Finisce nei guai un rodigino che aveva preso a nolo una vettura a Pantelleria. Per bloccare il risarcimento avrebbe falsamente segnalato la clonazione della carta di credito
Per non pagare i danni all’auto denuncia falso reato - Quel risarcimento non voleva proprio pagarlo, ritenendo non fosse dovuto. Sarebbe arrivato, secondo la ricostruzione accusatoria, a segnalare di avere subito la clonazione della carta di credito, in maniera da bloccare l’addebito automatico legato al contratto di noleggio dell’auto
Ha incassato il minimo della pena, dal momento che si parla di una persona assolutamente incensurata. Si trovava a processo, con rito abbreviato, di fronte al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rovigo Pietro Mondaini, con l’ipotesi di reato di calunnia. E’ stato condannato a 10 mesi e 20 giorni, con contestuale sospensione condizionale della pena e non menzione. Di fatto, ha chiuso la propria vicenda processuale senza conseguenze di rilievo.
Tutto, secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula, comincia quando l’uomo va in vacanza a Pantelleria. Noleggia una vettura, con la contestuale clausola di rimborso automatico in caso di danni all’auto. Clausola che viene immediatamente applicata, nonostante le proteste del rodigino, che sostiene di non avere nulla a che fare con quel danno, rappresentato da alcuni tagli sul sedile del guidatore.
Il rodigino protesta – sempre secondo questa ricostruzione dei fatti – anche in banca. Ma gli viene spiegato che non c’è nulla da fare, dal momento che quella clausola era sottoscritta e chiara. E’ a questo punto che l’uomo avrebbe denunciato la clonazione della carta di credito, bloccando la transazione.
Una denuncia che, secondo l’impostazione accusatoria, equivale a una calunnia, dal momento che si sarebbe incolpato, sapendo di un fatto che si sa di non essere vero, una persona magari non individuata nella denuncia, ma comunque individuabile. E’ per questo reato che si è proceduto.