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27/06/2017 06:00:00

Elezioni a Trapani, la commissione elettorale non proclama il consiglio

 14,50 - Come era nelle previsioni, l'ufficio centrale delle sezioni elettorali di Trapani  ha proceduto al controllo dei voti e dei verbali dei singoli seggi e poi ha verbalizzato la NON proclamazione del Sindaco di Trapani, per il mancato raggiungimento del quorum del 50%+1 previsto dalla legge in caso di presenza di un solo candidato al ballottaggio. A seguire ha anche verbalizzato la NON proclamazione dei consiglieri eletti, per l'impossibilità di attribuire il premio di maggioranza, e quindi per l'impossiiblità di comporre il consiglio comunale. Adesso, quindi, si aspetta dalla Regione Siciliana la nomina di un commissario. Nel frattempo partiranno i ricorsi al Tar degli eletti per chiedere la correzione del verbale e la loro proclamazione, ipotesi tra l'altro condivisa dal Presidente della Regione Rosario Crocetta. 


07,00 -  Piero Savona non è l'unico sconfitto in questo ballottaggio a Trapani. Il Partito Democratico ha preso una sonora sconfitta, ha portato a casa una lezione data dai cittadini che non hanno creduto alle chiacchiere di Pamela Orrù, Paolo Ruggirello e compagnia bella. Parole che non hanno portato nulla mentre si cercava di regolare i conti all'interno dello stesso partito, con il microfono in mano e i pensieri alle regionali del prossimo 5 novembre.  Un PD che a Trapani non è stato incisivo e non ha portato quello sprint finale che avrebbe impresso a Savona una sconfitta di diverso sapore.

Lui, Piero Savona, era al comitato e incassava la sconfitta, ha parlato di Baldo Gucciardi e di Davide Faraone che hanno fatto di tutto, almeno quello che potevano. Ce l'ha,  Savona,  con i vertici nazionali del partito:

 

 “ll Pd ha perso l’opportunità di fare di Trapani un cavallo di battaglia della legalità. Avrebbe potuto intestarsi la sfida contro i poteri forti di questa città. Sì, mi aspettavo di vedere Renzi, la Boschi e tutti gli altri big nazionali che hanno declinato l’invito a venire a Trapani in questa campagna elettorale”.

Finalmente Savona dice la verità ed esce allo scoperto, avrebbe dovuto farlo in campagna elettorale.
Al comitato Savona riceveva la sconfitta insieme a Gucciardi e Ruggirello che avevano pronosticato già il raggiungimento del 26% dei votanti.
Ruggirello, poi, che con i forzisti ci parla sovente, ha cercato di contattare i consiglieri per riuscire ad incoraggiare il voto ma la missione non ha avuto un buon esito.

Il PD aveva tentato la carta del PSI, aveva incontrato Nino Oddo ma il 90% dei socialisti si è mostrato contrario a votare PD, l'accordo non c'è stato.

Forza Italia e il movimento Cinque Stelle hanno fatto muro, entrambi su posizioni di non voto. Un po' illogico il pensiero di Savona, non voleva nessun accordo con i grillini e con i forzisti ma voleva i loro voti per poter diventare sindaco della città. Una contraddizione in termini, lo stesso Oddo chiosa: “Voleva essere votato gratis”.

Insomma l'area della coalizione del centro sinistra risulta sempre più spaccata, difficile ricucire lo strappo, sono mesi che il PSI con il PD non dialogano, quando lo fanno litigano.
Nino Oddo parla di un centro sinistra minoritario a Trapani dal quale si aspettava un risultato migliore da quello ottenuto:

“Solo le divisioni nel blocco moderato e le vicende giudiziarie intervenute hanno consentito al Pd, mi pare dopo 20 anni, di arrivare al ballottaggio. Seconda considerazione. Il tessuto politico cittadino esce molto spaccato da queste elezioni, e neanche l’anti politica intercetta le ansie dei trapanesi. Sarebbe opportuna forse una legislatura caratterizzata da una maggioranza di salute pubblica con un sindaco di garanzia che ricostituisca il rapporto fiduciario della città con i propri governanti. Terza ed ultima considerazione. Sarebbe opportuna un’azione comune della deputazione per riportare al voto Trapani in autunno. Operazione possibile se c’è la famosa volontà politica. Per quanto mi riguarda assumerò una iniziativa in questo senso”.

I puntini sulle i vengono messi dalla deputata regionale del PD, Antonella Milazzo: “Nella surreale e difficilissima campagna elettorale di Trapani, i cittadini hanno scelto di non votare, rifiutando, di fatto, la proposta di Piero Savona. Credo che occorra avere sempre il massimo rispetto per le scelte degli elettori, anche quando non ci premiano. Al Pd della città di Trapani il compito di costruire, nei prossimi mesi, una coalizione credibile, di vera rottura col passato, e un innovativo e convincente programma di sviluppo della città. Fondamentale sarà anche rafforzare il rapporto con il territorio ed esercitare un costante controllo politico sulla gestione commissariale”.

C'è un regolamento di conti interno ai dem che trasversalmente attraversa i piani istituzionali della deputazione.

A giorni intanto arriverà il commissario nominato dalla Regione, sulla durata del commissariamento della città pare non ci siano dubbi, si parla di un anno.
Si dovrebbe tornare alle urne nella primavera del 2018.
Però dalla Regione ci sono opinioni discordanti, da una parte l'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri, che parla di nomina di un commissario unico che faccia le veci sia di sindaco e giunta che di consiglio comunale. Di diverso avviso il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, secondo il governatore i consiglieri eletti devono insediarsi : “In questi casi credo ci si debba comportare per analogie. O ripartendo i consiglieri sulla base dei risultati del primo turno o attribuendo il premio di coalizione – che si chiama così e non premio al sindaco – appunto alla coalizione del sindaco che comunque si è presentato alle elezioni. Credo sia assurdo, e questa è una mia posizione politica non pretende certamente di avere alcun valore tecnico, far pesare sul consiglio le difficoltà che ci sono state a Trapani per l'elezione sindaco. In ogni caso comunque, ripeto, non esistono organi politici che possano interpretare tali norme, chi lo ha fatto si è avventurato troppo oltre le competenze, ma – conclude il presidente - l'unico organismo che può decidere è la commissione elettorale e in caso di mancata decisione i tribunali amministrativi”. 

C'è un gran da fare a Trapani, i consiglieri eletti sono pronti a fare il ricorso al Tar per non gettare via questo anno di consiliatura, il gettone è gettone mica son bazzecole.

Non è l'unico ricorso ad essere stato presentato, Piero Savona aveva chiesto alla Commissione Elettorale di essere comunque eletto al di là del quorum da raggiungere.

Savona potrebbe andare avanti e presentare il ricorso innanzi il Tribunale Amministrativo Regionale, diventare sindaco attraverso un'ordinanza amministrativa e non per acclamazione popolare. Cosa farà Savona?

La fiction Trapani pare sia destinata a non finire qui.

Infine, la gaffe: ai microfoni di La7, durante la consueta maratona di Mentana dedicata ai ballottaggi delle comunali, una Santanchè euforica per i risultati del centrodestra legge l'sms con cui le sono stati comunicati i risultati di alcune città italiane. "Siamo avanti a Trapano" dice, storpiando il nome della città,con Mentana ironico che dallo studio commenta: "Sarebbe un miracolo". Nel capoluogo siculo infatti il candidato del centrodestra, Girolamo Fazio, si è ritirato lasciando in corsa solo l'avversario del centrosinistra Piero Savona.