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08/03/2017 15:05:00

"Una simbiosi amorosa con monna ‘Epatite-C’". Nino Contiliano racconta la sua malattia

di Nino Contiliano - Mi sono liberato dell’amorosa ‘epatite-C/genotipo 1b/cronicizzata’ (usura gradi ‘8.5’ al fibroscan/2016). Eppure per di più di mezzo secolo abbiamo convissuto. Felicemente passavamo le ferie alle “2rocche” (Capo Boeo/Marsala). Tra un tuffo e due bracciate di mare, gioiosa, si sbocconcellava (il suo divertimento preferito!) un po’ del mio fegato alla volta. Il connubio more uxorio con una gravissima e cronica forma di epatite mi era stata riconosciuta dall’eminente epatologo del policlinico di Palermo, dott. Pagliaro (primi anni ’80 del XX secolo). Non debbo la liberazione però all’assistenza sanitaria pubblica (per la quale ho già dato in trattenute come lavoratore della scuola pubblica italiana; ora sono in pensione. Ho dovuto comprare direttamente e solo a mio carico il “miracoloso” (quanto irraggiungibile per il prezzo di mercato pazzesco) farmaco, il ‘Ledipasvir 90mg&Sofosbuvir 400mg’ (n. 84 tables). Ne sono venuto in possesso per vie clandestine, proibite. Non devo, ripeto, la mia disintossicazione alla sanità pubblica. Non ne avevamo diritto (Io e la mia amante) perché ci mancava la temperatura di fusione necessaria: il ‘10’ fibroscan e passa (esame che accerta il degrado della funzionalità epatica). La disfunzione che permette la concorrenza per la precedenza o meno con altri poveracci del caso. Insomma il mio fegato non era ancora cirrotico né in attesa di trapianto. Ho comprato allora il ‘Ledipasvir 90mg&Sofosbuvir 400mg’ di contra-bando.

Il mio nome (altro) è Chemio Clandestino (e vivo a Marsala). Prima del ‘Ledipasvir’ avevo assaggiato (altra stagione) la classica terapia dell’“interferone”. Farmaco (questa volta con l’assistenza pubblica) idoneo, eventualmente, solo a ibernare l’‘Epatite-C’ (non debella il virus). Una cura infernale (non racconto come ci riduce!). Numero 52 fiale + altri confetti deliziosi. Prima di iniziare la terapia ho dovuto sottofirmare un’informativa deresponsabilizzante ente e medici. Dovetti assumermi – da solo – la responsabilità per eventuali altri danni in corso d’opera. L’esito sperato però è mancato. Dopo un debito lasso di tempo, l’Uff. ospedaliero mi propone, a sorteggio, un vaccino sperimentale (credo, venisse da una ricerca americana in corso). Sono fortunato (!?). Becco il vaccino! Per via endovena una prima dose. La seconda, avanti. Aspetto più di un mese, ma una telefonata sopraggiunta mi dice che tutto era sospeso/rinviato: la prima endovena fu di solo siero (mancava il vaccino abbinato). Sarei stato ricontattato (non si è verificato più). Di sei mesi in sei mesi tornavamo presso il policlinico per i controlli medici rutinari. In uno di questi viaggi (ero già oltre il settantesimo anno di età) incontro un medico che mi informa di un farmaco scientificamente “miracoloso” (ma non disponibile ancora nella Regione Sicilia). Il farmaco (come già detto) è il ‘Ledipasvir 90mg&Sofosbuvir 400mg’ (ha anche altre denominazioni). Tuttavia anche se fosse stato disponibile (e a carico della sanità pubblica), io non avrei potuto usufruirne (disse il medico), in quanto avevo superato il 71/72esimo anno di età e il mio fegato non era in cirrosi o in cerca di un trapianto (se non morivo prima). Se volevo (suggeriva il medico), sarei potuto andare in Spagna o Francia. Qui avrei potuto acquistare il farmaco (prezzo comunque non accessibile al mio “salario” di pensionato). Comunque ora c’è una graduatoria di merito, una vera guerra tra ammalati per il diritto di precedenza (!) alla cura salutare. Ma io non avevo maturato i requisiti indispensabili!

All’improvviso (2016), un’opportunità. Ne vengo in possesso alla maniera dei contrabbandieri (e me ne glorio); cioè in barba ai controllori dello Stato (privatizzato). Sul come e su chi mi ha aiutato mantengo il segreto. Se lo Stato italiano non manca dei suoi segreti militari, bancari e fiscali (presso i paradisi!), anch’io mi prendo il mio (non rivelo né il come né il chi mi ha aiutato a guarire del male fino a poco tempo fa imbattibile!). Non ho, certo, l’accordo e/o il permesso della Troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) e dei governi servili. Questi, grazie ai provvedimenti “salva banche” (ma non certo “salva fegati” erosi dall’ “Epatice-C”), assicurano trasfusioni di sangue (denaro a volontà) alle banche “et similia” quando queste perdono “il loro sangue” (io in fondo stavo perdendo un vecchio fegato!). Anzi, in armonia dei poteri-troika depredano i servizi sociali fondamentali (sanità, scuola etc.). Così nell’Italia dei “ronzinioni” e dei “gentilioni” il governo-parlamento-comandato stanzia 20 miliardi in euro (per non dire dei precedenti) per curare i prediletti speculatori, mentre gente come me (nelle mie condizioni) si deve ricorrere, potendo, ai mezzi illeciti. E se scoperti, non mancano denunce, sequestro e distruzione del farmaco (cose già avvenute). Ma non è stato, fortunatamente, così per me. Così, oggi, (75 a marzo), finalmente, godo dei benefici di questo farmaco così caro. In farmacia è al modico prezzo di € 27. 165, 59 per ogni confezione di 28 (ventotto) capsule. Ne sono necessarie tre: € 81. 496, 77 (escluso, qui, il costo, se dovuto, del supporto con altra “ribavirina”). Un prezzo in ogni modo da usura e folle strozzinaggio. Il mio salario pensionistico però ha sborsato – di sgarro – solo l’equivalente di una sua mensilità. Cosa che non hanno però, pensate, i salariati “job act”, voucher, barboni, accattoni o altra “canaglia” e “fannulloni” … alias disoccupati o inattivi! (altro merito, questo, di questa non-Italia degli italiani non di lusso, mentre la moltitudine o si arrangia o muore come un danno collaterale). Così ora vivo nella san(t)ità comprata da bandito del kairós e di rifugiato nel paradiso antifiscale del riso!, un angolo felice.

Qui favorisco, se posso, altri sventurati. Qui agisco come un hacker pirata, criminalmente attivo e consapevole. Che qualcuno, allora, mi denunci, mi processi, mi condanni!

Sulla piazza d’origine (India), il costo di una confezione ‘Ledipasvir’ o simile (84 confetti) può essere (forse) di 400/500 euri, mentre (gira voce) che il prezzo delle nude componenti di base del pharmacon si aggira a pochi centesimi. Che dirvi, amici e compagni, a questo punto … siamo in guerra di classe anche per la salute! e non c’è neanche una statistica ufficiale degli ammalati di ‘epatite-C’ e della sua variazione virale. Tuttavia, giornalmente e graziosamente sofisticati, i grafici borsistici ci aggiornano sia di quanto “debito” pubblico e privato, ciascuno di noi, è il solo responsabile, sia di restituire/onorare i prestiti bancari (quelli usati per assoggettare e asservire) insieme con gli interessi dovuti! Caso contrario, quale ammaestramento, vale l’esempio punitivo greco: la vendita della ‘Grecia’ sotto l’occhio vigile del Fmi (Fondo monetario internazionale).

Evviva allora quest’Italia «donna non di provincia ma di bordello» che, con i grafici delle agenzie del rating private, è pronta per una mostra d’arte alla Biennale di Venezia o per un film nella notte degli Oscar (?).