23,30 - I dati definitivi dell'affluenza: 26,75%, appena un quarto degli aventi diritto. Servivano esattamente il doppio degli elettori...
23,00 - Un commosso Piero Savona ha parlato al microfono al comitato ai suoi sostenitori: "E' stata una campagna elettorale bellissima - ha detto -. Non dimentichiamo che abbiamo battuto sul campo Antonio D'Alì. Quello che abbiamo fatto lascerà qualche cosa, non siamo stati sconfitti, non ci sentiamo sconfitti. Al ballottaggio contro Fazio lo avremmo sconfitto. La nostra unica preoccupazione adesso è per i nostri concittadini trapanesi. Non tutti hanno avuto il coraggio di girare pagina, in tanti hanno lavorato contro di noi, noi abbiamo scelto il campo della democrazia, contro tutti: da Forza Italia a Fazio ai Cinque Stelle, che hanno assunto la stessa posizione di Fazio e D'Alì".
22,30 - "Nella surreale e difficilissima campagna elettorale di Trapani, i cittadini hanno scelto di non votare, rifiutando, di fatto, la proposta di Piero Savona. Credo che occorra avere sempre il massimo rispetto per le scelte degli elettori, anche quando non ci premiano. Al PD della città di Trapani il compito di costruire, nei prossimi mesi, una coalizione credibile, di vera rottura col passato, e un innovativo e convincente programma di sviluppo della città. Fondamentale sarà anche rafforzare il rapporto con il territorio ed esercitare un costante controllo politico sulla gestione commissariale". Sono parole del deputato regionale Antonella Milazzo.
21,50 - Aria triste e facce lunghe al comitato di Piero Savona a Trapani. In pochi speravano nel quorum, ma certo le cifre che girano sono davvero basse.
E' già al comitato Piero Savona. Il candidato Sindaco di Trapani finisce oggi, a testa alta, una corsa cominciata ormai nove mesi fa, quando annunciò di volersi candidare alle primarie del Pd.
Poi restò solo, ieri come oggi, ma allora da candidato unico non ebbe bisogno di fare le primarie. Tra lo scetticismo di molti, ha cominciato una campagna elettorale tenuta sempre in crescendo, tanto da arrivare ad un ballottaggio insperato, contro due giganti dei consensi come D'Alì e Fazio. Purtroppo, però, è mancato l'ultimo miglio, nell'elezione più assurda di sempre.
Savona ha già detto di volersi riposare, che tra un anno non si ricandiderà e che comunque dal Pd nazionale non c'è stata la giusta attenzione al caso Trapani. Ecco l'intervista:
19,30 - Trapani ha deciso di non votare. Alle 19 l'affluenza è bassissima: 16,69%, poco più di 10mila elettori. E' impossibile, statistiche alla mano, che alle 23 si arrivi al 50% + 1 degli elettori. Le stime dicono che saremo intorno al 30 - 40% dei votanti. Finisce così la surreale battaglia di Piero Savona, unico candidato al ballottaggio dopo il ritiro e la decadenza di Mimmo Fazio, che era in testa al primo turno. La sensazione è che, alla fine, il Pd non sia riuscito a muovere un voto in più rispetto a quelli conquistati al primo turno, e tutti gli appelli, le fiaccolate, i videomessaggi siano caduti nel vuoto. Comunque, c'è tempo per votare fino alle 23, dopo comincerà lo spoglio, che sarà molto veloce, e inutile. Domani i verbali saranno ultimati e trasmessi al Comune, alla Prefettura e alla Regione Siciliana, poi Rosario Crocetta indicherà un commissario per Trapani che farà le funzioni di Sindaco e consiglio comunale fino alle prossime elezioni amministrative, nella primavera del 2018. Già si fa il toto nomi, e spicca quello di Messineo, che è stato commissario fino a pochi giorni fa a Castelvetrano. Sarebbe in effetti la logica conclusione di una partita elettorale fortemente condizionata dalla magistratura....
13,30 - E' lontano il quorum del 50% per Piero Savona. Alle 12, infatti, è andato a votare appena il 7,72% degli aventi diritto. Si tratta di 4633 cittadini trapanesi su 60.020 aventi diritto. Al primo turno, allo stesso orario, i votanti erano il 16%. Non si possono fare molti paragoni, perchè in Italia è la prima volta che accade che un candidato sindaco rimane da solo al ballottaggio. Prendiamo il caso di Marsala del 2015. Alle 12, al ballottaggio (c'erano due candidati, Grillo e Di Girolamo, che poi ha vinto), era del 6,64%. Ma in quel caso si votava fino a lunedì alle 15. Nonostante ciò, l'affluenza fu del 48%.
Nel 2012 a Trapani a mezzogiorno avevano votato il 6% dei cittadini, nel ballottaggio che vide uscire vincitore a sorpresa l'attuale Sindaco Vito Damiano. E anche lì si votava in due giorni e l'affluenza fu bassissima: 39,84%. Tutto lascia pensare che oggi la percentuale di votanti non supererà questa cifra...
12,30 - Piero Savona, il candidato Sindaco del Pd, ha votato. Urne aperte dalle 7 di stamane fino alle 23 anche a Trapani per il turno di ballottaggio alle amministrative che vede però in corsa una solo candidato a sindaco, Piero Savona (Pd), dopo che il suo avversario, Mimmo Fazio (centrodestra), è stato estromesso dal ballottaggio per non avere volontariamente designato gli assessori. Gli elettori, indirettamente, sceglieranno tra un sindaco e un commissario che sarà nominato dalla Regione nel caso in cui non si dovesse raggiungere il quorum del 50% più uno degli elettori. Savona dovrà inoltre ottenere almeno il 25% delle preferenze di tutti gli aventi diritto al voto. In caso contrario decadranno anche i consiglieri eletti al primo turno nelle liste. La decisione di Fazio di ritirarsi dal ballottaggio è legata all'inchiesta giudiziaria che ha portato il 18 maggio scorso al suo arresto con l'accusa di corruzione. L'ex sindaco di centrodestra, al quale era stata revocata la misura dei domiciliari il 3 giugno scorso, pur risultando il candidato più votato al primo turno, aveva deciso di ritirarsi ma senza formalizzare ufficialmente la sua decisione. In quest'ultimo caso sarebbe andato infatti al ballottaggio il senatore di Forza Italia Antonio D'Alì, suo acerrimo rivale dopo un lungo sodalizio politico. Anche D'Alì durante la campagna elettorale aveva avuto guai giudiziari: gli era stata infatti notificata una richiesta di soggiorno obbligato dalla Procura di Palermo per "pericolosità sociale" dopo l'assoluzione dall'accusa di concorso in associazione mafiosa.
07,00 - Riflettori puntati oggi su Trapani dove le elezioni sono diventate un caso ancora prima della chiamata alle urne dello scorso 11 giugno. I fatti sono noti, ma quanto avvenuto negli ultimi giorni ha portato ulteriormente alla ribalta il caso. Mimmo Fazio, coinvolto nell’inchiesta Mare Monstrum, ha infatti scelto di non presentare la lista degli assessori decadendo dal turno di ballottaggio. L’altro candidato in corsa è l’esponente del Pd, Piero Savona che per essere eletto avrà bisogno di un’affluenza alle urne che superi il 50% e del 25% di consensi del corpo elettorale.
Secondo il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando «a Trapani c’è una condizione di pericolo». Nel suo video appello affidato ai social, Orlando parla di un «intreccio di egoismi individuali, motivo per il quale credo sia necessario dare un segnale forte di amore per la città, dicendo che esiste un popolo trapanese che rivendica il diritto di scegliere i propri amministratori. Pietro Savona - aggiunge Orlando - è un’occasione per dire che la democrazia esiste e che i trapanesi amano la democrazia, evitando lungo commissariamento che è mortificazione dei diritti e dei cittadini».
A lanciare il loro appello sui social anche la presidente della regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, il sindaco di Pesaro e responsabile nazionale Enti locali del Pd, Matteo Ricci, il primo cittadino di Ercolano, Ciro Bonajuto, il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e di quello di Siracusa Giancarlo Garozzo.
Anche il sottosegretario Davide Faraone, particolarmente impegnato nella chiamata alle urne al secondo turno, affida ai social le sue parole: «Domenica tante città italiane e siciliane torneranno a votare per il ballottaggio. Un secondo turno normale, dove si misurano i due candidati sindaci più votati al primo turno. Normale però quasi ovunque perché in Sicilia, terra di Pirandello, c'è una città che passerà alla storia per aver celebrato il ballottaggio più pazzo del mondo per colpa di una legge elettorale di 25 anni fa che è assurda. La città è Trapani e domenica la sfida per noi e per Piero Savona, candidato sindaco del Pd, non è prendere un voto in più dello sfidante, perché lo sfidante non c'è più».
Faraone parla di «missione quasi impossibile» e sottolinea che «Trapani ha bisogno di un sindaco, dei consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione. Ha bisogno di democrazia e non di chi vuole fermare il futuro. Gli altri due competitor, ormai fuori gioco, si sono candidati sin dall’inizio l’uno contro l’altro: D'Ali è sceso in campo per non far vincere Fazio e quest’ultimo, invece di ritirarsi al primo turno, ha scelto di dare forfait al ballottaggio proprio per non far vincere D’Ali. Insomma, entrambi accomunati dal motto Muoia Sansone con tutti i Filistei. Egoismo puro. A tutto questo - conclude Faraone - dobbiamo ribellarci».
GLI ALTRI COMUNI AL VOTO. Sono solo sette i comuni siciliani in cui è previsto il ballottaggio per eleggere il nuovo sindaco. La legge elettorale varata un anno fa dall’Ars che consente ai candidati che ottengono il quaranta per cento più uno di vincere le elezioni al primo turno, ma anche l’allargamento del sistema maggioritario ai comuni con popolazione fino ai 15mila abitanti, ha contribuito ad abbassare sensibilmente il numero dei paesi che hanno bisogno di un altro turno per eleggere la nuova amministrazione comunale ed il consiglio.
Così oggi saranno chiamati al voto circa 221mila siciliani. Si tratta degli elettori di Trapani, unico comune capoluogo coinvolto nella tornata elettorale, Sciacca, in provincia di Agrigento, Termini Imerese, nel Palermitano, Niscemi, in provincia di Caltanissetta, Floridia, nel Siracusano, e le due catanesi Palagonia e Scordia.