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26/05/2017 06:00:00

L'Asp: "Meno tumori in provincia di Trapani". Ma i dati sono del 2010...

 Chi si aspettava di sapere che cosa ci fosse alla base dell’eccessivo numero di tumori a Castelvetrano rispetto ad altre zone, è rimasto deluso. La dottoressa Pina Candela, del Registro dei Tumori di Trapani, dati alla mano, ha sottolineato che “in Sicilia ed in provincia di Trapani in particolare, di tumore ci si ammala meno che nel resto d’Italia”.

Il delicato argomento è stato oggetto del convegno di “Epidemilogia dei tumori nel trapanese”, brillantemente organizzato il 20 maggio scorso da Serena Navetta, presidente del Tribunale dei Malati di Castelvetrano.

 

I “dati alla mano” però sono quelli di 7 anni fa.

Le nostre registrazioni sono aggiornate al 2010 – ha affermato la dottoressa Pina Candela - perché in questo momento ci stiamo occupando dell’accreditamento dell’area di Agrigento. Le risorse non sono tantissime e stiamo facendo quello che possiamo, nei limiti delle nostre possibilità”.

Dati ormai anacronistici per confrontare l’incidenza nelle varie province della Sicilia e nel resto d’Italia? Secondo la studiosa “anche se i dati non sono molto recenti, rifletterebbero grosso modo la realtà attuale della patologia oncologica, in quanto il numero dei casi, nel tempo non subisce grosse variazioni, come succede con le infezioni, a meno di eventi particolari tipo Chernobyl. E non mi pare che dalle nostre parti ne siano successi.”

 

Insomma quello che emerge dal convegno è che non ci sarebbero differenze significative tra le varie aree della provincia, eccezion fatta per la città di Trapani, che sarebbe più a rischio perché molto grande, dove gli stili di vita dannosi sono stati acquisiti prima.

Inoltre, secondo i responsabili del Registro Tumori di Trapani, non sarebbe l’ambiente a far ammalare di tumore la gente. “Nella percezione della popolazione c’è la convinzione che la causa di tutti i mali sia l’ambiente – ha aggiunto la dottoressa Pina Candela - Ma l’ambiente ha un peso bassissimo nel determinare i tumori: dall’1% al 5%.

L’influenza più significativa verrebbe invece dal fumo, la sedentarietà, l’obesità, il consumo di alcool…

 

Ma il confronto dei dati con le altre province dell’isola e con il resto d’Italia, stando ai dati del 2010, si colloca in un contesto in cui in Sicilia, le province che si erano dotate del Registro Tumori erano soltanto 3: Trapani, Ragusa e Siragusa. Invece, passando lo stretto, l’intera area meridionale ne aveva 4: Catanzaro, Salerno, Napoli e Latina.

Dal 2011 le cose sono cambiate. Ed in Sicilia la copertura è oggi superiore al 90%. Una buona base di partenza per chiarire meglio l’impatto dei tumori sul nostro territorio, includendo in modo più vicino alla realtà attuale anche le leucemie e i Linfomi che “pur se non rappresentati nell’elenco che abbiamo visto – ha sottolineato la dottoressa Carla Marino (dirigente di oncoematologia) -rappresentano il 5% delle malattie neoplastiche e continuano ad essere la quinta causa di morte per tumore”.

 

Molto interessante l’intervento del dottor Vincenzo Agate, anatomopatologo, che ha sottolineato il grande privilegio “di avere una anatomopatologia ed una oncologia che parlano tra loro ed hanno l’opportunità di fare le migliori diagnosi possibili. Occorre però - ha aggiunto - metterci nelle condizioni di poter lavorare serenamente, perché se mentre sto per fare diagnosi, sono costretto ad aprire la porta perché non ho nessuno in accettazione, perché ci sono carenze di organico, perché non abbiamo sufficiente disponibilità di vetrini ed altro, faremo sempre fatica a raggiungere gli obiettivi”.

 

Giovanni Bavetta, commissario straordinario dell’Asp di Trapani, ha assicurato che farà di tutto per migliorare i servizi, come per esempio la possibilità di poter permettere la prenotazione on line di visite ed esami. Oltre a procedere alla “scelta dei professionisti migliori”, in modo da rispettare gli obiettivi: “Io non faccio politica, non mi farò tirare la giacca – ha affermato Bavetta - in un mese e dieci giorni ho nominato 8 primari e assunto 96 persone tra infermieri ed operatori socio sanitari. Il cittadino vuole cose concrete, servizi che funzionano, soprattutto nel campo dell’oncologia”.

 

Intanto gli studiosi concordano sul fatto che lo screening, un’alimentazione equilibrata ed uno stile di vita corretto, siano gli elementi chiave per combattere i tumori sul campo della prevenzione

Mentre l’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi, intervenuto a chiusura dell’incontro, ha messo l’accento sui cosiddetti “viaggi della speranza”: “Questi viaggi determinano una sofferenza per il paziente, per la sua famiglia e per il bilancio del fondo sanitario regionale. Noi siamo in grado di offrire un target di assistenza ai malati neoplastici esattamente come le regioni cosiddette più avanzare del centro nord. Se curiamo qui i nostri cittadini dalle patologie tumorali, non soltanto realizziamo un risultato di natura sociale ed un diritto costituzionalmente garantito, ma risparmiamo fior di risorse che la regione siciliana ha buttato via e verso altre regioni”.

 

L’appuntamento è quindi alla presentazione del prossimo Registro Tumori, con una base di confronto più allargata rispetto a quella del 2010.

 

Egidio Morici