di Leonardo Agate - L’argomento dell’immigrazione, legale e non, è di attualità. Ogni giorno esce una novità, ogni tanto succede una tragedia in mare, settimanalmente muore un certo numero di migranti, mensilmente i vertici dell’Unione europea ne discutono, ogni sera vengono mandati in onda reportage o programmi di approfondimento, i giornali riportano notizie e fanno inchieste.
Il fenomeno migratorio verso l’Europa porta sulle coste siciliane centinaia di migliaia di richiedenti asilo, profughi, e migranti per ragioni economiche.
Poiché tutto il medio oriente è infestato dalla guerra, e poiché parte del il nord Africa e l’Africa sub sahariana sono paesi molto poveri, gli esseri umani che, per un motivo o per un altro, tentano di arrivare sulle coste europee è enorme. Le coste siciliane sono tra le più vicine ai paesi disastrati, e quindi teoricamente più facili da raggiungere. Questa enorme massa di persone, una volta arrivata in vita in Sicilia, dovrebbe essere accolta e discriminata a seconda dei diritti di ognuno per il diritto internazionale e le norme italiane.
A questo punto cominciano gli intoppi, politici e burocratici, che sono poi unitariamente politici. La politica, europea e italiana, non ha saputo gestire il fenomeno ormai annoso.
I centri di accoglienza dei migranti non hanno svolto come dovuto i loro compiti. Tanto vero che il loro sistema, oltre che essere spesso criticato, è stato cambiato più volte nel giro di pochi anni. L’approccio politico al problema è stato emergenziale, non di lunga vista e durata.
Innanzi tutto, non è sembrato a nessun osservatore imparziale che la differenziazione tra i migranti titolari di diritto di asilo e di permanenza sia stata efficacemente fatta rispetto ai migranti per ragioni economiche.
Se l’Italia fosse in grado di assicurare una vita dignitosa a tutti quelli che volessero trasferirsi dai loro poveri paesi da noi, potremmo anche andare a prelevarli nei loro paesi di origine. Ma gli italiani non stanno tanto bene a casa loro. L’Istat ha stimato che nel 2015 le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta siano pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005). Questi nostri concittadini poveri hanno diritto all’assistenza pubblica, e spesso non riescono ad ottenerla perché il bilancio statale non lo consente. In questo contesto, come si fa a permettere agli stranieri di venire da noi ed utilizzare lo stato sociale alla pari dei cittadini italiani?
Anche gli altri paesi dell’Unione europea hanno oggettive difficoltà ad accogliere, oltre a un certo numero, gli immigrati. Ma poiché gli immigrati a centinaia di migliaia continuano ad arrivare sul nostro territorio, va a finire che ci dobbiamo pensare noi, e non si sa per quanto tempo.
Una migliore regolamentazione dei flussi migratori è essenziale per la tenuta del sistema italiano e europeo. E’ compito della politica affrontare il problema, ma la classe politica si è rivelata incapace.
Le nuovi discussioni sul soccorso in mare, innescate dalle dichiarazioni del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sono opportune per scuotere chi sembra non capire. Il caso del procuratore di Catania, che ha avanzato dubbi su alcune organizzazioni non governative, che traghetterebbero migranti in combutta con i trafficanti nordafricani, tocca un argomento particolare, nel più ampio campo dell’immigrazione. Il procuratore Zuccaro, sentito l’altro giorno in commissione al Senato, confermando quanto precedentemente dichiarato un mese fa davanti alla commissione Schengen del Senato e quanto ripetuto pochi giorni fa nell’intervista concessa a Barbara Palombelli, per il Fatto Quotidiano, ha avanzato l’ l’ipotesi che alcune Ong, in combutta con i trafficanti libici di migranti, agevolano il loro trasferimento. Se ciò fosse confermato dalle indagini, sarebbe confermato che il flusso dei migranti è aumentato perché non vengono applicati i trattati di Amburgo e nemmeno le regole dell’operazione Triton di Frontex, Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera.
Il procuratore Zuccaro ha ricevuto l’altro ieri il sostegno del Consiglio superiore della Magistratura affinché prosegua le indagini.
La procura della repubblica di Trapani ha aperto un procedimento contro una Ong per collusione con i trafficanti.
Regolamentare e rendere efficiente e trasparente il flusso migratorio è essenziale per l’Italia e per l’Europa, non alimentando nei migranti l’illusione dell’Eden europeo.