Travolta e uccisa da un'auto pirata guidata da un diciottenne in Via Fardella, in pieno centro, a Trapani. E' morta così la signora Anna Di Nicola. In una giornata di caldo afoso, l'incidente del quale è stata vittima ha turbato ed emozionato Trapani.
Anna Di Nicola, 58 anni, impiegata alle Poste, apparteneva ad una famiglia molto nota a Traapani. Suo padre, infatti, scomparso nel 2015, era Francesco Di Nicola, senatore della Repubblica per ben tre legislature, e direttore della Cassa Rurale di Xitta, frazione trapanese dove ha origine la famiglia Di Nicola e dove vivava infatti Anna. La signora veniva da un periodo molto travagliato: due mesi, infatti, stroncato da una terribile malattia, era morto il marito, bancario in pensione. Lascia due figlie.
L'incidente è avvenuto intorno alle 13, davanti all'ufficio postale, di via Fardella, angolo via Nino Bixio, dove la signora lavorava. Anna Di Nicola era appena uscita dalla Posta e si stava recando a prendere la sua auto posteggiata in una traversa lì vicino, per poi tornare a casa.
Stava attraversando la strada, camminando sulle strisce pedonali, quando è stata travolta e uccisa da un'auto, una Mercedes di colore grigio metallizzato, condotta da un giovane trapanese. La macchina, che a quanto pare è viaggiava a forte velocità, l'ha trascinata per una cinquantina di metri, lasciandola riversa sull'asfalto priva di vita.
Anna Di Nicola è morta sul colpo.
Ci sono anche le polemiche, perché da tempo le persone denunciano che nella centralissima Via Fardella, cuore pulsante di Trapani, la segnaletica orizzontale è pressoché assente, comprese le strisce pedonali. E un po' di gente, ieri, si è lamentata con parole pesanti contro i vigili urbani che stavano facendo i rilievi dell'incidente, proprio perchè, secondo loro, se le strisce pedonali fossero state più visibili magari il ragazzo alla guida avrebbe anche rallentato. La tensione è stata molto alta, anche perché Via Fardella è stata chiusa, prima per consentire i soccorsi - purtroppo inutili - poi per i rilievi del caso. E un sacco di cittadini hanno manifestato la loro rabbia per un incidente che, secondo loro, si poteva evitare se solo il Comune avesse avuto più cura delle strisce pedonali.
L'investitore si è dato alla fuga. Solamente dopo un po ' di tempo ha fatto ritorno e si è costituito. E' un giovane di 18 anni, figlio di un agente di polizia penitenziaria. E' stato già ascoltato dai Carabinieri, la Procura ha aperto un'inchiesta.