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25/06/2017 08:09:00

E il Pd aspetta il verdetto di Trapani....cantando

 Indipendentemente da come oggi andrà a Trapani, è nato un trio canoro. Savona-Orrù-Ruggirello sono un po' i nuovi "Ricchi e poveri".

Venerdì sera alla chiusura della campagna elettorale i tre politici dem, Piero Savona candidato sindaco a Trapani, Pamela Orrù senatrice in carica, Paolo Ruggirello parlamentare regionale, hanno dato vita a una kermesse canora con tanto di karaoke.

Certo, sarebbe stato meglio cantare" Sarà perchè Ti amo",  riferita alla città, che un evergreen come Vagabondo (potete vedere l'esibizione nel video di fianco a questo articolo) non lascia presagire nulla di buono.

Canzoni a parte i giochi sono fatti, urne aperte oggi dalle 7 alle 23 di questa sera. Trapani è chiamata al voto, gli appelli alla democrazia nell'ultima settimana sono stati tanti.

Passeggiate, marce per la legalità e per la democrazia sono state il trend del Partito Democratico.

Quello che è successo a Trapani, senza precedenti in tutta Italia, è stato degno di una fiction, tutta siciliana.

Si chiuderà, comunque, oggi questa triste parentesi che ha visto piombare in città provvedimenti giudiziari e indagini da non poco conto.

I massimi esponenti politici del centro destra ne sono stati colpiti, Mimmo Fazio e Tonino d'Alì, hanno segnato il passo. E saranno vicende, diverse tra di loro, di cui ancora si parlerà e con cui la città dovrà confrontarsi per il futuro politico della stessa. Due personalità così influenti non si ritireranno a vita privata tranne che i provvedimenti giudiziari non avranno la meglio.

E' rimasto da solo a lottare Piero Savona, il candidato del PD. Da solo contro un doppio quorum da battere e che sarà difficile portare a casa.

Da solo contro una falla normativa a cui mai nessun legislatore regionale ha pensato di porre rimedio. Ci siamo abituati in Sicilia, prima si deve creare il precedente, il danno in questo caso, poi si aggiusta il tiro.

Savona e i dem hanno fatto tantissimi appelli al voto, hanno attraversato la città, dal centro ai rioni. Votare è democrazia, questa l'equazione che il PD ha sbandierato.

Il voto è un diritto/dovere che il cittadino dal diciottesimo anno di età decide di esercitare o meno.
Il suo non esercizio non è una mancata democrazia ma un problema della politica.
Il cittadino esprime così il suo disagio, il suo disappunto. Ed è l'unico modo per una politica che non ascolta più la sua gente.
L'elettore che non si reca alle urne è un elettore che, evidentemente, ha un disinteresse per la politica o un disimpegno per delusione della stessa. E' la politica che deve interrogarsi sul perchè, eventualmente, l'elettore non voti, non partecipi a questo processo, bellissimo, di vita cittadina.
L'elettore che non vota va rispettato, non va bollato o etichettato come antidemocratico, né come un lancia fiamme che ha prodotto il risultato del commissariamento.

Così come condotto, l'appello al voto da parte dei dem è stata una sorta di sfida tra i buoni, che andranno al voto e voteranno per Savona, e i cattivi, quelli che non si recheranno alle urne o lo faranno annullando il voto. Questa contrapposizione alla città farà ancora più male di quanto già non si sia fatto con gli accadimenti fatti giudiziari. Bisogna rispettare la volontà popolare,qualunque essa sia.

Gli altri partiti si sono espressi: PSI, Forza Italia, le liste in sostegno di Fazio, e i Cinque Stelle sono per il non voto. Resettare tutto, avere un commissario e andare alle urne tra un anno.
Cosa farà il cittadino trapanese? Cosa mai deciderà per la sua città?

Savona deve aver convinto almeno 30.012 elettori, sono tanti. Non è semplice.
A primo turno il 42% circa degli elettori sono rimasti a casa, non hanno partecipato alle operazioni di voto, e di coloro che sono andati alle urne hanno accordato più del 60% ai due candidati del centro destra, Fazio- d'Alì.

Savona, insomma, ha fatto tanto lavoro, chissà se basterà. Intanto giovedì era stato annunciato l'arrivo del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che invece ha dato buca.

Orlando peraltro è colui che qualche mese fa si era espresso non in maniera piacevole per l'aeroporto di Trapani-Birgi, secondo Orlando da solo il nostro aeroporto è destinato a non fare grandi numeri. Savona ha replicato , a quanti lo hanno additato di inciuciare con chi ha già tolto a Trapani sia l'Autorità portuale e vorrebbe adesso volgere lo sguardo all'aeroporto:

“Al di là delle idiozie di qualcuno, sull'aeroporto realizzeremo un grande progetto facendo sistema con quelli della Sicilia Occidentale. Bisogna programmare lo sviluppo e rafforzare il sistema di trasporti Ferrovia, Aeroporto e Porto che devono inserirsi nella programmazione della regione. L'aeroporto di trapani deve rimanere ai trapanesi ma sarebbe dannoso rimanere da soli”.


Savona, e il suo partito, ha esortato i trapanesi a tenere la schiena dritta e ad andar votare perchè la “calamità” del commissario potrebbe essere peggio della sindacatura di Vito Damiano. Ma Damiano, per chi avesse memoria corta, è stato il candidato di Fazio e d'Alì, sostenuto però, per gli ultimi due anni e mezzo di sindacatura dal PD che non ha votato la mozione si sfiducia e che ha consentito al sindaco di terminare il suo percorso.

Oggi è il verdetto di Trapani, i cittadini, e solo loro, decideranno se avere un governo dem per i prossimi cinque anni e un sindaco, che strategicamente ha pensato bene di spogliarsi un po' della sua bandiera per andare incontro ai moderati di centro destra, ovvero se decideranno di far commissariare la città per ristabilire l'ordine. Già alle ore 19.00 di questa sera, alla ultima rilevazione del dato di affluenza, si potrà tracciare la linea politica della città.