Domani finalmente si vota, domani sera Trapani, poco prima della chiusura delle urne, già alla rilevazione delle ore 19 sulla percentuale dei votanti, saprà se verrà commissariata oppure no.
E' stato un periodo per Piero Savona difficile, una pressione mediatica, oltre che fisica, di non poco conto. Un PD che ha dovuto impiegare le sue forze quasi contro i mulini a vento. Gli avversari politici al secondo turno hanno invocato il non voto, una Trapani che ha visto dei precedenti che passeranno alla storia e che hanno obbligato il legislatore regionale a dovere rivedere, prima possibile, la normativa in materia e regolamentarla meglio.
Gli appelli al voto arrivano da tutta Italia, si è mobilitato anche il Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina e il Presidente del Friuli, Debora Serracchiani, entrambi invitano i trapanesi ad andare al voto. A questi si sono uniti i sindaci di Bergamo, Ercolano, Siracusa e Pesaro Giorgio Gori, Ciro Bonajuto, Giancarlo Garozzo e Matteo Ricci.
Il presidente del consiglio di Pantelleria, Sandro Casano, incoraggia i cittadini: “Trapanesi devono dimostrare di avere la schiena dritta e di essere veramente liberi, fuori dai giochetti e dai condizionamenti di qualche ras locale che vuole giocare con il futuro della propria città. Penso che un sindaco sia la migliore espressione della volontà democratica di un popolo".
Ma per tanti appelli al voto e a votare Savona ci sono altrettanti appelli per disertare le urne, così si esprimono i Cinque Stelle, Forza Italia, il PSI, e lo stesso Fazio con i suoi consiglieri.
La Regione si è già portata avanti, pare che il nome dell'ex Procuratore di Palermo Francesco Messineo sia quello che gira più di altri per commissariare Trapani.
Tutto questo parlare di commissariamento ha distolto l'attenzione dagli ultimi giorni di sindacatura targata Vito Damiano, un uomo che poco conosce la città e il suo modo di fare, che è rimasto solo dopo essere stato eletto e che nulla deve a coloro che a Palazzo d'Alì lo hanno portato, Mimmo Fazio e Tonino d'Alì. Dopo l'elezione a sindaco della città Damiano ha dovuto sobbarcarsi un' amministrazione non da politico ma da uomo dell'Arma con tutte le rigidità che comporta, senza per questo essere un difetto. Damiano è stato l'uomo solo in tutto, lunghe passeggiate senza condividerle con nessuno, poche parole, nessuna empatia con i suoi cittadini, nemmeno un sorriso, però a fine mandato ha sognato e lo ha postato su Facebook.
Qualcuno in questa campagna elettorale faceva notare come accanto a Savona ci sono sempre stati sia Baldo Gucciardi che Paolo Ruggirello.
Ed è lì dentro al PD che presto si consumerà una guerra all'arma bianca. Una guerra per il posto in lista per le regionali: è arrivato il terzo incomodo, Giacomo Tranchida, che i voti ce li ha, più di quanti si immagini.
Savona non è stato solo, con lui tutto il partito, fianco a fianco per battere il doppio quorum e avere gli stessi consensi del primo turno.
Alle elezioni dell'11 giugno Savona si è classificato secondo con 8.732 voti, è doveroso quanto meno riconfermare gli stessi voti. Trapani è una città fredda, distaccata, guarda da accurata spettatrice, disincantata e disinnamorata. Non viene più ammaliata dal canto dei politici, osserva,scruta e domenica il risultato. Come risponderà la città? Molti dubbi e tanti discorsi, la certezza, intanto, arriva dall'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri, che fa chiarezza sull'insediamento o meno del consiglio comunale. La legge, dice l'assessore, è chiara in materia. Se non si proclama il sindaco non potrà essere proclamato il consiglio comunale. Tutti i consiglieri tornerebbero a casa, pronti ad affrontare la prossima tornata elettorale. Per chi ha festeggiato e ringraziato resta almeno la pancia piena.
Una situazione surreale, un ballottaggio con un unico candidato, un precedente unico in tutta Italia. Fazio ha voluto mettere alla prova sia la città che lo stesso Savona oltre a non dare la possibilità al suo nemico, Tonino d'Alì, di rientrare in corsa.
Casi che non sono normati e che la Regione fa fatica a gestire.
L'arrivo del commissario a Trapani non sarà solo per pochi mesi, la durata è quella di circa un anno, la città andrebbe al voto la prossima primavera, la sessione straordinaria per il voto alle amministrative è prevista solo per i Comuni sciolti per mafia, non per altre situazioni.
Oggi è il giorno del silenzio elettorale, i trapanesi avranno qualche ora in più per decidere cosa fare della propria città, se affidarla a Savona ovvero all'arrivo di un commissario.
Le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23 di domani, Trapani avrà gli occhi puntati addosso da tutti i media nazionali.