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11/05/2017 22:04:00

Silvio Berlusconi, Veronica Lario e la sentenza della Cassazione

 di Leonardo Agate -  Silvio Berlusconi ha compiuto 80 anni il 29 settembre dell’anno scorso. Ha festeggiato. E’ un grande imprenditore, entrato negli anni ‘90 in politica ed è stato più volte presidente del consiglio. E’ stato sottoposto a numerosissime procedimenti penali: una sentenza di condanna è passata in giudicato; 9 sentenze passate in giudicato hanno stabilito di non doversi procedere; 11 sentenze di assoluzione passate in giudicato; 9 procedimenti sono stati archiviati; una sentenza di condanna non è ancora passata in giudicato; 4 procedimenti sono ancora in corso.

Effettivamente, la fedina penale di Berlusconi è di tutto rispetto. Si deve pure dire che è stato un uomo pubblico di tale importanza che l’opinione pubblica e la magistratura l’hanno sempre tenuto sotto controllo. Se non fosse sceso in politica, è probabile che avrebbe potuto fare i suoi affari, senza esporsi in primo piano all’attenzione di tutti. Per esempio, Enrico Mattei, partigiano, imprenditore, dirigente pubblico accumulò grandi poteri nel dopoguerra fino alla sua morte, avvenuta nel 1962, ma non fondò alcun partito. Preferiva usare tutti i partiti come usava i taxi, “salgo, pago la corsa e scendo”, come candidamente dichiarò in un’intervista.

Sia come sia, Berlusconi ha costruito un impero finanziario tra i più grandi, e si può dire di lui che è un uomo di successo. Però un brutto colpo, oltre quelli di natura politica e giudiziaria, l’ha avuto pure con la separazione e i l successivo divorzio dalla seconda moglie Veronica Lario, pseudonimo di Miriam Raffaella Bartolini.

Nel dicembre 2012 la sentenza di separazione non consensuale depositata al tribunale di Milano fissa a 3 milioni di euro l’assegno di mantenimento che Berlusconi doveva versare alla Lario. Il 18 febbraio 2014 il tribunale di Monza con una sentenza parziale ha dichiarato lo scioglimento del matrimonio fra Veronica Lario e Silvio Berlusconi. Con sentenza resa pubblica il 23 giugno 2015, lo stesso tribunale ha determinato l’importo dell’assegno di mantenimento in favore della Lario in 1,4 milioni di euro al mese. Praticamente la signora riceve dall’ex marito ogni mese quanto un operaio non riesce a guadagnare in 40 anni di lavoro.

Le cose stavano così, fino a ieri, quando si è potuta leggere la sentenza della Cassazione n. 11504 del 10 maggio 2017. La sentenza, mutando un indirizzo interpretativo che durava da 27 anni, ha ritenuto che il parametro del tenore di vita goduto durante il matrimonio del divorziato non è più da rispettare nel fissare l’assegno divorzile a favore del coniuge meno economicamente dotato. Il quale dovrà dimostrare, se vorrà l’assegno di mantenimento, la mancanza di “mezzi adeguati o, comunque, impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive con esclusivo riferimento all’indipendenza o autosufficienza economica dello stesso”.

Stando così le cose , la signora Lario per il futuro non potrà più pretendere dall’ex marito di mantenere il tenore di vita che conduceva quando stava al suo fianco. Non potrà più pretendere di condurre la vita lussuosissima di prima, ora che è libera dal vincolo matrimoniale. Insomma, il milione e mezzo di euro mensile che riceve dall’ex marito se li può dimenticare.

Intanto Berlusconi attende una sentenza dalla corte di Strasburgo, che potrebbe ridargli l’agibilità politica e permettergli di ricandidarsi al parlamento. Molti osservatori vedono un possibile connubio tra il Pd e Forza Italia.

La nuova attrazione politica di Berlusconi e il recupero di un milione e mezzo di euro mensili, che non dovrà più dare alla ex moglie, sono grasso che cola.