Quando la campagna elettore entra nel vivo ed è al suo giro di boa ecco che arrivano i leader nazionali a dare lo scatto finale.
Trapani è un campo aperto, i cittadini giocheranno la loro partita e saranno chiamati a scegliere tra politica e antipolitica. Chi segue la campagna a Trapani avrà certamente notato come il Movimento Cinque Stelle, Marcello Maltese è il candidato sindaco, sia partito con i big e chiuderà con i big grillini.
Sono partiti in sordina ed è stato un crescendo.
Il percorso per i trapanesi non è stato semplice, le vicende giudiziarie hanno obbligato i cittadini a guardare dentro il pozzo.
Oltre la campagna elettorale c'è il dopo, c'è l'amministrare una città e non si sa, dal punto di vista giudiziario, quello che potrà essere. Ecco che il movimento grillino ha saputo intercettare i sentimenti dei trapanesi, ma siamo sicuri che sia proprio antipolitica? In fondo i grillini siedono e siederanno proprio lì, nelle stanze dei bottoni, la politica la fanno, in modo diverso al sistema.
Il 7 giugno sarà la volta del leader Beppe Grillo, lui, le piazze le ha sempre riempite, i successi a casa li ha portati. I grillini saranno supportati in questa avventura dalla forza trascinate di Beppe Grillo che comizierà a Piazza Stazione dalle 18 in poi.
Sempre per il movimento Cinque Stelle ci sarà a Trapani il 2 giugno Roberto Fico, alle 16,30 in Piazza a Rilievo. Lo stesso Fico insieme al senatore Maurizio Santangelo si sposterà ad Erice vetta per un incontro con il candidato grillino alla carica di sindaco, Maurizio Oddo.
Non poteva mancare a scaldare le folle, per Forza Italia , il Presidente Silvio Berlusconi. Sarà a Trapani a sostenere le ragioni del voto a Tonino d'Alì l'8 giugno, la location non è stata ancora definita ma il senatore azzurro, che scaramantico lo è, è solito chiudere le sue campagne a Piazza Mercato del Pesce.
Berlusconi è legato al senatore d'Alì da un rapporto personale di amicizia, non solo partitico.
Trapani, però, è la città che fin da subito si è schierata a fianco del senatore esortandolo a non mollare la campagna elettorale e quindi la sua di città.
D'Alì ha sempre voluto terminare così la sua carriera politica, amministrando la terra natia, da sindaco, lo ha detto più volte che rinuncerà alla carica di Senatore della Repubblica. Si appassionerà alla vita politica nazionale, e al dibattito che ne scaturirà, da cittadino, o da Primo Cittadino.
Nulla ancora sappiamo se Matteo Renzi verrà a Trapani a sostenere il candidato del PD, Pietro Savona. Renzi è alle prese con una serie di incontri romani che porteranno il Paese al voto già ad ottobre, così hanno deciso le forze politiche di maggiore rilievo. E' un tour elettorale che è partito a maggio e che terminerà con le regionali siciliane il 5 novembre.
A Trapani il ballottaggio pare che potrebbe essere quello tra d'Alì e Maltese, Fazio risulta essere un'incognita, fisicamente impossibilitato a fare campagna elettorale attiva, il coordinamento che si è costituito deve coprire il gap, non è facile.
Così come non sarebbe facile il dopo, i cittadini lo sanno già, mai competizione elettorale è stata così burrascosca. A Trapani, e non solo, c'è chi già parla di una vittoria a primo turno di Tonino d'Alì.
Continuano gli incontri a Petrosino, i due candidati sindaco Gaspare Giacalone e Vincenzo D'Alberti se la giocano sul filo del voto. Non si lascia nulla al caso, lunedì pomeriggio c'è stato un incontro organizzato dall'assessore designato dalla lista Adesso il Futuro con D'Alberti sindaco, Concetta Vallone, alla presenza dell'onorevole Antonella Milazzo e dell'assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi. L'incontro è stato molto sentito dalla cittadinanza e partecipato, poi alcuni candidati al consiglio comunale della stessa lista hanno dato vita ad un incontro per supportare le ragioni del voto, presente Toni Scilla, ex deputato regionale.
Quello a cui si assiste non è strano, D'Alberti ha messo insieme nella stessa lista anime di destra con anime di sinistra.
In caso di vittoria cosa accadrà in consiglio comunale? Quali intenti ci saranno? Risponderanno, tutti, che verrà seguito il programma elettorale del sindaco, giusto. Ma quello che bisogna chiedersi è se queste persone messe in lista hanno una connotazione partitica oppure no?
Semplice dire destra o sinistra, difficile poi avere l'appartenenza partitica e non al singolo soggetto.
Nella lista Adesso il Futuro c'è un mix, solamente due gli apparati di partito ben rappresentati, Concetta Vallone PD, Cathy Marino PSI. Il resto è poca cosa, sono candidati che più che apparato di partito garantiscono il singolo soggetto.
Succede questo quando in lista si hanno esponenti che provengono da punti di riferimento lontani e opposti tra di loro, le lotte poi si sposteranno in consiglio. Nulla di male nel fare una lista con una etichetta politica, è la macedonia che fa male. Perchè la macedonia, in caso di vittoria, deve governare e allora si dovrà poi decidere chi dovrà fare il cantalupo e chi, ahimè, il limone, spremuto.
Bene hanno fatto le due candidate dentro la lista Adesso il Futuro, Cathy Marino e Concetta Vallone, loro non temono i giudizi, a chiare lettere indicano la bandiera partitica di appartenenza, non se ne vergognano e ne fanno un vanto. Non c'è nulla di male né di scandaloso nell'appartenere ad un partito, non c'è nulla di male nelle etichette, c'è di male quando si vogliono nascondere a tutti i costi. Le bandiere, se ci si crede, vanno sbandierate perchè costituiscono vanto non un deterrente.
A Petrosino infervora la battaglia a forza di post sui social, post denigratori nei confronti di chi sostiene l'altro candidato sindaco Gaspare Giacalone. La dialettica sui programmi, la contrapposizione , l'elemento di scontro deve caratterizzare una competizione ma non deve cadere nell'offesa e nella denigrazione dell'avversario, si legittima tutti a cadere nella volgare maleducazione.
Gaspare Giacalone intanto incassa l'appoggio dell'associazione Cambia-Menti di Pachino, la Sicilia intera guarda con curiosità a queste elezioni, l' 11 giugno Petrosino avrà il suo sindaco.