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20/06/2017 06:05:00

Trapani, il tutto per tutto del Pd per l'elezione più pazza di sempre

 A Trapani il PD si sta giocando tutte le carte, non sa più quale mettere sul tavolo per poter vincere la partita, in un'elezione mai vista. Piero Savona è l'unico candidato, dovrà raggiungere il quorum dato dal 50% più uno dei votanti aventi diritto, il 25% dei voti. Non è un'impresa facile.

Il candidato del PD nel frattempo aveva presentato una memoria, sotto forma di ricorso, con la quale chiedeva che nel caso specifico non si tenesse conto del quorum, quindi che la norma non venisse applicata in maniera oggettiva, cioè interpretata sul candidato. In subordine Savona chiedeva il ripescaggio del terzo candidato, Tonino d'Alì. Entrambe le ipotesi di ricorso sono state rigettate, ritenute inammissibili.

Adesso che il gioco si fa duro e che il quorum è doppio i dem si riuniscono per decidere la strategia degli ultimi giorni e hanno incontrato anche il Psi di Nino Oddo, che in queste elezioni ha appoggiato D'Alì. Questo il commento di Oddo

Sull'incontro odierno richiestoci dal PD sulla situazione di Trapani, leggo e sento ricostruzioni fantasiose. Ci siamo limitati ad accettare un cortese invito. Non siamo nemici del PD ovviamente. Ma non possiamo fare a meno di rilevare come questo incontro sarebbe stato molto più' utile un anno fa, o anche 10 mesi fa. Quando lo chiedevamo con insistenza per verificare le possibilità di mettere in campo un progetto comune che non dividesse le due maggiori forze del centrosinistra. Tanti rinvii e tanti cincischiamenti. Ciò nonostante ripetutamente, anche in piena campagna elettorale, mi sono espresso con toni positivi nei riguardi di Pietro Savona. Oggi questo appello fatto ai tempi supplementari sa tanto di disperazione. Ma aldilà di come andranno le cose domenica bisognerà' ricostruire a trapani un tessuto democratico fortemente deteriorato da una campagna elettorale incredibile. E i socialisti ritengono in forza del consenso ricevuto hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità. Guardando avanti e non al passato. Occorrerà' individuare una figura di garanzia che sappia ridare credibilità' alle istituzioni cittadine.

Intanto il PD mercoledì sfilerà per le vie della città di Trapani fino a raggiungere palazzo d'Alì, la marcia per la democrazia la chiamano i dem. Il corteo, “Non Fermiamo la Città” partirà da Piazza Garibaldi mercoledì alle ore 20 per raggiungere poi Palazzo D’Alì.

Su questa tornata elettorale del 25 giugno prossimo si sono espressi anche i Cinque Stelle, i grillini hanno fatto una buona affermazione. Sono partiti da una percentuale bassa e sono arrivati da soli, con una lista, al 17%. Non si può parlare di un movimento calante, a Trapani i grillini ci sono.
Prendono posizione sul voto:

“Nonostante la nostra posizione sia lampante e coerente con quello che abbiamo sempre fatto e detto, negli ultimi giorni ci hanno "accusato" di accordi, patti segreti o ancor peggio di barattare poltrone in cambio di appoggi elettorali. Tutto questo è lontano anni luce dalla nostra natura.
Non faremo mai accordi con un indagato per corruzione che a causa dei suoi deliri di onnipotenza ha ridicolizzato la forma più alta di partecipazione democratica come le elezioni, gettando fango su una città intera. Né potremo mai stringere patti con un prescritto per mafia, su cui ancora pende una richiesta di prevenzione per pericolosità sociale. E infine mai potremmo appoggiare in alcun modo un candidato del partito che da anni sta distruggendo regione e paese, e che oggi sarà ben rappresentato a Trapani da Faraone, accusato di chiedere i voti ad un boss di Palermo e che da sottosegretario è tra gli autori della cosiddetta "buona scuola", una delle riforme peggiori degli ultimi decenni”.

Concludono i grillini: “Domenica i cittadini di Trapani sceglieranno in piena libertà il loro futuro, con la consapevolezza che noi continueremo a dare battaglia affinché questi partiti e questi personaggi siano al più presto solo un brutto e lontano ricordo”.


Ieri intanto sono stati a Trapani Giachetti e Faraone. "Spero che ci si renda conto - ha detto Faraone - che qui a Trapani c'è una sfida nazionale, spero che Savona passi non solo per il primo e unico candidato nella storia che si è dovuto confrontare con una legge dai risvolti mai provati e antica di 25 anni, ma passi alla storia come il più grande sindaco di questa città". "Siamo dinanzi alla prova provata - ha detto il vice presidente della Camera, Giacchetti - che non è tempo perso quando parliamo dell'importanza della legge elettorale, c'è chi risponde con il classico che me ne frega, e poi ci vediamo rovinarci addosso quello che sta accadendo a Trapani, città che ha diritto ad avere una guida".

 

Sulla ipotesi di non voto a Trapani si è espresso anche il coordinatore nazionale della segreteria del PD, Lorenzo Guerini, facendo appello “agli elettori trapanesi di qualsiasi idea politica e di qualsiasi schieramento: fate un gesto d'amore verso la vostra citta' e andate a votare domenica 25 giugno”.

Mimmo Fazio trova un sostenitore per la sua scelta di non presentazione degli assessori che come conseguenza ha avuto la decadenza dal ballottaggio, si tratta di Angelino Alfano, Ministro degli Esteri.
Alfano ha rispetto per la decisione presa da Fazio “credo che sia stata molto rispettosa delle Istituzioni e molto dignitosa. Vedremo cosa diranno i trapanesi, se vorranno votare in maggioranza il candidato sindaco rimasto”.