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30/04/2017 06:00:00

Castelvetrano 2017, Errante e Lo Sciuto presentano Perricone

Quella della presentazione del candidato sindaco Luciano Perricone, per la coalizione Errante – Lo Sciuto, è stata una conferenza stampa senza le domande della stampa. L’unico “spazio” ai giornalisti è stato riservato da Salvatore Vaccarino, coordinatore di Alleanza Etica: “Siamo sottoposti, ormai da tempo ad un attacco mediatico senza precedenti, che ci ha posto nelle condizioni di vivere un disagio così grande che l’anno scorso ci ha portato all’autoscioglimento del consiglio comunale, che abbiamo voluto in maniera decisa soltanto per la difesa dell’immagine della nostra città, perché essere martoriati in questo modo con le testate giornalistiche che per ragioni di scoop mediatico, avevano intenzione di continuare questo attacco mediatico, noi, per l’amore che abbiamo per la nostra città e per il nostro territorio ovviamente non potevamo consentirlo.”

Molto interessante il punto di vista di Giovanni Lo Sciuto, perno principale della coalizione che, da componente della commissione parlamentare antimafia della Regione Siciliana, la mafia nemmeno l’ha nominata: “E’ la città di Giovanni Gentile e Virgilio Titone, non è la città di qualche latitante”.

In molti si sarebbero aspettati qualcosa di più: per esempio che dicesse anche che è la città del pane nero, delle olive e dei carciofi. Sarà per la prossima volta. Intanto il fatto di sostituire il nome di Matteo Messina Denaro con l’espressione “qualche latitante” è stato un passo avanti.

Sull’eventuale commissariamento (la visita degli ispettori ministeriali è terminata da poco) invece è sembrato ottimista: “Io non sono convinto che questo comune sarà commissariato. Sono fiducioso. Non penso che ci siano intrighi che possano colpire la nostra città. Sono convinto che andremo a votare. Il commissariamento sarebbe un grande dramma per questa città, perché il commissario farebbe solo l’ordinaria amministrazione”.

Su Perricone ha invece detto: “La città va affidata ad un sindaco operaio”. Certo, Perricone lavora in banca, ma il riferimento è forse all’operosità in generale.

Per il resto, la sua lettura politica è stata chiara: “A parte il periodo in cui ha amministrato Felice Errante, gli ultimi vent’anni di questa città andrebbero archiviati”.

 

Nel 2012, “Errante – Lo Sciuto” era sintesi di scontro politico, di ballottaggio. Oggi identifica una coalizione. Sono cose che capitano in politica, quando “per il bene comune” si mettono da parte i vecchi rancori.

Eccoli allora, seduti allo stesso tavolo, ad esprimere lo stesso candidato sindaco per le prossime amministrative: Luciano Perricone.

La sala era piena. Difficile prendere tutti nella stessa foto e il fotografo era costretto ad indietreggiare fino ad appoggiare le spalle al muro, sollevando in alto la sua potente macchina fotografica. Dietro il lungo tavolo dei relatori, i manifesti con i simboli delle liste che formano la coalizione. Tre da una parte e tre dall’altra, con al centro le tre bandiere: italiana, europea e della Regione Siciliana.

Alternativa Popolare, Udc, Alleanza Etica, Forza Italia, L’Altra Castelvetrano, Castelvetrano Futura, Sicilia Futura. In basso al centro, nella copertura frontale del tavolo, proprio in corrispondenza del posto del candidato sindaco, c’era il simbolo della sua lista: “Liberi e Indipendenti”.

Niente sembrava lasciato al caso. Prima dell’ingresso nella grande sala, su un altro tavolo erano sistemate sette piantine dai fiori bianchi (così come il numero delle liste), ciascuna con uno slogan diverso, da “una città più pulita” a “una politica al servizio della gente”, da “la ristrutturazione delle scuole” ad “una Castelvetrano più verde”.

 

In sala c’era anche Francesco Lombardo, diventato simpatizzante di questa coalizione, dopo la sua esperienza nelle liste a sostegno di Pompeo, del quale non aveva condiviso la candidatura senza passare per le primarie. Seduto al suo fianco c’era il geometra Girolamo Pipitone del Centro Studi “La Voce” di Mazara del Vallo, che aveva appena diffuso in sala dei volantini a colori che annunciano un dossier sulle presunte responsabilità del fallimento della Belice Ambiente, in capo all’ex amministratore Francesco Truglio e gli ex sindaci Vito Bonanno di Gibellina, Giorgio Macaddino di Mazara del Vallo e Gianni Pompeo di Castelvetrano.

 

Dopo i coordinatori delle varie liste, la parola è passata a Felice Errante, che si è tolto alcuni sassolini dalle scarpe. E lo ha fatto dicendo e non dicendo, alludendo senza fare nomi.

Leggo di giullari di corte prezzolati che danno consigli e che addirittura sono diventati esperti in satira”. Il riferimento è al filosofo e regista teatrale Giacomo Bonagiuso, sostenitore di Gianni Pompeo, che ogni lunedì racconta dalla sua pagina Facebook delle divertenti storie di politica locale in chiave satirica ed in dialetto siciliano.

Leggo di signore, mogli di operatori ecologici della nostra città che, inopinatamente – continua Errante - per problematiche oggettivamente serie (non è arrivato loro lo stipendio prima delle festività di Pasqua), decidono illecitamente di bloccare un servizio e di lasciare la città nella sporcizia per tutte le festività pasquali. E registro altresì che candidati a sindaco di questa città danno il loro sostegno. In uno stato di diritto, questo non è accettabile. Se le cose non si pagano è perché ci sono difficoltà drammatiche in termini di cassa, per colpe non riconducibili ai comuni”.

E ancora, riprendendo un concetto che poi verrà riportato nella lettera ai cittadini in occasione delle sue dimissioni: “Registro architetti sinistri, prezzolati, esperti in materie sanitarie, che viaggiano per i palazzi romani e tra qualche giorno anche per i palazzi trapanesi”.

Il chiaro riferimento a Pasquale Calamia del Pd aveva portato l’ex sindaco Gianni Pompeo a commentare: “Ogni viscida allusione fatta nei confronti di un uomo che ha subìto dalla mafia rappresaglie e vendette, è intollerabile da tutte le persone per bene, e svela una singolare idea dello Stato e delle Leggi!”.

 

Sulla scelta di non dimettersi, per il caso Giambalvo nel febbraio del 2016, Errante ha detto: “Ho servito la mia città anche per una espressa richiesta fattami nel mese di febbraio 2016, in occasione dell’autoscioglimento del consiglio comunale, dalle istituzioni di questo Paese, in cui ancora credo”.

Ha anche ammesso di aver fatto degli errori: “Io sono un uomo e mi assumo le mie responsabilità. Ho sbagliato nella candidatura di qualche consigliere comunale nella lista che mi ha sostenuta nel 2012 e io pago il prezzo. Spiace dover rilevare che qualcuno, magari all’epoca segretario di quel partito politico, dimentichi che questo sia avvenuto, forse per ricostruire verginità che non esistono.” Qui il riferimento è ad Erina Vivona, candidato sindaco di Andare Oltre, che nel 2012 era appunto presidente di Fli a sostegno di Errante.

Spiace dover rilevare che altri partner importanti della coalizione che hanno fortemente creduto nella mia candidatura, oggi dimentichino e siano stati folgorati da traumi renziani, peggio ancora sinistri”. Qui invece, il riferimento è a Gianni Pompeo che, come è noto, da un paio d’anni è passato al Pd.

 

Più chiara la sua posizione nei confronti dell’ipotesi scioglimento per mafia: “Io sono sereno e sono sicuro della mia azione politica e della mia giunta, che non è stata mai sfiorata da un’indagine giudiziaria, non ha mai subito ricatti, condizionamenti da poteri criminali, da lobby, o ancor peggio dalla mafia. Sulla base di questa serenità, io affronto come ho fatto per tutti i cinque anni, con lo sguardo alto e le schiena dritta, quello che gli ispettori ministeriali dovessero accertare. E se dovessero accertare qualcosa di negativo, della quale naturalmente prenderei atto, mi assumerò integralmente, come fanno gli uomini le responsabilità di quello che è accaduto in questa città”. E giù applausi, soprattutto quando la parola “uomini” viene pronunciata alzando il tono di voce, in segno di consapevole orgoglio.

 

Luciano Perricone invece i nomi li ha fatti. Certo, anche lui ha evitato di parlare di mafia, ma le sue critiche politiche all’ex sindaco Pompeo, oggi candidato nella coalizione del Pd, sono apparse precise.

Dal 2007 al 2012 ha fatto 43 mobilità, per le quali abbiamo speso 10 milioni di euro, affidando a ditte esterne lavori di manutenzione, lettura contatori ed altro. In quel periodo arrivarono 65 milioni di trasferimenti, mentre Errante ha dovuto amministrare con 20 milioni in meno.

Pompeo dice di essere stato un buon sindaco, ma dimentica di essere stato presidente del gruppo di controllo della Belice Ambiente, quando l’amministratore Truglio è stato condannato patteggiando una pena di 1 anno e 6 mesi per avere emesso fatture false per 13 milioni e 700 mila euro. Ed oggi noi rischiamo di rispondere del fallimento da 60 milioni di euro della Belice Ambiente.”

Perricone, ha anche parlato del suo programma, puntando sulla stabilizzazione dei precari, con corsi di formazione per i contrattisti. “Meritocrazia sarà la parola d’ordine e non ci saranno raccomandazioni per i dipendenti”, ha chiosato.

Sul parco archeologico ha sottolineato che non manderà soldi all’aeroporto di Birgi, “visto che qui non arrivano nemmeno le briciole, dal momento che i turisti qui non vengono”.

Ecco perché promuoverà il progetto “Turista per una notte”, in modo da fare soggiornare negli alberghi anche il visitatore mordi e fuggi. E toglierà anche le dune che – a suo dire - sarebbero rimaste in piedi a causa di errori della magistratura. E poi la restaurazione dei cortili della città, in modo che possano diventare meta turistica.

Anche lo sviluppo urbanistico, considerato fino ad oggi dissennato per essersi spinto a nord verso Santa Ninfa, con Perricone subirebbe un’inversione di tendenza: “Punteremo verso il mare”.

Poi ancora, l’attenzione alla videosorveglianza per garantire la sicurezza dei cittadini; il wifi gratuito; staccarsi da Sicilia Acque e comprare dei pozzi per risparmiare sulle bollette idriche.

Sui rifiuti ha invece promesso che presenterà all’Unione Europea un progetto “Che non ci faccia dipendere dal sindaco di Trapani per il conferimento in discarica”. Mentre per la lotta al randagismo, a parte la realizzazione di un cimitero per animali domestici (ad onor del vero, idea presentata in passato dall’ex consigliere Ninni Vaccara, nell’aprile del 2015), ha puntato sulla sterilizzazione gratuita dei cani padronali, attraverso un accordo con l’Asp.

 

Il rapporto con Baldo Gucciardi, assessore alla Sanità regionale del Pd, si profilerebbe invece movimentato: “Chiediamo da oltre due anni lo sportello farmaceutico a Triscina e ancora non viene autorizzato. E’ una vergogna. Io non sono educato come Felice Errante, non scrivo, mi presento là dietro fino a quando non mi riceve”.

E se davvero le elezioni venissero rimandate a causa dello scioglimento per mafia?

Potranno le dimissioni di Errante “salvare la città” dallo scioglimento per mafia, così come fece Pompeo nel 1992? Certo, quest’ultimo all’epoca si dimise però prima che arrivassero gli ispettori.

Su una cosa siamo invece certi: Errante si è dimesso appena in tempo per potersi candidare alle prossime elezioni regionali.

Intanto oggi la città vede tre candidati sindaci che nel 2012, più o meno direttamente, erano tutti dalla stessa parte.

 

 

Egidio Morici