Prendete un vocabolario, sfogliatelo fino alla “P”, puntate il dito sui lemmi e scorretelo sino al sostantivo “prodigalità”.
Prodigalità s. f. [dal lat. prodigalÄtas -atis, der. di prodÄgus «prodigo» con attrazione di liberalÄtas «liberalità»]. – 1. L’esser prodigo, qualità di chi è prodigo, tendenza a spendere o a donare con larghezza eccessiva e senza riflessione: s’è rovinato per la sua p.; talvolta la p. non è meno riprovevole dell’avarizia.
E’ una condizione patologica la prodigalità, che ha interessanti risvolti legali: il nostro ordinamento civile, infatti, colpisce con l’inabilitazione colui il quale sperpera le proprie sostanze. Se per le persone fisiche le sostanze sono essenzialmente materiali, cioè denaro e beni patrimoniali, per gli enti pubblici il discorso è diverso.
Una Città, oltre alle sostanze economiche, infatti, ha anche quelle morali; tra queste, il conferimento della Cittadinanza Onoraria.
Ora, sembra che a Marsala questo titolo sia concesso un po’ così, a destra e a manca, con prodigalità per l’appunto, offerto come fosse un caffè al bar… un modo di fare che prima inflaziona il premio e, poi, ne svilisce il significato. Todos Caballeros! Si dice abbia esclamato Carlo V una volta, offrendo titoli nobiliari a tutti e, dunque, togliendo prestigio alla nobiltà. Che, è ovvio, ha senso se e nella misura in cui si connota per esclusività. Esclusività, invece, che è negata nel caso della Cittadinanza Onoraria offerta dal Sindaco della Città di Marsala.
Sì, perché il Sindaco, con quest’istituto della Cittadinanza Onoraria, ha un rapporto un po’ così, come dire, liberale. Ad esempio, quando suonò a Marsala l’orchestra de Il Volo, il Sindaco – animato dal fuoco sacro dell’euforia – voleva conferire a tutti i componenti dell’orchestra l’onorificenza cittadina, che dovrebbe essere assegnata per straordinari meriti civici, artistici, sociali, sportivi etc. E chi vuole negare il grande merito di un musicista che fa il suo lavoro di suonare? Nessuno, meno che mai Alberto Di Girolamo, che evidentemente riesce a cogliere nell’attività altrui importantissime sfumature da noi non notate.
Ma gli esempi non finiscono qui. Nel 2016, il Prof. Tullio De Mauro, linguista ed ex Ministro della Pubblica Istruzione, diventava Marsalese ad honorem per “ [omissis] l’attaccamento ed il consolidato senso di appartenenza al territorio di cui, da oltre dieci anni, la comunità locale si onora” . Spieghiamolo in termini meno solenni: il grande linguista – di cui nessuno osa mettere in discussione lo spessore culturale – aveva semplicemente comprato una casa nei pressi dello Stagnone, e tanto bastò per soddisfare il requisito degli alti meriti civici, tra i quali si annovera anche il riscontro del proprio nome in una visura ipotecaria.
Ora, se quel principio di reciprocità, che regola il diritto tra Stati, è effettivo anche nella regolamentazione dei rapporti tra Comuni, sembra lecito attendersi il conferimento della Cittadinanza Onoraria a tutti quegli studenti marsalesi fuorisede che, popolando le Città universitarie, ne sostengono l’economia locale. Quelli sì che hanno alti meriti civici.
Andiamo avanti. Scopriamo che, a breve, verrà insignito della Cittadinanza Onoraria il Prefetto Francesco Paolo Tronca, integerrimo funzionario dello Stato già Commissario Straordinario di Roma Capitale. La motivazione? “Quale appassionato cultore di storia risorgimentale garibaldina che vide da questa terra l’inizio del percorso verso l’unità nazionale; nonché quale servitore dello Stato per l’intensa attività svolta ricoprendo alti e prestigiosi incarichi”. Traduciamo. Tronca – sul cui spessore istituzionale non osiamo nemmeno dubitare – per lavoro ricopre alti e prestigiosi incarichi. Cioè svolge le funzioni per cui è pagato, ossia fare il Prefetto e, all’occorrenza, anche il Commissario Straordinario presso enti locali in crisi istituzionale. Bene. E quindi? Dove sta il collegamento con Marsala? In verità, Francesco Paolo Tronca è “appassionato” – sì, avete letto bene, appassionato – di storia risorgimentale. Ma, si sa, il Risorgimento parte da Marsala. Ecco il fil rouge che giustifica l’onorificenza! Un discorso allucinante, come se io – accanito lettore di fumetti Disney – potessi legittimamente aspirare a diventare cittadino onorario di Paperopoli. E posso solo immaginare l’imbarazzo che proverà un Tronca (che con le motivazioni sottese agli atti amministrativi ha spesso a che fare) nel diventare Cittadino Marsalese per ragioni così fumose.
E se sono un po’ inopportune le cittadinanze conferite, ancora più deprimenti sono quelle mai concesse, posto che – proprio in punto di Storia Risorgimentale-Garibaldina – abbiamo avuto grandi studiosi, cioè docenti universitari autori di importanti pubblicazioni, in forza al Centro Studi Risorgimentali, di cui la maggioranza dei marsalesi non ha mai sentito nemmeno il nome. Mi riferisco al Prof. Romano Ugolini (Presidente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, con sede al Vittoriano) o alla Dott.ssa Cristina Vernizzi (per vent’anni direttrice del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, attualmente presidente del Comitato per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica Italiana, della Prefettura di Novara) ad esempio. Gente che dal 1999 – anno di fondazione del Centro – non solo ha prestato la propria opera senza percepire una sola lira, ma a volte pure pagandosi il viaggio per svolgere le funzioni qui a Marsala. E’ fatto notorio che Marsala è ingrata matrigna coi propri figli… ma essere mamma affettuosa con quelli altrui è davvero uno spettacolo insopportabile. E’ avvilente davvero, e se non si riescono a gestire le risorse economiche, cerchiamo – quantomeno – di tutelare e valorizzare quelle morali. Che, alla fine, sono le ultime che ci sono rimaste.
Riccardo Rubino