Fazio avrebbe dovuto tornare a sedersi a Palazzo Cavaretta, sede del consiglio comunale trapanese, dopo il pronunciamento del Giudice che ha emesso sentenza decretando illegittimo l'atto che ha reso Fazio incompatibile alla carica di consigliere comunale.
Facciamo un attimo un passo indietro per capire perchè il consiglio comunale giunse a tale delibera, le radici affondano ad un contenzioso che
Fazio, durante la sua sindacatura, ebbe con Vito Dolce, presidente dell'Atm, rimosso proprio da Fazio.
Dolce citò in giudizio Fazio, la sede in cui si discute è quella civile e lì Dolce ha chiamato anche il Comune di Trapani a rispondere economicamente qualora Fazio venisse condannato al risarcimento e non ottemperasse. La prima fase del processo si è concluso, il Giudice di primo grado ha dato ragione a Fazio, Dolce ha presentato ricorso all'organo giudicante superiore, Corte di Appello, anche lì Dolce chiama in causa il Comune di Trapani.
Taluni consiglieri comunali, diciamo, che a seguito del giudizio pendente hanno deciso di agire in autotutela, ignari forse della prima sentenza emessa in favore di Fazio, con l'approvazione di una delibera che dichiarava la decadenza di Fazio per incompatibilità. Fazio ha presentato ricorso e lo ha vinto, la delibera risulta, secondo il Giudice, illegittima.
C'è voluto un passaggio in aula giudiziaria per capire che quello che si era consumato in aula consiliare a Trapani era, nientedimeno, che una mossa politica per bloccare Fazio alla corsa alle amministrative.
E il punto all'ordine del giorno della seduta del consiglio comunale, convocato dal suo presidente Giuseppe Bianco, è proprio la “reintegrazione alla carica di consigliere comunale del signor Girolamo Fazio”, torna a casa la consigliera che lo aveva sostituito, Aurora Ranno, che si era fin da subito dichiarata indipendente.
A Forza Italia questa cosa proprio non va giù, presentano appello gli azzurri, in realtà è D'Alì che dei forzisti muove le fila e per mezzo dello storico avvocato, fido consigliere del senatore Gino Bosco annunciano di presentare ricorso in appello avverso il pronunciamento di primo grado che reintegra Fazio alla carica di consigliere.
Secondo i forzisti Fazio è incompatibile, il ricorso in appello viene sottoscritto dai consiglieri comunali di Forza Italia, Giuseppe Guaiana, Nicola Lamia, Leo Peralta. I tre consiglieri di D'Alì si faranno rappresentare dall'avvocato Gino Bosco.
In buona sostanza è ovvio, come è lo è stato dall'inizio, che si tenta di braccare Fazio da un punto di vista politico perchè ritenuto soggetto politico forte e d'Alì non è poi così certo di avere la vittoria in tasca, vuole vincere facile senza Fazio.
I forzisti tra l'altro ritengono che Fazio non possa tornare in aula perchè le delibere consiliari sono ancora valide fino al pronunciamento del Tar di Palermo. Il ricorso presentato da Forza Italia e l'efficacia delle delibere non potrebbero consentire a Fazio di essere reintegrato.
Fazio replica conoscendo anche le motivazioni politiche che sono alla base dell'azione dei consiglieri, “quella ordita a mio danno è una trama finalizzata ad estromettermi dal Consiglio Comunale e, principalmente, a inquinare la competizione elettorale minando il confronto democratico tra le parti. Una assoluta mancanza di riguardo, non nei miei confronti ma, soprattutto, nei confronti dei cittadini e elettori trapanesi”.
“La pervicacia e l’accanimento con i quali viene perseguita questa strada, non è sicuramente improntata al perseguimento dell’interesse pubblico, bensì ha lo scopo di tentare di mettere le mani nella stanza dei bottoni per potere gestire il “potere” in autonomia, senza presenze ingombranti. Una strategia, a mio avviso, rivelatrice della estrema debolezza dei miei avversari e della mancanza di argomenti di confronto sul programma e sulle cose concrete da realizzare a Trapani nei prossimi cinque anni».
Non le manda a dire Fazio e chiaro e tondo sostiene che il problema non è quantomai di natura giudiziaria ma prettamente politico.
Intanto mentre la querelle impazza a ridosso del 25 aprile il senatore d'Alì cerca, e trova, il consenso di Giorgio Cobeltaldo, ex consigliere comunale a Trapani e figlio di Cesare Cobeltaldo, uomo di D'Alì. Cobeltaldo ha firmato la sua candidatura con Forza Italia lasciando così Paolo Ruggirello, potrebbe essere una andata con ritorno a seggio preso.
Il candidato grillino alla corsa a Palazzo D'Alì, Marcello Maltese, ha già presentato la lista, una, a sostegno della sua candidatura. Una lista che porta il simbolo del Movimento Cinque Stelle e che si compone di 22 candidati su un massimo di 24, lista che ospita due personalità del mondo politico della sinistra, Astrid di Pasquale e Antonella Russo.
Questa la lista nella sua interezza : Sebastiano Coppola, Gaspare D’antone, Astrid Di Pasquale, Davide Gabriele, Marina Giustianiano, Irene Maria Rosetta La Bella, Davide Li Vigni, Filomena Laura Licata, Alessio Lipari, Nicola Salvatore Lo Pinto, Maria Concetta Marino, Anna Marrone, Giuseppe Messina, Francesco Novara, Ignazio Pagano, Teresa Quatrosi, Antonella Russo, Marica Scala, Nicolò Signorello, Melania Sottile, Francesca Trapani, Pietro Valenti.
Novità anche per il candidato del PD, Pietro Savona, che fa proprie, inserendole nel proprio programma, delle sollecitazioni che sono sorte durante il dibattito organizzato dall'Udi, “abbiamo accolto già mesi fa alcune proposte dell’Udi di Trapani inserendole nel nostro programma sin dalla sua prima stesura, abbiamo anche rilanciato con la proposta del “Posto occupato” per stimolare le coscienze dei cittadini al rispetto di genere e contro ogni forma di violenza sulle donne, per ogni donna uccisa viene occupato un posto in un luogo pubblico o privato, ad esempio una sedia in un teatro, una panchina in un parco o un posto in consiglio comunale. Quel posto rimarrà occupato per mettere la società a confronto con l’assenza di quella donna”.
Ad Erice intanto è ufficiale, Giacomo Tranchida non è più sindaco, sono trascorsi 20 giorni dalla presentazione delle sue dimissioni dalla carica di Primo Cittadino e sono divenute efficaci ed irrevocabili ope legis. Dal 24 aprile Erice è senza sindaco, a breve verrà nominato un commissario che traghetterà la cittadina medioevale alle amministrative dell'11 giugno. Tranchida ha guardato avanti, ci sono le regionali da affrontare ed è pure candidato al consiglio comunale a sostegno della sua candidata, Daniela Toscano.
Tranchida si appresta a rappresentare il territorio della provincia di Trapani all'Assemblea Regionale, sarà inserito nel suo partito, il PD, e si darà battaglia con Gucciardi e Ruggirello sempre che non ci siano movimenti dell'ultima ora. Tre personalità così forti da un punto di vista elettorale sanno già che uno dei tre dovrà restare fuori, il PD non gode poi di così buona salute e l'elezione di due deputati sarebbe già un miracolo.
I seggi questa volta per la provincia di Trapani scendono da 5 a 7, in tutta la regione saranno eletti 70 deputati.
E sempre ad Erice Cettina Montalto la candidata sindaco del movimento Nati Liberi, battaglia come può e a mezzo del compagno Luigi Manugerra, lo sostiene da anni : è lei l'alternativa per una Erice libera dal Tranchidismo. Questo passaggio di consegne tra Tranchida e la Toscano per la Montalto non è modo di amministrare una città. La Montalto, tra l'altro, al consiglio comunale di Erice ha il figlio candidato, Alessandro Manuguerra, in lista Nati Liberi. Nati per la politica, di famiglia.
Nino Oddo dal canto suo è certo che il suo candidato Luigi Nacci porterà la vittoria a casa, ne è certo perchè i forzisti hanno stretto un patto e così Nacci è anche il loro candidato.
Questo asse PSI-Forza Italia potrebbe non portare i frutti sperati sia a Trapani che ad Erice, molti i malumori, sopratutto socialisti, di chi non si sente rappresentato dal colore azzurro. In effetti è difficile seguire Oddo, da una parte è pronto a cantare l'inno di Forza Italia, dall'altra parte pubblica sui social, il 25 aprile, un link con la dicitura: Bella ciao. Sempre! Pensavamo fosse bella a correnti alternate.
Il movimento cittadino CIVES ha sciolto le riserve e scelto i candidati da appoggiare sia a Erice, Daniela Toscanoo, che a Trapani, Pietro Savona.
Entrambi candidati dem, la lista del movimento è pronta e c'è piena soddisfazione del suo presidente, Piero Spina.