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09/07/2017 06:00:00

Mazara, nuovo grande Ospedale e nuovi grandi problemi

Nuovi, grandi problemi per l’Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo.  
La lista di quelli già riscontrati a pochi giorni dalla sua inaugurazione è lunga e le disavventure non sono mancate. Abbiamo parlato già su Tp24 della prima aggressione avvenuta al Pronto Soccorso, avvenuta in contemporanea con il primo ricovero: abbiamo raccontato come un uomo, accusando forti dolori addominali, si sia recato al Pronto Soccorso, accompagnato dai familiari. Il clima comincia a diventare teso nel momento in cui viene impedito l'ingresso ai familiari, come vuole la prassi: ma questo diniego sembra che abbia scatenato la furia dei parenti del paziente, che hanno sfogato la loro rabbia nei confronti di un povero infermiere, vittima di urla e offese. Subito dopo, un parente ha tentato ugualmente, nonostante il chiaro divieto, di accedere al Pronto Soccorso. L'infermiere, accorgendosene, l'ha richiamato:  pare che per questo motivo sia stato colpito da uno schiaffo, infertogli dallo stesso paziente. Sono stati chiamati i carabinieri, in un clima quasi surreale e di grande tensione.

Abbiamo messo in evidenza anche i dubbi che persistono sulla sua classificazione, in quanto l'Abele Ajello, molto probabilmente, non sarà presentato come ospedale di I° livello, nonostante i proclami da parte della direzine dell'Asp di Trapani e degli altri enti locali. Si ipotizza quindi che la struttura non godrà più della stessa importanza, ma risulterà collegata ai nosocomi di Marsala, Castelvetrano e Trapani. 

Eppure, questi dubbi non sembrano preoccupare l'assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, che ai microfoni de Il Volatore, ribadisce con soddisfazione che si tratta di un "ospedale moderno, dotato di infrastrutture e tecnologie avanzate" e peraltro realizzato rispettando tutti i protocolli di legalità e seguendo un percorso che ha definito senza alcuna esitazione "trasparente".

Anche l'associazione Mazara Libera ha sottolineato la presenza di nuovi, grandi problemi.

Partendo dal fatto che l'apertura della struttura era stata posticipata di sei mesi in sei mesi fin dal 2015, ma si è concretizzata immediatamente e inaspettatamente nel giro di pochi giorni, lo scorso 28 giugno, viene quindi da domandarsi se questa precipitosa apertura sia stata necessaria per garantire maggiori e migliori prestazioni rispetto all’area di emergenza; o se, invece, sia stata finalizzata ad una “kermesse” politico-elettoralistica.

Infatti, dopo il cosiddetto “avvio” delle attività sanitarie, le disfunzioni che si sono riscontrate non possono essere ritenute esclusivamente come “inevitabili disagi”, ma richiederebbero precise assunzioni di responsabilità. A una settimana dall’attivazione della struttura, non esiste ancora un collegamento telefonico fisso né è attivo internet ed in molti reparti i cellulari privati non sono operativi. In caso di emergenze sarebbe difficile richiedere soccorso, così come il 118 ha difficoltà operative ed ancora ha base presso l’area di emergenza in Via Livorno.

Inoltre, non si prospetta nell’immediato la possibilità di attivare né il reparto di Radiologia (che deve prima essere sottoposto a controlli e a precise e rigide norme di sicurezza) né il laboratorio di analisi.

L’ennesima problematica riguarda la mancanza di una segnaletica interna all’Ospedale, per cui lo stesso accesso al Pronto soccorso è difficoltoso. Si segnala anche la mancanza di precisi cartelli indicativi e di campanelli di chiamata; basti pensare che in un particolare e recente caso, durante le ore notturne, sono dovuti intervenire i carabinieri per aprire le porte di accesso al P.S. e prestare soccorso.

La lista dei problemi continua. Nessuno ha infatti provveduto a ridisegnare una viabilità ed una segnaletica che faciliti l’accesso al l Pronto Soccorso. E ad oggi non esiste un parcheggio che impedisca l’intasamento di vetture in prossimità del presidio.

Tutte queste criticità sono quindi da addebitare a precise incompetenze e superficialità: sarebbe quindi opportuno identificare i responsabili e fare in modo che si prendano le loro responsabilità, soprattutto per evitare ulteriori disfunzioni.
Si dimostra di importanza fondamentale la necessità di attuare di un cronoprogramma di completamento del Presidio che, purtroppo, sembra alquanto velleitario, visto il comportamento generale del personale tecnico e amministrativo.