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04/06/2017 06:40:00

Meno sette al voto. Il ritorno di Fazio a Trapani. Tensioni a Castelvetrano e Petrosino

Meno sette al voto. Quando si pensava a Trapani che su Mimmo Fazio non c'era più alcuna speranza, e che la strada per d'Alì fosse tutta in discesa verso lo stesso palazzo che porta il suo nome, ecco che arriva, a meno otto giorni dal voto, la revoca degli arresti domiciliari di Fazio.
Fazio torna libero, ha bevuto un caffè in pieno centro storico, ha incontrato alcuni dei suoi, poi alle 17 si è spostato in via Virgilio, al suo comitato. Fazio riprende la sua campagna elettorale, i voti da recuperare sono tanti, di fatto c'è una città con una doppia faccia, da una parte lo smarrimento, dall'altra parte l' esultazione  dei sostenitori per Fazio libero (che rimane comunque indagato per gravissime accuse).

Gli arresti domiciliari di Fazio avevano demotivato i suoi sostenitori, in molti hanno abbandonato la nave parlando di etica e di rispetto per le istituzioni, c'è un gap da colmare che non è così scontato che possa essere colmato, troppi pochi giorni quelli che mancano all'11 giugno, ce la farà Fazio e i suoi candidati delle cinque liste a recuperare il terreno? Non è da solo, insieme a lui il suo delfino Francesco Salone e il deputato regionale Mimmo Turano.

Gli arresti domiciliari sono stati revocati in seguito al venire meno del pericolo di reiterazione del reato, il decreto ministeriale emesso dal Presidente del Consiglio, Gentiloni, infatti aveva sollevato Fazio dall'incarico di parlamentare regionale. E' fatto divieto, però, a Fazio di dimorare presso il Comune di Palermo. Riparte così la corsa al governo della città di Trapani, pochi giorni, i più intensi per poter tentare lo strappo del ballottaggio.

Cosa faranno i cittadini? C'è tanta incertezza soprattutto sul futuro, il voto di domenica prossima condizionerà pesantemente la vita di Trapani e dei trapanesi correlandola alle vicende giudiziarie.

 

Dalle parti di Tonino d'Alì si vocifera già che finalmente Giacomo Tranchida può tornare ad appoggiare il suo cavallo in corsa, non più zoppo ma ferito.
Squadra dei candidati sindaci di Trapani al completo, tutti e cinque, Tonino d'Alì, Mimmo Fazio, Pietro Savona, Marcello Maltese, Giuseppe Marascia, si affronteranno alla guerra del voto l'11 giugno.

Ed è il candidato del Partito Democratico, Savona, che denuncia di subire censure da parte di d'Alì, il senatore azzurro ha scritto all’Autorità per le garanzie delle telecomunicazioni affinchè provvedesse a rimuovere lo spot elettorale in onda sulle emittenti locali e sui social network.
D'Alì avrebbe scritto al Garante evidenziando che lo spot di Savona non promuove nessun programma specifico ma che è volto solo a schernire la figura del senatore e all'impossibilità di dare vita al programma di d'Alì.
Savona si difende, sostiene che lo spot non è contro qualcuno ma contro un modo di fare politica con “promesse elettorali eclatanti che poi non vengono mantenute, sottolineando, inoltre, il desiderio dei cittadini di una città normale in un momento storico per Trapani che di normale non ha niente”.

Antono Ingroia è stato a Trapani per sostenere il suo candidato, Giuseppe Marascia: 

“Trapani ha bisogno di cambiare pagina, di mettersi definitivamente alle spalle un passato di ambiguità, di collusioni pericolose, di storico inquinamento delle istituzioni da parte di mafia e massoneria. I vecchi partiti hanno fallito, i soliti nomi si sono rivelati totalmente inadeguati. E’ tempo di nuove forme di partecipazione, che vedano i cittadini, i movimenti, il mondo dell’associazionismo finalmente coinvolti. Per questo sosteniamo Giuseppe Marascia, che con la lista ‘A misura d’uomo’ rappresenta una proposta nuova e innovativa”. 

E a Trapani il 7 giugno farà tappa Beppe Grillo, leader del movimento Cinque Stelle per sostenere le ragioni del voto per Marcello Maltese candidato a Trapani, e per Maurizio Oddo candidato ad Erice. L'appuntamento con i cittadini è per le ore 18 in Piazza Stazione.

Acque agitate a Castelvetrano, potrebbero esserci sorprese dell'ultima ora e far slittare il voto della città a data da destinarsi, verrebbe nominato un commissario. Alto il rischio di infiltrazioni mafiose, e lo si evidenzia anche dopo il discorso del Prefetto Priolo.
Non sono dello stesso avviso i rappresentanti dei comitati civici a sostegno della candidatura di Luciano Perricone che hanno scritto al Ministro dell' Interno, Marco Minniti. Una lunga lettera dove si affrancano e prendono le distanze dalla mafia, elogiano le bellezze di Castelvetrano e chiedono che non venga commissariato il Comune ma che possa svolgere democratiche elezioni.
Castelvetrano proprio qualche giorno fa ebbe a subire un controllo ispettivo negli uffici comunali.

Si è scaldata intanto la competizione elettorale a Petrosino, il 2 giugno, festa della Repubblica, al Biscione pare ci sia stato uno scontro, un diverbio tra due dei tre candidati sindaci, Vito Messina e Vincenzo D'Alberti. La versione viene raccontata in modo diverso da entrambi, D'Alberti sostiene che non sia accaduto nulla di così grave ma si sia trattato di una banale provocazione di Messina, D'Alberti si trovava al Biscione insieme ad alcuni candidati della sua lista, osservavano il tramonto. Messina, secondo D'Alberti, li avrebbe provocati senza però trovare risposta, anzi si sarebbero ritirati presso il comitato elettorale senza dare possibilità alcuna di replica.
Completamente opposta la narrazione di Messina che sostiene che, in presenza di testimoni, sia stato aggredito da D'Alberti e i suoi consiglieri di cui fa anche i nomi, Nicola Angileri e Andrea Marino. Messina parla di aggressione “con strattonamento” e di attacco con insulti e minacce, gli avrebbero urlato di “farlo fuori”dietro l'insistenza di Messina alla richiesta di fare un confronto alla presenza dei cittadini. Messina questo scrive sui social e questo dice a noi.
Succede che questa redazione da la notizia in tempo reale, ci accertiamo con due chiamate fatte ai rispettivi interessati, e candidati, e ognuno di loro ci dice delle cose che virgolettiamo. Su
ccede che poco dopo, l'attacco sferrato, questa volta, è a noi. Al "giornalismo da sciacallaggio" che faremmo, secondo alcuni, "senza serietà e professionalità". Chi ci attacca è il segretario del PD a Petrosino, un ragazzo, un certo Gianni Di Dia. Avremmo dato non la loro versione ma quella che noi abbiamo strumentalizzato. Per fare un favore a chi?
Crediamo che sia necessario fare una precisazione. Noi raccontiamo fatti, diamo notizie e le approfondiamo, con i nostri mezzi e con la nostra grande attenzione e meticolosità, ai limite della pignoleria. Non pubblichiamo niente che non sia corrispondente a verità e laddove gli interessati al fatto, come in questo caso, sono due. è nostro dovere sentire entrambi e di entrambi dare conoscenza, ai cittadini, del loro pensiero e della loro versione dei fatti.
Noi, così come qualcuno maldestramente pensa, non parteggiamo per nessuno, non ci schieriamo e non permettiamo che nessuno possa pensare una cosa del genere, a maggior ragione se questo qualcuno rappresenta anche un partito, magari è il partito che deve rivedere gli incarichi di dirigenza.
Abbiamo seguito Petrosino, lo continuiamo a fare, e a differenza di molti non ci leggiamo complotti, di nessun tipo, ma una campagna elettorale dai toni duri, con un rimpallo di responsabilità, di programmi che per molti sono realizzabili, per l'altro candidato invece no. Tutto nella colorita dialettica della politica. E' la seconda volta che questa testata viene aggredita mediaticamente dallo stesso schieramento del candidato D'Alberti, o da una parte di esso. Si, è vero, arrivano, seppure in ritardo, e in privato, anche le scuse, e i mi dispiace di circostanza, legati al momento di nervosismo. Ci sta.
Il vero leone da tastiera però è colui che così come punta il dito in pubblico è capace, sempre in pubblico, di ravvedersi, soprattutto nel rispetto del ruolo dirigenziale e di rappresentanza di un partito.

Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale per Petrosino che eleggerà il suo candidato sindaco già il 12 notte, le operazioni di scrutinio si svolgeranno alla chiusura delle urne, alle ore 23 dell'11 giugno prossimo.
Ultime battute di campagna elettorale, Vincenzo D'Alberti lunedì 5 giugno incontrerà al comitato elettorale di via Pietro Nenni il leader dei socialisti, Nino Oddo.
Gaspare Giacalone, il candidato della lista Cambia Petrosino, stasera alle ore 21.30 in Piazza Francesco De Vita, terrà un Comizio pubblico.