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09/05/2017 06:00:00

Castelvetrano 2017. Erina Vivona: “Sono il candidato della società civile”. E su Errante…

Sono il candidato della società civile. E sono insieme a persone distanti dalla politica tradizionale. Basta con i politici di professione, bisogna ricreare l’entusiasmo per ripartire dalla consapevolezza delle risorse che abbiamo”.

A parlare è l’avvocato Erina Vivona, che sabato scorso ha fatto la presentazione ufficiale della sua candidatura a sindaco del movimento Andare Oltre, nello stesso luogo che nel 2012 fu il comitato elettorale dell’ex sindaco Felice Errante.

Proprio da lì, non riuscendo a trattenere la commozione, ha voluto parlare di lui:

Voglio mandargli un messaggio: 5 anni fa l’ho supportato con tutte le mie forze. Io, con migliaia di altri castelvetranesi abbiamo creduto in lui. Ed in questo momento, è bene che mi ascolti perché è una cosa che non ripeterò mai più, avrei di gran lunga preferito insieme a tutti coloro che ci avevano creduto, trovarmi su un palco insieme a lui e agli altri, a raccontare degli esiti di un’azione amministrativa efficiente. Noi il cambiamento lo volevamo cinque anni fa. Avevamo investito su di lui. Invece è miseramente fallito”.

Poi ha risposto all’allusione di Errante che, durante la presentazione del candidato sindaco Luciano Perricone, aveva detto che la città non ha bisogno di eroine:

Non sono un’eroina di questa città, ma mi accosto con umiltà a questa esperienza difficile e complessa, anche se molto entusiasmante. E’ una sfida che raccolgo insieme a tutti voi. La sfida però non è essere eletti, ma saper governare. E per farlo noi ci stiamo attrezzando con le persone, le idee e i programmi giusti”.

 

L’ideologo del movimento Andare Oltre, Francesco Bongiorno, è durissimo con gli ultimi rappresentati politici della città che “Hanno fatto ciò che volevano fino a quando non è arrivata l’ispezione ministeriale – ha affermato - Una politica che ha fatto di tutto per creare questo muro di gomma tra chi decideva e chi doveva subire le decisioni, evitando il confronto e perseguendo i propri interessi. Basta farsi un giro in macchina per vedere il degrado diffuso della nostra città. Ma occorre la spinta di tutti verso il cambiamento”.

È intervenuto anche il padre, Beppe Bongiorno, ex senatore della repubblica nel 2001 con Alleanza Nazionale ed ex sindaco di Cstelvetrano: “Rispetto al passato, si può andare soltanto oltre. Ed è esattamente quello che stiamo tentando di fare. Qui non c’è nessuno disponibile a mercantilismi. Nessuno che sia disposto, se si arrivasse al turno di ballottaggio, a cedere un assessorato in cambio di un pacchetto di voti. Siamo per il rispetto della libertà del cittadino. Nessuno è proprietario di pacchetti di voti, nella maniera più assoluta.

E ci auguriamo che non ci siano tentativi di compravendita, perché se c’è chi è costretto a vendere il proprio voto per ottenere qualche favore, vuol dire che non c’è libertà. E se non c’è liberta, è inutile che si riuniscano tutte queste persone come sta succedendo qui, stasera”.

 

Ninni Vaccara, di Insieme si può (l’altra lista a sostegno di Erina Vivona) ha sottolineato la distanza dai partiti: “A noi interessa portare avanti un progetto civico, lontano dai partiti. Nel nostro simbolo non ci sono i vecchi simboli di partito. Siamo lontani dai vecchi sistemi in cui le segreterie decidevano chi doveva candidarsi. La nostra lista è fatta di imprenditori, professionisti, madri di famiglia, che non hanno esperienza politica, ma che credono in un cambiamento.

Erina Vivona è stata scelta dai movimenti – ha aggiunto Vaccara - All’inizio non voleva candidarsi, ma siamo riusciti a convincerla. Abbiamo visto invece recentemente candidati imposti dal partito. Oppure da libere elezioni a maggioranza, fatte da gruppi di potere, che non sono stati scelti dal popolo ma da quattro amici”.

 

Erina Vivona ha parlato anche di programmi e di persone, suggerendo di mettere da parte le arroganze. “Quelle arroganze che hanno fatto sentire forte anche chi non lo era. Ma la vera forza sta nell’umiltà e nella modestia”.

Ci tiene però a sottolineare di non essere una sprovveduta: “Conosco uomini, cose e dinamiche di questa città. E’ complessa, ma anche piena di belle persone. E le persone sono state scelte secondo criteri oggettivi: prima le loro doti umane, poi la competenza, l’esperienza, l’autorevolezza, la dignità, il coraggio e la voglia di mettersi in gioco.”

Poi comunica i nomi degli assessori designati, tranne uno che è ancora in via di definizione:

Rosario Atria, Ermelinda Palmeri, Aldo Brillo, Vincenzo Giammarinaro.

 

Sui programmi ha le idee chiare: “Il programma è stato stampato ancor prima della campagna elettorale ed è il frutto del nostro lavoro. Lo trovate sia on line che su questi libriccini.

Abbiamo scelto lo slogan ‘Io sono Castelvetrano’, ma non è autoreferenzialità, perché Castelvetrano è ognuno di noi. E’ una formula per riappropriarci del nostro orgoglio e non doverci più vergognare a dire, quando siamo fuori, ‘Io sono di Castelvetrano’”.

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Anche se rimane la consapevolezza, già espressa un paio di mesi fa, sulla presenza della mafia: “Piaccia o no, Castelvetrano è una città in odore di mafia e questo potrebbe anche essere soltanto un eufemismo.

E proprio su quest’odore le abbiamo chiesto delle candidature del Fli nel 2012 (caso Giambalvo e caso Adamo). Argomento del quale l’ex sindaco Errante aveva accennato qualche settimana fa, ammettendo di aver sbagliato, ma di essere dispiaciuto del fatto che “Qualcuno, magari all’epoca segretario di quel partito politico, dimentichi che questo sia avvenuto, forse per ricostruire verginità che non esistono.” 

 

Cosa risponde alle frecciate di Errante sulle responsabilità relative alla presenza inopportuna di certi consiglieri nelle liste del 2012?

Ai tempi di Fli, posso dire che io non mi ero minimamente occupata della lista dei consiglieri, ma della preparazione del programma e dell’organizzazione del direttivo. All’epoca introdussi in lista solo una persona: Rosa Drago. D’altra parte io ero fuori dalla politica dal 2003, dopo la mia unica esperienza di assessorato dal 2001.

 

Davvero Errante avrebbe dovuto dare qualcosa di più, per esempio un assessorato, in modo da evitare la tenace opposizione di Ninni Vaccara (cognato dell’avvocato Vivona, ndr), rimasto dov’era dopo che, localmente, il Fli si era trasformato in Noi per Castelvetrano?

Non ho mai chiesto assessorati o altro. Avrei preferito che lui avesse tenuto la squadra che lo aveva fatto eleggere. Mi aspettavo un ricambio, che si traghettasse dal vecchio al nuovo.

Quando il Fli cadde e venne costituito Noi per Castelvetrano, non ci fu modo di dare voce al direttivo del partito. In sostanza tutto era finalizzato all’elezione di Felice Errante e a Livio Marrocco che puntava anche al suo sostegno elettorale qui a Castelvetrano.

 

Oltre alle singole persone che faranno parte delle liste, come valuterà l’apporto di eventuali grandi elettori, in un periodo così delicato come questo?

Io non ho grandi elettori. Ogni consigliere comunale ha un suo piccolo gruppo di amici che lo aiuteranno.

 

Egidio Morici