Il Tribunale di Marsala (giudice del lavoro Andrea Marangoni) ha riconosciuto gli stessi diritti retributivi, contributivi e previdenziali dei colleghi di ruolo a un altro assistente amministrativo precario in servizio nelle segreterie scolastiche con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Il Ministero dell’Istruzione, come già aveva sentenziato a fine gennaio scorso un altro giudice del lavoro dello stesso Tribunale (Caterina Greco) per un caso analogo, è stato condannato a versare al lavoratore le differenze retributive sulla base del contratto collettivo nazionale di lavoro, più gli interessi legali, e a regolarizzare la posizione contributiva e previdenziale. Tutto ciò per gli ultimi cinque anni.
A curare anche questo ricorso, come quello andato a sentenza a fine gennaio, è stato l’avvocato Maria Italia.
In Italia sono circa 900 (di cui oltre la metà in Sicilia) gli impiegati di segreterie scolastiche che dal 2001 lavorano con contratti co.co.co. sulla base del D.M. 66/2001. Un decreto che prevedeva la stabilizzazione di questi lavoratori entro cinque anni da quella data. Ciò, però, non è ancora avvenuto, nonostante le diverse sollecitazioni dei sindacati e una interrogazione parlamentare. A promuovere l’azione di rivendicazione in sede giudiziaria, davanti a vari Tribunali italiani, è stato il sindacato Uil-Temp. A gennaio, a pronunciarsi sul ricorso di altri cinque lavoratori appartenenti alla stessa categoria era stato pure il Tribunale di Termini Imerese che, a differenza di quello di Marsala, ha però riconosciuto ai «cococo» il rapporto di «lavoro subordinato», anche se ha condannato il Miur a versare loro una cifra inferiore (un forfait di 8 mensilità).
Per il segretario regionale della Uil-Temp Sicilia, Maria Tornabene, queste sentenze (nel 2018, altre saranno emesse dal Tribunale di Palermo e di altre città italiane) costituiscono "il riscatto di un’intera categoria di precari storici che sta trovando giustizia dopo tanti anni di lotta sindacale». Intanto, proprio per lunedì pomeriggio, al Ministero dell’Istruzione è prevista una riunione con i rappresentanti di Cgil Nidil, Felsa Cisl e Uil Temp per «approfondire le ipotesi» relative alla stabilizzazione di questo personale. E a questo tavolo, i sindacati cercheranno di far pesare anche le decisioni della magistratura.