Meno tre giorni al voto, il corpo elettorale sceglierà gli eletti al consiglio comunale e i sindaci.
Ieri a Trapani c'è stato Beppe Grillo. Il comico genovese, leader dei Cinque Stelle, ha tenuto un comizio show. "Potete scegliere un candidato socialmente pericoloso o uno ai domiciliari per corruzione", ha detto Beppe Grillo a Trapani, riferendosi ai candidati Antonio D'Alì e Girolamo Fazio. "Qui serve una seduta spiritica", ha detto il comico in un comizio a sostegno di Marcello Matese.
I Cinque Stelle hanno fatto il pienone, con questi numeri potrebbero doppiare qualunque altro candidato. Ha incantato la folla, Grillo, poi l'affondo “siete convinti che questi candidati possano cambiare Trapani?”, sonora risata di tutti i presenti. Grillo lo dice, Trapani è una città che va al contrario se ci sono due liste così, il riferimento è chiaro ai due candidati Fazio e d'Alì.
Uno sguardo dentro il suo movimento, “siamo orgogliosi di sbagliare e di essere dei dilettanti”, si rivolge alla platea “ sia curiosa signora, non abbia timore di cambiare, noi dopodomani possiamo non esserci più ma la politica di questo Stato l'abbiamo già cambiata”.
I Cinque Stelle a Trapani hanno fatto una grande rimonta, la gente ha manifestato con gli applausi l'apprezzamento ai discorsi di Grillo, chiude il comizio esortando i trapanesi a sognare “ sognate, non costa nulla”. Marcello Maltese per Trapani e Maurizio Oddo per Erice da ieri sera hanno conquistato dei voti in più.
Trapani si appresta a dare una svolta a quelle che sono state le intemperie delle ultime settimane, una campagna elettorale che ha innescato dubbi politici. Certo, non tutto è stato normale, Trapani non ha avuto una campagna elettorale che si sia basata solo sui programmi, ma una campagna che ha avuto dei contraccolpi giudiziari. Trapani si gioca il suo futuro, certamente ha già dato uno spaccato sociale della città.
Se tanti cittadini sono scesi in piazza, e per le vie di Trapani, ad esortare Tonino d'Alì a non mollare, nonostante fosse caduta sulla sua testa la richiesta di obbligo di soggiorno, e se tanti altri cittadini hanno abbracciato Mimmo Fazio, una volta revocati gli arresti domiciliari, qualcosa vorrà dire.
Questo è uno spaccato di città che ha dimostrato la piena fiducia in due personalità politiche forti, che ha dimostrato essere più interessata alla presenza elettorale di questi politici che alle loro relative vicende giudiziarie.
Del resto proprio l'altro ieri un pescatore, incontrando Fazio, ha detto che non gli interessano le indagini e il processo ma che si risolva il problema del Mercato.
Questo dovrebbe fare capire in che modo la politica viene letta dal cittadino comune, dall'operaio che ha un solo scopo durante la giornata che è quello di lavorare e mandare avanti la famiglia.
Lo spaccato elettorale, che poi coincide con quello sociale, la città di Trapani lo ha già dato.
Così come, con Fazio agli arresti domiciliari, la via libera non è stata di d'Alì ma del movimento Cinque Stelle. L'elettorato di d'Alì non è l'elettorato di Fazio, d'Alì attingerà alle sacche di voto dei PD indecisi, rivoluzionari, non renziani.
Trapani è una città moderata, lo è da sempre, è azzurra da tantissimi anni, perdere adesso, per d'Alì, significherebbe mettere un mattone nero nella sua storica carriera politica.
In questa confusionaria campagna elettorale domenica i cittadini daranno una precisa indicazione, che non è solo di voto.
Mimmo Fazio, intanto, chiede al senatore Tonino d'Alì di fare un confronto pubblico sui maggiori temi della città, d'Alì non è daccordo:
“Non faccio confronti con Fazio, avendo più volte constatato che egli cerca di farsi propaganda solo attaccando me, e dicendo inesattezze ai trapanesi riguardo la mia attività politica e anche riguardo se stesso. Siamo tutti stufi delle sue continue polemiche e, quindi, continueremo a incontrare i cittadini confrontandoci sui programmi e sulle cose concrete direttamente con loro, quali nostri unici interlocutori”.
Ultime battute di campagna elettorale per d'Alì che ieri sera ha incontrato i cittadini di Villa Rosina, stasera sarà in Piazza a Rilievo e domani sera chiuderà la campagna elettorale a Piazza Scarlatti dalle 22 fino alla mezzanotte.
Berlusconi non arriverà a Trapani, per come si era detto, lo farà in caso di vittoria a primo turno ovvero al ballottaggio.
Al fianco del senatore forzista il deputato regionale del PSI, Nino Oddo, che proprio ieri ha avuto la riconferma come responsabile nazionale per il Mezzogiorno.
“Ritengo - dice Oddo - che il mio impegno, nei prossimi mesi, sarà rivolto a rafforzare questa presenza socialista negli Enti Locali, a cominciare dalla tornata amministrativa di domenica prossima, dove puntiamo ad attestarci su percentuali più alte rispetto a 5 anni fa”.
Giuseppe Marascia, il candidato sindaco del movimento civico A Misura d'Uomo, continua le sue ultime giornate di competizione, sposta l'attenzione sui giovani e sul lavoro: “Per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro noi del movimento Città a Misura d’Uomo riteniamo opportuno intervenire con l’offerta di tirocini retribuiti presso le strutture pubbliche attraverso la stesura di un regolamento che incentivi, rendendo trasparente ed equo, lo svolgimento degli stessi”.
Per Marascia si tratta di cento tirocini ogni anno, per cinque anni, i cui soldi per la retribuzione andrebbero trovati spostando delle voci in bilancio, quindi con copertura finanziaria.
Facebook, intanto, censura la lista A Misura d'Uomo, una censura che arriva volendo acquistare uno spazio sponsorizzato per un volantino elettorale, facebook nega l'autorizzazione per la presenza di un nudo in locandina, trattasi dell'Uomo Vitruviano, l'annuncio quindi non era un appello a luci rosse....
A Petrosino non ci sarà nessun ballottaggio: domenica alle 23, chiuse le operazioni di voto si apriranno quelle dello scrutinio.
Il sistema elettorale utilizzato è quello maggioritario perchè trattasi di un Comune inferiore ai 15 mila abitanti.
Due i competitor che si contendono la fascia tricolore, Gaspare Giacalone, sindaco uscente, e Vincenzo D'Alberti candidato con la lista Adesso è il Futuro.
Martedì sera D'Alberti ha tenuto il suo comizio pubblico, tanta la gente che ha ascoltato il candidato: “I miei concittadini meritano molto più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi ed io mi sono messo in gioco con serietà e rispetto nei confronti di chi mi ha dimostrato fiducia fin dal primo momento. Se verrò eletto, sarò il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha votato”.
Sul palco tutti i candidati al consiglio comunale, non sono mancati i riferimenti al sindaco uscente e le stilettate contro il suo operato in cinque anni di amministrazione, D'Alberti insiste sulla situazione finanziaria del Comune, vicina al dissesto e indica i debiti passivi.
Giacalone viene informato, o forse ha ascoltato, Petrosino è una piccola città, e replica con immediatezza, chiede a “D’Alberti come intende muoversi per il recupero dei 4 milioni di tasse totalmente evase (Crediti e residui attivi ) che un gruppo ristretto di suoi amici, sostenitori e perfino candidati devono alle casse comunali"
Giacalone insiste:
“La cittadinanza è ancora in attesa di una risposta su quei 4 milioni di tasse evase da parte di quella decina di soggetti. A tal proposito ritengo che sia un diritto per i miei cittadini che hanno sempre pagato le tasse avere delle risposte e sapere cosa si vuole fare su questo fronte, perché tali somme servono a dare maggiori/migliori servizi e creare le condizioni di sviluppo per i giovani di Petrosino. Evitiamo gli insulti e smettiamola di confondere la gente con ulteriori cifre e teoremi. Iniziamo a parlare di cose serie, si dica chiaramente se siamo tutti uguali o se le tasse le dobbiamo pagare solo noi normali cittadini pure per loro, altrimenti sarà evidente che la vera posta in gioco per i prossimi 5 anni è sistemare solo i loro affari”.