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05/06/2017 06:00:00

Castelvetrano 2017, candidati a confronto: assessori e vicenda gruppo 6 Gdo

 Nel caso, prima dell11 giugno, non si verificasse alcuno scioglimento, per il Comune di Castelvetrano i cittadini si ritroverebbero nelle loro schede quattro candidati a sindaco: Gianni Pompeo, sostenuto dalle liste Città Nuova, Obiettivo Città, Castelvetrano Avvenire e Partito Democratico; Luciano Perricone, sostenuto da Forza Italia, PDR Sicilia Futura, Liberi e indipendenti, Castelvetrano Futura, Alternativa popolare, Udc, Alleanza Etica; Erina Vivona sostenuta dalle liste civiche Andare oltre e Insieme si può e l’imprenditore Maurizio Abate che è sostenuto dalla lista civica Aria nuova.

Il 31 maggio scorso,tutti e quattro i candidati hanno risposto a 5 domande della redazione di Tp24.it su temi chiave per la prossima amministrazione del Comune Castelvetranese. Si è trattato di un confronto pubblico, presso i locali di Area 14, molto partecipato, andato in diretta streaming con la radiovisione di Rmc101, che potete rivedere cliccando qui: https://youtu.be/UlmAvX29CGM

Alla fine di ogni domanda, ai candidati è stato possibile replicare.

In questa prima parte, riportiamo le risposte (e le relative repliche) alle prime due domande.

 

Perché vi siete candidati? Come avete scelto i vostri assessori, ma soprattutto coshanno la vostra squadra assessoriale ed il vostro programma rispetto ai vostri avversari?

 

Gianni Pompeo: Devo dire di non aver cercato io questa candidatura, che viene dal Partito Democratico e dalle altre liste civiche che mi sostengono e che ringrazio per la fiducia che mi hanno accordato. Alla fine mi sono deciso, soprattutto per la situazione difficile del mio comune che, tra le altre cose io conosco abbastanza bene per averlo amministrato nei miei dieci anni antecedenti alla sindacatura errante. Io credo che l’esperienza sia fondamentale. Ed è quella che fondamentalmente mi ha portato a dare quest’opportunità di scelta. Il criterio nella scelta degli assessori è stato la competenza. Ho individuato una serie di persone che, con una buona dose di esperienza, soprattutto con una forte motivazione ed una forte capacità. Sono convinto che nel ruolo loro assegnato, daranno il massimo, così come io spero di dare il massimo.

Maurizio Abate: Io sono sceso in campo, in competizione come primo cittadino, da solo, con la mia iniziativa: Aria Nuova. Per cambiare radicalmente questa politica territoriale che da 25 anni ha dimostrato incapacità, irresponsabilità e disinteresse per il territorio e per tutti quanti noi che qui viviamo. Sento parlare tanto di posti e poltrone, però il fallimento delle aziende e la continua crescita della disoccupazione, qualcuno la sottovaluta. Personalmente ho scelto i miei assessori in base alle loro esperienze nel campo dove loro stessi dovranno espletare. Sto puntando molto sul sociale, con l’assessore nominato Vania Stallone, che è una psicoterapeuta con molta esperienza nel sociale. E’ un settore sul quale sto puntando molto, perché in questo momento il territorio è in ginocchio e la gente è combinata veramente male. Io vorrei cominciare dal basso, dare un’impronta nuova come nuovo candidato, perché non ho fatto mai politica ma la voglio fare in maniera giusta, corretta e trasparente. Vorrei centrare vari punti importanti, come l’inquinamento delle falde acquifere di Castelvetrano che in questo momento incombono sul territorio. Io sono sceso in campo per cose molto importanti: per il sociale e per fare la differenza su quello che non hanno saputo dare a Castelvetrano 25 anni di amministrazioni precedenti.

Erina Vivona: La mia, è risaputo ormai, è una candidatura di assoluto servizio per questa città, che nasce dall’invito e dallo stimolo che molti concittadini mi hanno rivolto quale persona notoriamente libera e in condizionabile, anche dal carattere duro e determinato. Mi hanno chiesto di interpretare questo progetto di rinnovamento della città assolutamente radicale, rompendo ogni schema ed ogni rapporto con il passato. Ovviamente consapevole della gravosità dell’impegno, ho ceduto al dovere di prestarmi alle richieste della mia città e dei miei concittadini. I criteri di scelta degli assessori e dei consiglieri comunali sono quelli che sempre sarebbero dovuti essere utilizzati nella scelta di assessori e consiglieri e spesso sono stati permessi a vantaggio di altri. E quindi, ovviamente, l’onestà prima di tutto, la correttezza, la competenza, l’esperienza, il senso civico e la libertà. Essere incondizionati e liberi da schemi di ogni genere anche da quelli partitici. E da lì muove la mia scelta consapevole, meditata, di non candidarmi in nessun partito, seppur ci fossero state delle proposte, ma di rappresentare la città attraverso movimenti civici. Questo per una ragione precisa, di cui ho piena consapevolezza che condivido con molti altri: i partiti avrebbero rallentato l’incedere di quest’amministrazione, così come hanno fatto nel passato. Ogni sistema avvinghia e lega le mani. Ed in questo momento la città di Castelvetrano ha bisogno di iniziare immediatamente il buon governo, di iniziare senza rinvii quel rinnovamento che avevamo già pensato di realizzare 5 anni fa e che non è riuscito.

Luciano Perricone: Uno dei motivi per cui ho deciso di scendere in campo e mettermi in gioco è la situazione che purtroppo il nostro territorio ormai vive da molti anni: la disoccupazione, la difficoltà economico-finanziaria dell’Ente, causata anche dai ridotti trasferimenti dalla Regione e dallo Stato. Siccome ho un’esperienza amministrativa, in quanto ho già fatto l’assessore ed il consigliere comunale sin dal 2001, mi sono messo in gioco perché ritengo che possa portare dei benefici al territorio. Come assessori ho scelto dei tecnici, senza essere influenzato dai partiti che compongono la mia coalizione. Ho lasciato degli spazi che occuperò dopo, qualora dovessi essere eletto. E sicuramente uno sarà occupato da un tecnico che seguirà urbanistica, pianificazione ed affari legali.

Gianni Pompeo: Ribadisco, nella scelta degli assessori, lassoluta condivisione con le liste che mi sostengono. In loro riconosco le capacità e lesperienza per poter affrontare le tematiche di questa città.

Maurizio Abate: Rispetto ai mie avversari io ho tutto: la novità, laria nuova, Non ho nulla a che vedere con la vecchia amministrazione. Perché le vecchie amministrazioni, da 25 anni a questa parte, hanno prodotto lo stato in cui ci troviamo in questo momento.

Erina Vivona: Io sono lunica ad aver nominato tutti e cinque gli assessori in prima battuta, perché ritenevo che fosse motivo, testimonianza di chiarezza nei confronti della gente che deve andare a votare. E perché, non avevo ragione di non farlo perché non dovendo ragionare secondo i vecchi schemi politici di scambio al momento del ballottaggio o di altro, ho ritenuto in maniera condivisa con i movimenti che mi appoggiano, che la chiarezza ci imponesse di fare questo.

Luciano Perricone: Io ho rispetto per i miei avversari, come è giusto che sia. Saranno i cittadini poi a decidere chi dei quattro sarà più adeguato a guidare la città.

 

Che risposta si può dare a quegli ex lavoratori della Gruppo 6 Gdo che sono ancora senza lavoro e che hanno riconsegnato le loro tessere elettorali dicendo che non voteranno per nessuno perché sono stanchi delle promesse mai mantenute? E, più in generale, come verrà combattuta la sempre più crescente disoccupazione che affligge la città?

 

Maurizio Abate: Agli ex dipendenti della Gruppo 6 Gdo e agli altri dipendenti di altre attività che si sono ritrovati senza occupazione, a causa delle confische delle aziende per fatti di mafia, va intanto tutta la mia solidarietà. E sarà un mio impegno specifico dare a queste persone un’immediata occupazione dal momento in cui il mio progetto dello “sportello unico del lavoro” sarà operativo. Si parla di creare tantissima occupazione sia nel pubblico che nel privato. Nel privato, incentivando con gli studi di settore ad investimenti finanziati dagli enti preposti. Invece, nel pubblico, con l’apertura dei vari punti del programma, creeremo occupazione con le strutture che nasceranno, come la mensa - casa d’accoglienza comunale, il villaggio della salute (che comprende una casa di cura ed una casa di accoglienza per anziani e per disabili comunali, con all’interno un centro di ritrovo per tutte le fasce d’età), come anche il residence per gli animali comunali in collaborazione con dei privati. Tutte queste attività, gestite dai dipendenti comunali, saranno posti di lavoro per precari, articolisti, in attesa di stabilizzazione definitiva. Io farò in modo di avere con loro un giusto rapporto e coordinare il giusto impegno per dare loro una definitiva sistemazione, contro le loro mancate promesse. Questo per tutti: sia per gli ex lavoratori del Gruppo 6 Gdo, che per i precari, che nel progetto dello sportello unico metterò in prima fila.

Erina Vivona: Io ho incontrato gli ex operai del Gruppo 6 Gdo, gli unici che sono rimasti inoccupati (una cinquantina di persone) solamente dopo il sit-in che loro hanno fatto e di cui hanno dato notizia pubblica attraverso un comunicato dinanzi lo stabilimento. Non li avevo incontrati prima proprio per non strumentalizzare (con grande rispetto quindi) la loro vicenda, visto che da anni, per troppo tempo hanno subito quelle passerelle sterili che nulla hanno prodotto. Io ritengo che la vicenda che ha riguardato il gruppo 6 Gdo, che come cittadina comune ho seguito con massima attenzione, con la consapevolezza che avesse un rilievo sociale notevole, quella vicenda andava trattata in maniera assolutamente diversa. Anche perché doveva esser dato ad essa un valore simbolico importante. Quello era un luogo nel quale andava ripristinata la forza dello Stato e lautorevolezza delle istituzioni e non mi risulta che sia stato così. No ho visto in questi anni comportamenti forti, tanto da imprimere la forza e lautorevolezza delle istituzioni locali. Daltronde, alla stessa maniera, mi giungono voci della grande incuria e dellabbandono di molti beni confiscati alla mafia, la cui gestione adeguata è sotto il controllo e la vigilanza continua della istituzione locale che quindi ne ha lassoluta responsabilità. La cosa importante che si sarebbe dovuta fare e non si è fatta era quella di, tornando al tema del lavoro che è il tema di maggior emergenza che ci deve occupare in questo momento, era proprio quello di creare lì dei nuovi posti di lavoro. Lì delle nuove, diversamente da quanto qualcuno ha ritenuto di fare, volendoli destinare ad altre tipologie di attività, addirittura ristrutturando e facendo ulteriori spese, Ma la vocazione era quella ed andava restituita agli operai.

Luciano Perricone: Non si può assolutamente strumentalizzare quello che è il problema, però voglio dire una cosa molto importante: Non possiamo scaricare le responsabilità solo sullamministrazione, perché le grandi colpe ce lha lo Stato. E inconcepibile che unazienda come quella del Gruppo 6 Gdo, nel momento in cui passa nelle mani di un commissario, nellarco di 5/6 anni viene dichiarata fallita. E vergognoso. Ed è vergognoso che lo Stato non vigili, perché quando un amministratore, un commissario percepiva 50 mila euro di emolumenti al mese e non è riuscito ad amministrare Nellultimo bilancio cerano crediti irrecuperabili per 135 milioni di euro, vuol dire che non è stato capace di gestire adeguatamente. Per cui la colpa è dello Stato che non ha individuato delle persone competenti, dei professionisti che potevano quanto meno mantenere il livello occupazionale e far sì che quellaattività continuasse ad essere presente nel territorio. Del resto, anche il caso Saguto è da esempio per tutti. Il problema della disoccupazione è drammatico. Non possiamo continuare ancora a puntare a grandi opere che purtroppo non portano occupazione, dobbiamo necessariamente, sfruttando agricoltura, turismo ed edilizia, puntare sullo sviluppo del territorio e ritornare a quei livelli occupazionali degli anni 70/80.

Gianni Pompeo: Intanto io non mi sento protagonista di promesse non mantenute, così come citato nella domanda, perché non mi sono mai occupato del problema, anche se il problema lho seguito e lo sento dentro come un problema grave e come altri problemi gravi che purtroppo interessano la città. Mi riservo, se eletto, di incontrare i lavoratori e condividere con loro un percorso. Io ho una mia idea che butto lì. Sono dellavviso che, per esempio nel mio programma, ho individuato la possibilità di creare unarea di stoccaggio delle merci che arrivano in questa città e per il trasferimento nelle zone urbane e in quelle delle attività commerciali. Questo ha un doppio significato. Da un lato creare posti di lavoro, dove poter usare sia gli edifici del Gruppo 6 Gdo che i lavoratori che in questo momento sono disoccupati. Poi allevierebbe sicuramente il problema del traffico cittadino, perché i mezzi pesanti, piuttosto che arrivare a destinazione nelle attività commerciali, potrebbero benissimo (visto che si trova in una località favorevole, a due passi dallautostrada) fermarsi lì.

Non cè dubbio che su questo, casomai inseguirò eventuali finanziamenti e coinvolgerò anche le figure preposte, perché diceva bene qualcuno che mi ha preceduto, è un problema che lo Stato, lAgenzia dei beni confiscati Ritengo che questo sia un progetto finanziabile, quantomeno nello start up.

Per quanto riguarda la disoccupazione, il problema in questa città è grave. Io credo che (lho anche inserito nel programma) bisogna puntare su turismo ed agricoltura con delle idee che possano riguardare i giovani. La capacità imprenditoriale giovanile è fondamentale e credo che nel turismo possiamo veramente riuscire ad ottenere tantissimi imprenditori se è vero come è vero che abbiamo un patrimonio abitativo non indifferente a Triscina di Selinunte. Lì si potrebbe benissimo inventare imprenditore colui il quale ad esempio prenda in gestione alcuni abitazioni per poterne fare una sorta di albergo diffuso.

Maurizio Abate: Io sono andato a trovare i lavoratori della Gruppo 6 durante il sit-in, mentre chiedevano giustamente i loro diritti e ho detto loro: E’ uno sbaglio non andare a votare, ma bisogna andare a votare contro chi non si è occupato di loro, che è molto più importante. Perciò, per quanto mi riguarda, loro possono dare il voto contrario a quell’amministrazione che non si è presa cura di loro. Perché quest’amministrazione che ha fatto tanti percorsi della legalità, antimafia, mafia e tutte queste cose qua, poi si sono dimenticati di pensare per questi lavoratori che normalmente doveva essere compito anche dello Stato andarli a sostenere ed in modo particolare andare a trovare delle soluzioni importanti e immediate, per potere dare loro la continuità lavorativa che le hanno tolta per giusta causa.

Erina Vivona: Torno brevemente sullintempestività dellintervento di questamministrazione colpevole, per richiamare un progetto che già nel 2013 quando lintervento sarebbe stato appunto tempestivo, venne fatto dal movimento civico Andare Oltre. Un movimento già presente sul territorio e già attento alle problematiche del territorio, che addirittura ha redatto un progetto allepoca, che fu presentato e sottoposto allattenzione del sindaco e poi a quella dei funzionari addetti dellassessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo. Ovviamente, per motivi di tempo non posso darne lettura, ma lascio qui il documento per chi volesse leggerlo. La problematica è già stata sottoposta agli ex dipendenti del Gruppo 6 Gdo che sono stati nostri interlocutori a tal riguardo ed in ragione di questo è stato detto loro di riacquistare fiducia in questa proposta politica nuova e di rinunciare alla loro decisione di non votare, perché una mancata espressione non ha efficacia. Sono convinta che non votare non serve e che la protesta debba avere un effetto e produrre un risultato.

Luciano Perricone: La disobbedienza elettorale è sempre un fallimento per le istituzioni, per carità. Ma in questo caso io ritengo che le colpe maggiori ce le abbia lo Stato. Del resto sappiamo che sono circa 50 gli ex dipendenti che ancora oggi non lavorano. E ben 13 di questi che potrebbero trovare lavoro a breve, in attività commerciali di Marsala, Trapani e Mazara, non sono avviati al lavoro perché da 4/5 mesi sono in attesa del certificato antimafia che deve arrivare da Bari. E una cosa vergognosa, inconcepibile. 

Gianni Pompeo: Ho sempre rispettato le decisioni degli altri. Per quanto mi riguarda, pur non condividendola in linea di massima, rispetto profondamente la decisione che hanno assunto i lavoratori della gruppo 6 Gdo. E ritengo che loro non vogliano attuare nessuna protesta, ma semplicemente sensibilizzare l’opinione pubblica e chi di dovere, per cercare di tenere accesa una possibile luce sulla soluzione del caso. Pur non rientrando nei compiti di un sindaco, questi ha il dovere di occuparsi di queste problematiche e lo farò con tutte le mie forze. Aggiungo, per quello che diceva il candidato Vivona, io ho designato 4 assessori. Non ho lasciato il quinto per eventuali apparentamenti. Ho già dichiarato in precedenza e pubblicamente, che non farò apparentamenti con nessuno. Mi riservo anzi, a scanso di equivoci, di nominare il quinto assessore prima della chiusura della campagna elettorale. Ci tengo a dirlo, perché questa è una linea condivisa con tutte le liste che mi sostengono. Quindi noi c sottoponiamo al giudizio della gente. Così partiamo e così arriviamo.