Sta suscitando tante polemiche il Piano Paesaggistico regionale della ex Provincia di Trapani approvato nei giorni scorsi dall'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio. Oltre ai malumori e all'allarme degli addetti ai lavori in tutta la provincia, c'è una dura presa di posizione da parte del presidente del consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, che, con una nota pubblica conferma la preoccupazione dei tecnici, ritenendo l'adozione di questo piano come: "Un modo che non solo bloccherà l'economia dove si pensava di farla nascere, ma anche in zone dove la stessa era già attecchita e doveva espandersi". Sturiano a nome dell'intero consiglio comunale fa sapere di aver sollevato perplessità sul Piano Paesaggistico, palesando le preoccupazioni e chiedendo un incontro urgente col Soprintendente. Rilanceremo questa proposta ora che è stato adottato non tenendo conto di tutte le proposte e le considerazioni - continua nella sua nota -. Per Sturiano si rischia di mettere in ginocchio la realtà marsalese e dare un colpo di grazia a tanti giovani (e meno giovani) che speravano tanto nei bandi e nelle linee guida che, da qui a poco, verranno pubblicati da parte dell’assessorato alle Attività Produttive e che prevedono finanziamenti assai interessanti e anche a fondo perduto.
"Questo pericolo deve essere ora scongiurato. Bisogna intervenire urgentemente dal punto di vista politico! La politica del territorio deve fare sentire la propria voce e, in ogni caso, va sicuramente bloccato questo Piano Paesaggistico che danneggia pesantemente tutto il territorio marsalese. Mi riferisco anche alle zone particolarmente vocate alla serricoltura dove, da oggi, non sarebbe più possibile operare come prima, ma anche alla zona dello Stagnone che subirebbe un danno enorme se il Piano diventasse definitivo", così si conclude la nota di Sturiano che ha preannunciato la convocazione di una seduta di consiglio comunale aperta per discutere della questione Piano Paesaggistico con tutte le parti sociali ed Enti interessati.
E come dicevamo, anche a Castelvetrano il Piano Paesaggistico è visto come un regolamento calato dall'alto che rischia di bloccare tutto. Così la pensa l'architetto Tommaso Bertolino che ha inviato una nota pubblica nella quale spiega i motivi di questa considerazione. Qui di seguito la nota completa:
"Nello specifico, si tratta di un piano paesaggistico che ha vincolato gran parte del territorio castelvetranese. Per meglio intenderci stiamo parlando di uno strumento di pianificazione che, in difformità con quanto previsto dal Codice Urbani proprio per la scala di rappresentazione utilizzata 1:25.000, non consente di individuare con certezza i confini di tutela.
Specificatamente è un piano che ha sottoposto a vincolo assoluto di inedificabilità tutte le aree libere e non solo, dislocate lungo la fascia costiera di Triscina e Selinunte senza tenere conto delle esigenze del Territorio ed entrando in contrasto con l’attuale e vigente Piano regolatore generale e con i Piani particolareggiati approvati dalla stessa Regione (es.: piani di recupero e di lottizzazione).
Siamo costretti a subire un Piano che presenta errori e carenze rappresentative, irregolarità procedurali, conflitti normativi, incongruenze e approssimazioni delle analisi e che prefigura l’illegittimità e l’inefficacia del decreto assessoriale di adozione dello stesso in ordine alla mancata concertazione con le parti sociali, politico/istituzionali, ordini professionali, associazioni di categoria, ma soprattutto per la mancanza di coordinamento con gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale o di trasparenza dell’attività di pianificazione e governo del territorio.
E’ assolutamente necessario che l’Amministrazione di questa città faccia la propria parte, per (ri)partire da un nuovo piano paesaggistico che sia interprete delle necessità del territorio ma soprattutto condiviso da tutti!
Non possiamo continuare a manifestare indifferenza di fronte al grave blocco dell’edilizia e alla dilagante crisi del settore che da anni si registrano nella nostra città, o peggio ancora restare “ingessati” in una situazione di fatto che ha consentito ad altri di imporre scelte, impedendo a chiunque, imprenditori compresi, di realizzare nel rispetto delle norme la propria casa al mare o la piccola struttura ricettiva nelle borgate marinare di Triscina e Selinunte. La valorizzazione e la tutela del paesaggio deve tenere conto dei presupposti di crescita e di sviluppo di un territorio a salvaguardia di un sistema locale che vuole puntare su turismo e agricoltura di qualità".