatto la scelta di fare il mafioso… io il mafioso sempre ho voluto fare”.
Ecco il comunicato della Dia sul sequestro:
Il 21 febbraio, la D.I.A. e la Polizia di Stato di Trapani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale Palermo, nei confronti di Ignazio MELODIA, 61enne, reggente il mandamento mafioso di Alcamo, e di altre cinque persone, tutte ritenute, a vario titolo, facenti parte della citata organizzazione mafiosa.
Nel corso delle attività di perquisizione, svolte in tale contesto, è stato rinvenuto e sequestrato, all’interno di due abitazioni nella disponibilità di uno degli indagati, Giuseppe DI GIOVANNI, camionista incensurato, un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente (hashish e marijuana), nonché numerose armi da taglio, illegalmente detenute.
In particolare, è stato rinvenuto:
stupefacente
- n.14 panetti, avvolti con nastro adesivo beige scuro a loro volta posti all’interno di palloncini di lattice di vari colori, e due pezzetti sfusi per un totale lordo di Kg.7, di hashish;
- n. 2 sacchi di plastica di colore nero ed un sacchetto di plastica di colore bianco, per un peso complessivo lordo di Kg. 6, di marijuana;
- nr. 1 bilancino di precisione elettronico;
armi
- n. 39 armi da taglio di varie misure (lunghe e corte), tra cui alcune con apertura a scatto;
- n. 49 cartucce cal. 38;
- n. 1 machete;
- n. 1 sciabola tipo katana
- n. 2 tirapugni;
- n. 1 cartucciera con 11 cartucce calibro 16;
- n. 1 fucile di precisione ad aria compressa;
- n. 2 mazze da baseball.
DI GIOVANNI, indagato per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, è risultato essersi posto in modo continuativo e stabile a disposizione della famiglia mafiosa di Alcamo e del suo reggente MELODIA Ignazio, del quale era autista e uomo di fiducia, partecipando ad incontri nel corso dei quali venivano indicate le strategie del sodalizio e compiuto atti delittuosi nell’interesse del medesimo, nonché programmati atti volti ad impedire il libero esercizio del voto e a procurare ad altri consensi elettorali in occasione dell’elezione del Sindaco di Alcamo.
Nel corso di una conversazione intercettata è lo stesso DI GIOVANNI ad attribuirsi il ruolo di mafioso “…io..io..ave che ho fatto la scelta di fare il mafioso, io “ave” che ho fatto la scelta di fare il mafioso..assai…tutti volevano fare il presidente, chi voleva fare il presidente, io il mafioso sempre ho voluto fare”.