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22/06/2017 06:43:00

Trapani al voto, Savona ci crede. Dalla Regione: "Senza sindaco, niente consiglio"

14,45 - «Senza sindaco, anche il consiglio comunale verrà commissariato, non c'è alcun dubbio».  Lo ha comunicato questa mattina l'assessore regionale alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri, sul caso Trapani. La città domenica affonterà il turno di ballottaggio con il solo candidato Pietro Savona. Le possibilità sono: votare il candidato del Pd - che per essere eletto ha però bisogno che l'affluenza superi il 50 per cento e che un avente diritto su quattro (cioè il 25 per cento) voti per lui - o lasciare che Trapani venga commissariata.

 

 Qualora dovesse esserci il commissariamento, non riguarderà solo il sindaco e la giunta, ma anche il consiglio comunale. Il dibattito degli ultimi giorni ha lasciato spazio a diverse interpretazioni a causa di una legge regionale un po' contradditoria. La Lantieri però è sicura: «La legge parla chiaro: se Savona non verrà eletto, non potrà esserci alcun consiglio comunale, anche questo verrebbe commissariato». Se il candidato del Pd venisse eletto la coalizione che lo sostiene otterrebbe il premio di maggioranza, mentre l'opposizione si dividerebbe il restante 40 per cento dei seggi che spettano alla minoranza. A questa spartizione prenderebbero parte anche le liste che hanno sostenuto Fazio.  

Mancano pochi giorni al voto di domenica 25 giugno a Trapani. Piero Savona, il candidato sindaco rimasto da solo al ballottaggio, sta facendo grandi sforzi,girando  l'intera città, dalle zone del centro ai quartieri popolari. Non ci si ferma, si aspetta il video appello al voto di Matteo Renzi, sul palco per la chiusura il pluri confermato sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. ieri sono apparsi i manifesti ufficiali delle elezioni, destinati ad entrare nella storia: un solo candidato. Roba mai vista. 

Il PD prova a vincere, chiede alla città di andare al voto, e i cittadini potranno anche accogliere questo invito per poi andarsene al mare, ma siamo sicuri che il voto espresso sia poi comunque  in favore di Savona? Le possibilità di esprimere il voto sono tante: scheda bianca, scheda nulla, presentazione al seggio e respingimento della scheda elettorale, e infine, voto per l'unico candidato: Savona.

Per le strade di Trapani ci abbiamo provato a chiedere a qualcuno cosa farà domenica prossima, in tanti ci hanno detto: “non sono rappresentato, non andrò al voto”, poi ancora “ sono un elettore stanco dei giochi e lotte di potere non voterò” e c'è stato anche chi ha detto “voto Savona”.

E' uno spaccato di città, il raggiungimento del 50% più uno degli aventi diritto è un'impresa difficile relazionandola al quel 42% che è rimasto a casa al primo turno.

Ieri in migliaia hanno sfilato con Piero Savona in un corteo lungo le vie del centro storico di Trapani. 

 

L'appello alla partecipazione al voto arriva dal movimento A misura d'Uomo e da Azione Civile Trapani: “Nel rispetto del dettato costituzionale, per il quale ci siamo battuti con il referendum dello scorso 4 dicembre,andremo a votare per portare dentro le urne la nostra battaglia politica di contrasto al sistema mercantilista e clientelare sostenuto da tutti gli altri Partiti, primo fra tutti il PD; e lo faremo annullando la scheda elettorale”.

L'invito è quindi per i cittadini di Trapani di recarsi alle urne e di annullare il voto per non consegnare la città a Piero Savona che fa parte del PD, di quel partito che per il movimento “è quello dei ticket e delle liste d’attesa nella Sanità Pubblica; quello che ha spedito gli insegnanti a 2.000 km. da casa, lontano dai figli e dal coniuge; quello che vuole sempre più limitare il diritto allo sciopero; quello del “job act” che precarizza il lavoro;  quello che ci vuole mandare in pensione a 70 anni; quello che finanzia la Monte Paschi di Siena o la Banca Etruria e le guerre della NATO ma non trova i fondi per un progetto di lavori pubblici che possa garantire un reddito di dignità a favore di inoccupati e disoccupati”.

Per i politici a Trapani, ma anche per molti cittadini, il ritiro di Fazio ha gettato la città nel caos. Fazio prova a difendersi, la sua elezione non gli avrebbe consentito di poter amministrare per come avrebbe voluto. L'indagine per corruzione, che lo ha visto sottoposto agli arresti domiciliari, lo avrebbe sopraffatto fin dal suo insediamento.

E' seccato Fazio, pare che per lui sia stata già emessa una sentenza prima ancora di esserci un rinvio a giudizio.

I dem, intanto, ci provano a far ritornare alla casa madre il PSI, partito con il quale sono stati non proprio daccordo negli ultimi mesi. I socialisti rispondono picche, non appoggeranno le ragioni del voto a Savona. Per Nino Oddo la proposta arriva in un momento non propizio, quando i giochi sono più che determinati, si era comunque espresso per la libertà di voto, non ne convengono gli altri della dirigenza che hanno indicato il non voto. Per i socialisti si è trattato di una proposta solo strumentale.

Dentro il PSI c 'è chi non è daccordo, così il consigliere eletto Vassallo che contrariamente alle indicazioni del partito ha dichiarato che andrà a votare e lo farà per Savona.

Ognuno indica una strada da battere, si avvicina sempre più la certezza del commissariamento della città che potrebbe tornare al voto nella primavera del 2018. Anche la Chiesa esprime il suo pensiero, il Vescoco Pietro Maria Fragnelli, al termine della messa del Corpus Domini, ha tenuto un discorso ai fedeli di chiara matrice politica, indicando la strada della rinascita prendendo le distanze da un passato che ha condizionato Trapani:

“Non sarà facile mettere in discussione il potere economico, più o meno occulto che condiziona la nostra storia, limitare le mistificazioni alimentate dalle contrapposizioni, arginare tentazioni di indifferenza sociale e politica a cui molti sembrano rassegnarsi”.

A chi o a cosa si riferisce? Il vescovo poi si appella ai fedeli affinchè scelgano responsabilmente e con coscienza.

Questa sera alle 21 a piazza Vittorio Emanuele il candidato Piero Savona chiuderà la sua campagna elettorale, presenzieranno il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l'assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi, la senatrice Pamela Orrù, il deputato regionale Paolo Ruggirello.

Ad Erice, cittadina che ha eletto a primo turno la prima donna sindaco del Comune, Daniela Toscano, si è insediata la Giunta non senza qualche polemica. La Giunta è composta dal vice sindaco Angelo Catalano ( lista Cives) con le deleghe Polizia Municipale, Patrimonio, Territorio e Ambiente, Ecologia e Servizio Idrico Integrato, Protezione Civile ; Gianni Mauro ( Erice che Vogliamo) con delega Progetti e Grandi Opere Pubbliche, Marketing Territoriale e Agenda finanziamenti europei; Gianrosario Simonte (PD) Finanze e Tributi, Attività produttive - Suap, Rapporti con le Frazioni e Sport; Valeria Ciaravino ( Cittadini per Erice)Urbanistica e Abusivismo, Partecipate, Affari Legali e Personale, Beni Confiscati, Rapporti con il Consiglio comunale; Il Sindaco ha riservato a se le deleghe relative a Pubblica Istruzione, Politiche Sociali, Centro Storico e Cultura.

La settimana prossima verrà convocata la prima seduta di consiglio comunale che verrà presieduta dal consigliere che ha ottenuto più voti: il socialista Giuseppe Vassallo.

La presidenza del consiglio comunale pare che vada a Giacomo Tranchida, sindaco uscente, che la presiederà fino all'esito delle elezioni regionale del 5 novembre prossimo. Se eletto per questione di incompatibilità dovrà lasciare la carica di presidente del consiglio.