“Credo che sia una polemica fuori luogo quella contro la realizzazione di un nuovo grande ospedale a Trapani. E’ nostro compito infatti anche cominciare a programmare quello che dovrà essere il futuro della sanità trapanese nei prossimi anni”.
Lo ha detto il commissario straordinario dell’ASP di Trapani Giovanni Bavetta, replicando ad alcune dichiarazioni del senatore Vincenzo Santangelo e del deputato regionale Francesco Cappello, del M5S.
“Già oggi, se dovessimo subito inserire tutti i reparti previsti nella nuova rete ospedaliera, non avremmo gli spazi. L’attuale ospedale Sant’Antonio Abate infatti è una struttura progettata negli anni ‘50 e completata nel 1968, e per questo, anche in termini di sicurezza, è inadeguato. Una nuova struttura, progettata e realizzata secondo i canoni dei moderni ospedali, facilmente raggiungibile, potrà essere realmente l’ospedale di riferimento di tutto il territorio e potrà aspirare a essere un DEA di II livello, garantendo una migliore qualità della salute anche a un bacino più ampio di quello provinciale. Bene quindi ha fatto l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi a sostenere il progetto ed emanare il decreto per iniziare le indagini geognostiche sul terreno nella frazione di Milo”.
“Ma l’azienda – ha aggiunto Bavetta - porta avanti anche il progetto esecutivo dei Lavori di realizzazione dell’ampliamento dell’ospedale, per permettergli di essere messo in condizioni di operare già in questo primo step. Progetto per un importo stimato delle opere da realizzare di oltre 13 milioni di euro, tramite fondi ex art. 20, che prevede la realizzazione una nuova palazzina a quattro elevazioni (di cui due seminterrate), ciascuna di superficie pari a circa 1.300 mq. Ospiterà alla prima elevazione (secondo piano seminterrato) il servizio di Radioterapia. La seconda (primo piano seminterrato), ospiterà il nuovo complesso operatorio, con quattro sale chirurgiche e i servizi annessi. La terza e quarta elevazione (primo e secondo piano esterni) ospiteranno i reparti di degenza dell’area chirurgica, per complessivi 84 posti letto. E’ previsto anche un collegamento strutturale funzionale tra il nuovo edificio e la struttura principale Questo inoltre libererà spazi dell’attuale struttura, da sottoporre a loro volta ai necessari interventi di adeguamento strutturale e impiantistico, per contenere così quello che attualmente prevede la nuova rete, sia in termini di nuovi posti letto che di reparti”.
“Siamo comunque aperti e disponibili – ha concluso il commissario - con tutte le forze politiche, compreso il movimento 5 stelle, perché portatrici di interessi pubblici, a un confronto di idee per migliorare insieme la sanità in provincia. Dal dialogo infatti possono emergere proposte utili, che potremo fare nostre”.