Neanche un mese fa il Rettore del'Università di Palermo, Fabrizio Micari, annunciava nuovi corsi universitari al polo didattico di Trapani. Adesso, però, si scopre che l'intenzione della Regione Siciliana, per bocca dell'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, è di chiudere la stagione dei Consorzi: Trapani, Agrigento, Caltanissetta e gli altri. Troppi debiti, pochi iscritti. Il Consorzio di Trapani, in particolare, ha appena settecento iscritti, ma produce debiti per quattro milioni e mezzo di euro.
Sono sette i poli siciliani nati per decentrare i corsi degli atenei di Catania, Palermo e Messina e per agevolare gli studenti che non hanno la possibilità di spostarsi: sono i consorzi di Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Priolo e Noto. Sono sommersi dai debiti, il numero degli iscritti è in calo e i costi crescono a dismisura.
In particolare, i consorzi universitari di Agrigento e Trapani, che appartengono all’Università di Palermo, costano quasi quattro milioni e mezzo all’anno. Il consorzio di Agrigento, inoltre, deve all’Università di Palermo una decina di milioni come rimborso del costo delle docenze. Il consorzio di Caltanissetta, invece, costa un milione e 330 mila euro all’anno e, solitamente, chiude i bilanci in perdita di mezzo milione. Ma la crisi sembra andare al di là del mero fattore economico, anche il numero degli iscritti scende. Gli iscritti di Trapani sono scesi da 1.100 a 705, quelli di Agrigento da 2.000 a 1.121. A Ragusa si è passati da 1000 a 569 studenti.
I motivi sono moltissimi, dalla scarsa competitività dei poli allo scontro di potere con l’Ars. Tuttavia, come sostiene Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo: “Se non si possono rinnovare i corsi portando sul territorio specificità che invitano gli studenti a restare, è impossibile che gli attuali consorzi restino competitivi”. I tentativi, però, ci sono stati. I rettori di Messina, Catania e Palermo, infatti, hanno portato avanti dei progetti e Micari stesso ha tentato di portare al consorzio di Trapani il corso in Scienze del Turismo e la triennale in Architettura, ma tutte le iniziative sono state duramente ostacolate dall’Ars.
L’assessore Baccei ha sottoscritto un accordo con i rettori, accordo secondo cui le università centrali dovrebbero farsi carico dei costi delle docenze, alleggerendo i costi per i consorzi e per la Regione che in cambio darebbe un contributo. Le conseguenze, in ogni caso, restano serie: da una possibile riduzione dell’offerta formativa al pericolo per la sopravvivenza di queste sedi.
Suona l'allarme il Sindaco di Trapani, Vito Damiano e in una nota esprime sdegno e forte preoccupazione per tali affermazioni che gettano nel panico e nello sconforto la didattica e gli studenti del polo universitario: "Ciò è in controtendenza con l'indirizzo dato dall'università di Palermo, che sta investendo nella ulteriore valorizzazione del consorzio universitario di Trapani - ove verranno istituite altre due facoltà - ma soprattutto mortifica gli sforzi che i Comuni, soci del consorzio, stanno facendo e che hanno consentito al consorzio una gestione attenta ed efficace. Come Sindaco e a nome degli altri sindaci del territorio chiedo a gran voce all'assessore Baccei e quindi alla Regione Siciliana e, ancora, alla deputazione trapanese, di usare buon senso e sani criteri per non vanificare l'impegno e gli sforzi che sin qui sono stati fatti, non solo per mantenere l'offerta universitaria ma soprattutto per non pregiudicare il futuro del territorio trapanese. - ha dichiarato il Sindaco.
Il Presidente dell’Associazione “V Ateneo – Università del Mediterraneo” di Trapani, Dott. Orazio Mistretta, esprime il suo punto di vista in merito al testo dell’Assessore Regionale all’Economia Alessandro Baccei presentato nell’ambito della finanziaria in discussione all’Ars sul tema dei Consorzi Universitari. La riforma prevede una drastica riduzione dei finanziamenti ai consorzi universitari decentrati presenti in Sicilia e un accentramento finanziario e amministrativo ai Rettori delle tre università principali – Palermo, Catania e Messina – delle quali i Poli sono diramazione.
«Proprio poche settimane fa era stata annunciata, nell’Aula Magna del Polo di Trapani dal Rettore di Palermo Prof. Fabrizio Micari, l’apertura di due nuovi Corsi di Laurea già a partire dal prossimo anno accademico: Architettura e Scienze Turistiche. Ciò si rivela una vera e propria contraddizione alla luce della recente riforma presentata all’Ars dall’Assessore Alessandro Baccei. La situazione è davvero grave: non si può abbandonare alla deriva una parte del Paese e una generazione di possibili talenti. Già, con l’attuale assetto, il 35% degli universitari siciliani si iscrivono nelle Università del Nord, e ben 19 sono gli Atenei di Stato e/o accreditati, capillarizzati nel territorio della Regione Lombardia versus i soli 4 Atenei attualmente presenti in Sicilia. – così afferma Orazio Mistretta – Nel giro di pochi anni gli effetti di queste scelte pericolose e miopi, sommate all’emigrazione intellettuale e alla denatalità, porteranno a un impoverimento se non a una vera e propria desertificazione culturale e ad un irreversibile e incolmabile divario socio-economico tra la nostra Sicilia ed il Nord Italia.
Stiamo svendendo i nostri giovani, i nostri cervelli, giovani a cui abbiamo forse già tolto la speranza del futuro nella loro terra natale!
Se non si investirà su sperimentazione, ricerca e innovazione tecnologica, nel contempo puntando a una capillarizzazione regionale della formazione universitaria attraverso un nuovo "Sistema Universitario Regionale Siciliano", arriveremo presto a un punto di non ritorno. Per quanto evidenziato, decisamente in controtendenza, suggerisco e auspico con forza la realizzazione di un quinto Ateneo per la Sicilia a Trapani.
In qualità di Presidente dell’Associazione V Ateneo #AqA, sicuro di interpretare la volontà dei quasi 3.500 iscritti, chiedo, pertanto, l’immediata rivalutazione di quanto paventato dall'Assessore Regionale all'Economia, e ritengo indispensabile un confronto intorno ad un tavolo tecnico in rappresentanza dei cittadini e studenti del comprensorio di Trapani» – così conclude il Presidente dell’Associazione V Ateneo.
La protesta in queste ore vede personalità illustri e colte del panorama universitario regionale e nazionale schierarsi palesemente contro la posizione dell’ Assessore Regionale Baccei.