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14/07/2017 06:00:00

Il punto sulle prossime Regionali: ne vedremo di tutti i colori?

Per le elezioni regionali del prossimo 5 novembre se ne sentiranno di tutti i colori.
Il centro destra inizia a cercare l'ipotetico candidato fuori dai partiti: il commissario di Forza Italia, Gianfranco Miccichè è alla ricerca di un candidato diverso da Nello Musumeci e chiede un moderato. Quindi, dentro il movimento azzurro i malumori sono tanti. Silvio Berlusconi vuole un esponente forzista, si fanno pressioni su Stefania Prestigiacomo ma la parlamentare siracusana manifesta le sue perplessità.
Musumeci non si ritirerebbe, pertanto qualunque altro candidato non potrebbe essere vincente.
Due candidati di centro-destra in corsa per la presidenza creerebbero la stessa situazione politica che nel 2012 consegnò la Sicilia a Rosario Crocetta. E poi c'è Saverio Romano, Cantiere Popolare, che dialoga frequentemente con i forzisti per cercare un candidato comune. Il dialogo si è allargato anche ai centristi di Giampiero D'Alia. L'intento è quello di preparare un listone centrista, un listone forte, con un candidato presidente che potrebbe essere proprio D'Alia, Romano non esclude nemmeno Giovanni La Via, deputato europeo in carica. A smentire l'accordo è Lorenzo Cesa che parla di propria lista e non di listone unico, nessun progetto sulla candidatura di D'Alia.
E' più probabile che i centristi decidano di correre da soli evitando di farsi inondare dalle beghe del centro destra.



In questo contesto, altre sono le candidature su cui potrebbero puntare: da Roberto Lagalla a Gaetano Armao. Al lavoro per recuperare il rapporto con D'Alia è Leoluca Orlando, unire il centro-sinistra è la priorità.
Micchichè non si da pace, vuole essere lui ad indicare il nome del candidato presidente - e che sia vincente - così dal cilindro ha tirato fuori il nome di Barbara Cittadini, presidente delle case di cura siciliane. Per Miccichè è questo l'unico nome che potrebbe compattare anche i centristi, Nello Musumeci correrebbe con il suo movimento Diventerà Bellissima, Noi con Salvini e con Fratelli d'Italia. Ma da Barbara Cittadini non ci sono segnali positivi, anzi ha già negato la sua disponibilità, preferisce il lavoro nelle cliniche che svolgere un ruolo attivo in politica. La Cittadini è moglie di Dore Misuraca, ex forzista, ora esponente di Alternativa Popolare.

Forza Italia è in alto mare e lo dimostrano i fatti, con la ricerca spasmotica di alleati e di candidati alla presidenza. Hanno tirato fuori un altro nome, che è quello di Giovanni Petruzzella, professore universitario e presidente dell'Autorità Garante per la Concorrenza. In verità i forzisti si sono rivolti a Petruzzella anche in altre competizioni, ma  hanno sempre incassato il no. Poca chiarezza dentro gli azzurri che evidentemente sanno che con i soliti nomi non riuscirebbero a vincere, perciò tentano la carta del papa straniero.

Il mese di agosto più che di ferie sarà il mese degli incontri, degli scontri e delle decisioni.
Si muove spedito il movimento Cinque Stelle, ci sono i candidati delle liste e c'è pure il candidato alla presidenza della regione: Gianluca Cancellieri. I grillini sono pronti a governare, e l'appuntamento delle regionali siciliane sarà una prova determinante per la prossima tornata elettorale, quella delle politiche della primavera del 2018.

Il PD ha allontanato i riflettori da Piero Grasso. Al momento cercano un' alternativa, ma c'è chi lavora a Roma per far cedere il presidente del Senato. Con Grasso, candidato alla presidenza, il PD avrebbe tutte le carte in regola per potere vincere. Gli altri candidati su cui attualmente si discute sono Davide Faraone e Antonello Cracolici. Ma quello che i dem chiedono è discontinuità da Crocetta, difficile comprendere come chiedano la discontinuità se fino ad ottobre prossimo quel governo verrà ancora sostenuto dal Partito Democratico. E resta poi il rebus Crocetta da sciogliere; l'attuale presidente vuole ricandidarsi con il PD o autonomamente, un passo indietro lo farebbe solo se Grasso fosse il candidato.

Intanto Orlando, sindaco di Palermo, convoca per lunedì prossimo presso Villa Igea un incontro con tutte le forze di centro sinistra, da Alternativa Popolare al PSI a Totò Lentini e Giampiero D'Alia. Il PD è il padrone di casa. Si lavora ad una grande intesa che possa far nascere una coalizione forte e vincente. L'invito viene rifiutato da Dore Misuraca e quindi da Alternativa Popolare, che parla di un autonomo progetto non legato al centro-sinistra, un progetto che verrà presentato a Taormina il 23 luglio. Con questo progetto i centristi punteranno a creare alleanze.

Non è solo il nome del candidato presidente che tiene viva la politica con il gioco del toto-nomi, ma anche quello dei candidati nelle singole liste. La provincia di Trapani presenta un quadro quasi chiaro, ad eccezione di qualche sorpresa dell'ultima ora dettata da accordi di strategia elettorale.
I deputati regionali saranno settanta e non più novanta, la provincia di Trapani ne eleggerà cinque.
Caos dentro al PD, dove i candidati di punta sono tre: l'attuale assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi; il deputato regionale Paolo Ruggirello, eletto con Musumeci nel 2012 e adesso dem renziano; Giacomo Tranchida, presidente del consiglio di Erice. Tre candidati forti per un'unico seggio è un rischio che i più accorti della politica sanno di correre. Ci potrebbe essere qualche sorpresa, Tranchida potrebbe finire dentro Sicilia Futura e quindi avere Giacomo Scala come antagonista o il suo nemico politico Nino Oddo; potrebbe quindi decidere di non candidarsi e scegliere la competizione amministrativa trapanese nella qualità di candidato sindaco.

Il PSI cambia passo regionale, Oddo è il nuovo segretario ma ce la faranno i socialisti a mettere su una lista che superi la soglia dello sbarramento regionale? Difficile.

Per il movimento Cinque Stelle c'è Stefano Rallo, per Diventerà Bellissima scenderebbe in campo Paolo Ruggieri.Dentro Forza Italia c'è Giuseppe Guaiana, uomo di Tonino d'Alì, la marsalese Eleonora Lo Curto, nella stessa lista potrebbe essere candidato Toni Scilla.
A Marsala c'è l'incognita Stefano Pellegrino, approdato all'ARS dopo le dimissioni di Mimmo Fazio. Pellegrino ha aderito al gruppo misto ma è stato eletto dentro Forza Italia con poco più di 3400 voti. Da ciò che posta sui social sembra già in campagna elettorale. Dove si candiderà?
Tanti i nodi da sciogliere su una sabbia infuocata.