Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/06/2017 06:05:00

Trapani domenica al voto. Savona o il commissario? In campo anche Renzi

 Trapani va comunque al voto. Ha un appuntamento il 25 giugno, i cittadini sceglieranno se andare le urne oppure no. E se andranno alle urne voteranno Piero Savona?

E' questo il doppio quorum che il candidato del PD è chiamato a superare. E' l'unico candidato ma allo stesso tempo è una corsa contro i voti, quelli che ci vogliono per essere acclamato sindaco della città.

Savona ha dalla sua una cattiva stella, come quando cinque anni fa decise di appoggiare la candidatura di Giuseppe Maurici, come testimonia questa foto d'archivio che lo immortala accanto a Livio Marrocco. Anche quella fu una scelta infausta. Vinse Damiano.

E, a proposito, c'è chi tira fuori una nuova soluzione per il giallo dell'estate: altro che commissariamento, l'alieno Damiano potrebbe rimanere Sindaco per un altro anno. 

 

Il movimento Cinque Stelle ritiene innaturale il tentativo di Savona di superare il quorum , meglio fare un passo indietro. Meglio evitare lo sperpero di danaro pubblico per un ballottaggio dal risultato evidente:  per i grillini meglio un commissario, subito.

Piero Savona è rimasto solo, il suo competitor Mimmo Fazio ha studiato una mossa diabolica. Ci provano quelli del PD a far scendere in pista i big del partito, a Trapani sono arrivati il sottosegretario Davide Faraone e il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti. Basteranno i due dem, romani di adozione, a convincere più di trentamila votanti a scegliere le urne? Riusciranno a far mettere una croce sul nome di Savona ad almeno quindicimila elettori? Un'impresa da titani, il partito sta contattando anche Matteo Renzi che pare parteciperà con un appello al voto in video messaggio. Si va al di là del mondo della vita politica e in lista ci sono Alex Del Piero, Alex Britti, Pif... Ci manca solo Mazinga.

Nel frattempo ci sarà oggi per le vie del centro trapanese una marcia per la democrazia, qualcuno dice che sarà accompagnata da una fiaccolata. Le marce sono sempre di impatto. Chissà perchè il PD trapanese non abbia deciso di mobilitarsi per le strade cittadine quando gli veniva strappata l'Autorità Portuale, dicono gli avversari. 

Savona cerca di attingere da tutti gli elettorat,  e così ingloba nel suo programma pezzettini piccoli del programma di Forza Italia, del movimento Cinque Stelle e del candidato sindaco Marascia.
Ma non aveva demonizzato quei programmi a primo turno? Dicono sempre gli avversari...

In favore del voto a Savona si è espressa la Legacoop Sicilia Occidentale: 

“Trapani non può pagare insieme a tutti i cittadini e le imprese i comportamenti presunti o reali di chi oggi si trova sotto l'attenzione della magistratura. Le forze economiche hanno il dovere di scongiurare il blocco di una ripresa, ma devono anzi con forza impegnarsi per invitare i cittadini ad esprimersi ad esercitare il principio democratico del voto. Legacoop Sicilia Occidentale invita i propri associati ad impegnarsi affinché si scongiuri l'astensione al voto. Trapani e i cittadini trapanesi devono poter continuare a scegliere e non subire”.

Sulla posizione di Angelino Alfano, che aveva preso le difese di Fazio per la scelta di coraggio verso la città, è lapidario Faraone che lo trova scandaloso.

I due fanno parte del medesimo governo Gentiloni ma pare abbiano idee diverse sulla situazione trapanese. Capita.

Il PSI di Nino Oddo ha incontrato i vertici del PD per fare il punto sulla situazione in vista del fatto che i dem hanno chiesto l'aiuto dei socialisti per provare a vincere le elezioni.
E tanto per non farsi mancare nulla in questa campagna elettorale c'è anche la lettera di una donna che è di Corleone, trapanese di adozione, medico di base, Giuseppa Moscato.
La donna chiede scusa “di quel 55% di concittadini che, a disprezzo del Vostro lavoro, hanno votato due candidati sindaci compromessi con la Giustizia, e per quel vergognoso “baciamano” fatto al boss della ndrangheta arrestato dopo 23 anni di latitanza. Siamo strana gente con atavica cultura (impossibile da comprendere altrove), impastata di Ipocrisia Istituzionale, asserviti al potente di turno (non più per paura e omertà, come nel passato, ma nella speranza di godere direttamente o indirettamente dei benefici. “Beatu cu c’è vicinu u re), “fanatici” dell’uomo forte che ci sa fare (Quello sì che ci sa fare; è stato un bravo amministratore e ci serve! Il resto non conta)....Per questa “non coscienza”di tanti, che demotiverebbe chiunque, CHIEDO SCUSA e RINGRAZIO per il tanto lavoro da voi svolto, nella Piena Fiducia che il mio Stato lavora per il BENE COMUNE. E poco importa se qualche uomo dello Stato sbaglia. Perché sono certa che in Esso ci sono gli strumenti civili e democratici per fermarlo”.

Intanto resta il rebus del consiglio comunale, tanti dubbi anche sul suo effettivo insediamento.
Un unico dato è che se Savona dovesse vincere con se porterebbe il premio di maggioranza e quindi quattordici consiglieri, gli altri dieci andrebbero all'opposizione.
Altri due invece gli scenari se Savona non dovesse raggiungere il quorum, il consiglio potrebbe non insediarsi affatto ovvero si insedierà con il metodo proporzionale.
Chi decide? E' il presidente dell'Ufficio Elettorale Centrale,leggi alla mano bisogna districarsi e risolvere il problema. I forzisti con Giuseppe Guaiana parlano di legge chiara: 

“La legge fa riferimento alla figura del commissario che assumerebbe le funzioni soltanto di sindaco e giunta. Lo scempio di Trapani di Mimmo Fazio è amplificato da Piero Savona. Fazio diceva di amare Trapani e abbiamo visto che non era vero. Savona dice di amare anche lui Trapani? Non ci pare. Se ama la città si ritiri da un ballottaggio farsa e faccia risparmiare i costi di un inutile ballottaggio alla nostra già martoriata città. Non vorremmo che Trapani morisse per troppo amore”.

A scrivere poi a Piero Savona è l'avvocato Gino Bosco, "daliniano" da sempre oltre che legale di fiducia del Senatore: “Nel momento in cui viene data ufficiale proclamazione che l’unico candidato ammesso al turno di ballottaggio sei Tu ed acclarato che potrai diventare sindaco solo con il superamento del doppio quorum (impossibile da raggiungere secondo me per quanto conosco i Trapanesi), avresti dovuto mutare strategia politica perché il Tuo appello a far votare i cittadini per il bene della Città (legittimo) non comporta necessariamente l’identificazione del Tuo personale interesse di parte (di divenire sindaco) e di partito PD (di vincere le elezioni) con l’interesse più generale della Città ad avere un governo nell’amministrazione espresso democraticamente per il bene comune dei cittadini trapanesi”.

Bosco va oltre e si accinge a prefigurare un patto Nazareno in chiave locale:

“Piuttosto che far venire a Trapani solo Giachetti e Faraone avrei cercato in tutti i modi di contattare le segreterie politiche nazionali e regionali, invitando a Trapani oggi, oltre alla ovvia rappresentanza del PD, anche ad esempio, Miccichè per Forza Italia ed il candidato sindaco Sen.D'Alì, Nello Musmeci, il rappresentante regionale di M5S ed il candidato sindaco Maltese, i rappresentanti di forze politiche centriste, socialisti di Nino Oddo, il candidato sindaco Marascia ed avrei proposto un governo di salute pubblica per la nostra Città.”

E' questo l'appello che Bosco fa a Savona, vedremo se verrà accolto oppure no.