Sono tredici i Comuni trapanesi interessati al nuovo grande appalto per la raccolta dei rifiuti la cui gara è già stata indetta dalla SRR Trapani Nord. Il bando avrà una durata di sette anni e un costo totale di duecentotrentatre milioni di euro e rientra nell’ambito della modifica imposta dal Governo regionale che prevede la centralizzazione della raccolta. Nello specifico è prevista la suddivisione dei comuni che fanno parte della SRR in quattro lotti.
IL BANDO - Il servizio previsto nel bando dovrà garantire: la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani in forma differenziata; il trasferimento agli impianti di destinazione finale o di trattamento; la gestione delle strutture e della logistica relativi alla fase della raccolta; lo spazzamento e la scerbatura stradale; il lavaggio delle strade, dei cassonetti e delle attrezzature a servizio della raccolta; lo svuotamento dei cestelli gettacarte; la raccolta dei Rifiuti Urbani Pericolosi (farmaci, pile-batterie, T/F, vernici, etc), pulizia delle spiagge, pulizia caditoie stradali etc.
LOTTI - I quattro lotti in cui è stato suddiviso il territorio della SRR Trapani Nord. Il primo è quello di Marsala, interesserà un bacino d’utenza di 83 mila abitanti per una spesa complessiva di 69 milioni 814 mila euro, non soggetti a ribasso. Per quanto riguarda Marsala, bisogna dire che il piano sarà quello presentato dal Comune che ha dato incarico alla Esper di redarre il progetto. Oltre al porta a porta prevederà un’importante piano di comunicazione ed informazione e l’introduzione di un efficace sistema di monitoraggio e controllo e sanzionamento e la presenza di un centro di raccolta e riuso dei materiali. Ci sarà inoltre un sistema di tariffazione del Rsu personalizzato, che consentirà agli operatori di valutare quanto Rsu produce ogni famiglia.
Il secondo lotto è quello che comprende Buseto, Custonaci, Erice, Favignana, Paceco, San Vito e Valderice con un totale di 69 mila e 500 abitanti. Il costo in questo caso ammonterà a 72 milioni e 590 mila euro. Il terzo lotto sarà quello di Alcamo e Calatafimi con 52 mila e 200 abitanti e un costo di 34 milioni e 762 mila euro. Infine, il quarto e ultimo lotto, quello di Trapani con 69 mila e 200 persone per un costo di 56 milioni e 126 mila euro.
A Trapani il Centro Comunale di Raccolta del lungomare Dante Alighieri passerà sotto la gestione della Trapani Nord. Stessa cosà accadrà per quello di nuova progettazione che dovrebbe sorgere nel quartiere di Fontanelle Sud. Nel mega bando, infine, rientra anche quello del Comune di Pantelleria anche se l’isola, per la raccolta dei rifiuti, continuerà ad essere autonoma.
Il nuovo piano rifiuti avrà, dunque, l’obiettivo di migliorare ampiamente il 34% di differenziata registrato nel 2016 nell’ambito Trapani Nord, che, pur essendo ancora lontano dall’obiettivo del 65% fissato dall’Unione Europea, a livello regionale è quasi virtuoso, considerate le basse percentuali in giro per la Sicilia e il 12% del dato totale registrato nel 2015. Tra i diversi comuni trapanesi ce ne sono alcuni che hanno raggiunto il 40% e altri hanno sfiorato il 50%, altri, invece, come Trapani che ha raggiunto il 14% e contribuiscono decisamente ad abbassare la media. Il dubbi su questo nuovo grande appalto, viste le grandi differenze registrate tra i vari comuni rimangono. Si riuscirà ad avere risultati uniformi, dal momento che potrebbero esserci diverse gestioni e diversi risultati? Sarà insomma risolutivo del problema rifiuti in buona parte della provincia di Trapani?
PROCESSO RIFIUTI E CORRUZIONE A MARSALA - Intanto oggi al tribunale di Marsala si terrà una nuova udienza del processo scaturito dall’indagine della Dda sul sistema, secondo l’accusa “illegale”, di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dall’Ato Tp1. Imputati sono l’ex direttore dell’Ato Tp1, Salvatore Alestra, l’ex direttore dell’area Sud dell’Aimeri Ambiente, Orazio Colimberti, entrambi accusati di corruzione, il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina, nonché Michele Foderà, amministratore di fatto della “Sicilfert” di Marsala, Pietro Foderà, socio e responsabile dei conferimenti alla Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa azienda, che nello stabilimento di contrada Maimone trasforma i rifiuti in fertilizzanti. Alestra, secondo l’accusa, non avrebbe denunciato i “disservizi” di Aimeri per ottenere favori da Colimberti, mentre agli altri è contestato il conferimento e il traffico “illecito” di oltre 47 mila tonnellate di rifiuti. Oggi saranno ascoltati altri testi della difesa. Nel processo, si sono costituiti parti civili il ministero e l’assessorato regionale Ambiente, l’Ato Tp1 e il Comune di Marsala, i Comuni di Erice e Paceco e il Movimento difesa del cittadino.