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12/05/2017 07:05:00

La bolletta pazza dell'ufficio Acquedotto di Marsala. Vadano a farsi benedire...

di Leonardo Agate - Una signora, utente dell’acquedotto comunale, stamattina è stata avvisata da una vicina di casa che se le arrivasse la bolletta dell’acqua avrebbe dovuto guardarla bene prima di pagarla perché poteva contenere errori vistosi, come è capitato a lei.

La signora avvisata, tornando a casa, ha trovato la lettera dell’ufficio acquedotto. Aprendola, ha fatto un balzo, leggendo che la bolletta a lei intestata, la n. 14129 del 15 aprile 2017, relativa al conguaglio 2016, esponeva un importo di € 757,30.

La signora, intanto ripresasi, ha riletto la bolletta e ha tirato fuori il fascicolo dei pagamenti effettuati, riscontrando quanto segue.

La bolletta porta come data di scadenza del pagamento la data del 15 aprile 2017, ma è arrivata all’indirizzo il 9 maggio, oggi. Il contatore è giustamente intestato. La data della lettura precedente porta un consumo di mc. 1999; la data della lettura al 14 febbraio 2017 porta un consumo di mc. 2500. Quindi, il totale da pagare, se i dati riportati in bolletta fossero esatti, è di € 757,30.

Solo che i dati della bolletta sono errati.

La precedente bolletta inviata dall’ufficio acquedotto è la n. 14461 del 30 giugno 2016, riguarda il canone fisso 2016, e espone un importo di € 83,05, versato dalla signora sul conto corrente postale del Comune di Marsala, servizio di tesoreria, canone di acquedotto.

La bolletta n. 14304 del 31 dicembre 2015, riguardante il conguaglio 2015, espone un importo di € 224,05. E’ stata saldata dalla signora sul conto corrente postale del comune di Marsala, servizio di tesoreria, canone di acquedotto.

La bolletta n. 14338 del 30 agosto 2015, riguardante l’acconto 2015, espone un importo di € 65,01. E’ stata saldata dalla signora con conto corrente postale intestato al comune di Marsala, servizio di tesoreria, canone di acquedotto.

Poiché i consumi addebitati dall’ufficio acquedotto erano sempre superiori al consumo effettivo, la signora si è recata, un giorno di novembre 2016, all’ufficio acquedotto, per fargli notare gli errori e chiedere i conguagli a suo favore. In una sola mattinata, per l’assenza di un funzionario che ne sapeva di più, non ha potuto concludere. Così è dovuta tornarci un altro giorno. Finalmente, i funzionari hanno capito che effettivamente la signora pagava più del dovuto, e le hanno assicurato che a partire dalle prossime bollette avrebbe avuto lo scomputo di quanto pagato in più.

Il problema sembrava risolto, e la signora aspettava i conguagli a suo favore. Senonché stamattina è arrivata l’ultima bolletta, sopra citata, la n. 14129 del 15 aprile 2017, che espone un importo di euro € 757,30.

Intanto, sono intervenuti altri fatti rilevanti. Nelle sue due visite all’ufficio acquedotto, hanno fatto firmare alla signora il talloncino dell’autolettura, i cui mc. sono inferiori a quelli fatturati e pagati.

La signora, cominciando a dubitare dell’efficienza dell’ufficio, con mail inviata il 14 febbraio 2017, alle ore 18,52,  “letturacontatore@comune.marsala.tp.it”, comunica che il suo contatore, alla data della mail, segna un consumo di 1.780 mc.

Sempre il 14 febbraio 2017, alle ore 19,24, la signora manda un’altra mail a “letturacontatore@comune.marsala.tp.it”, avvertendo che la mattina si è presentato a casa sua un presunto letturista del contatore idrico, che la signora non ha fatto entrare perché non era munito di alcun tesserino di riconoscimento. Consiglia l’ufficio di munire i letturisti di regolamentari tesserini di riconoscimento.

Il 15 marzo 2017, l’ufficio acquedotto comunica alla signora, con mail, che “I pagamenti sono regolari e la lettura è stata registrata”.

Alla luce dei fatti suesposti, si rileva che i pagamenti sono, per il comune, regolari nel senso che il comune ha incassato molto di più di quello che avrebbe dovuto per anni, e che la lettura è stata registrata male.

I fatti sono chiari, la signora potrebbe ricorrere ai giudici per le somme che ha anticipato e i fastidi che ha sopportato. Di tutti gli errori commessi dall’ufficio acquedotto si potranno trovare i responsabili. Intanto, il sindaco, l’assessore al ramo e i funzionari sono avvertiti. Se qualche magistrato leggerà quest’articolo, potrà ricordarsene, come aneddoto, tutte le volte che avrà davanti, in occasione di indagini, i politici e i funzionari comunali di Marsala.

In ogni caso, non sarebbe male se i politici e i funzionari comunali andassero a farsi benedire. L’acqua santa a volte fa miracoli.