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25/07/2017 06:00:00

Sicilia 2017, le strategie del Pd: ampia coalizione, ma non c'è una candidato

 Sabato mattina il PD regionale si è riunito per fare il punto sulla situazione per le prossime elezioni regionali.
Tutti i dem sono concordi nel dare ampio mandato al segretario regionale del partito, Fausto Raciti, così da interloquire con tutti i partiti di centro sinistra. L'obiettivo è una coalizione più ampia possibile.
A distanza di ventiquattro ore Raciti incontra il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, entrambi marciano verso la stessa direzione, una compagine larga che si muova sulla falsa riga del modello Palermo e che possa staccare gli avversari.
Si parla di coalizione ma non si parla di candidato alla presidenza, c'è solo la volontà di essere discontinui a Rosario Crocetta, attuale presidente della Regione.
E proprio Crocetta non ha intenzione di ritirare la sua candidatura, è pronto a legittimare la sua discesa in campo con le primarie di coalizione, certo di avere i numeri necessari per battere eventuali avversari e sedersi al tavolo bis di governatore della Sicilia.
Frena Raciti e tutto il PD sulla questione primarie, ritengono che sia necessario lavorare alla coalizione e al programma, in subordine scegliere il candidato. Siamo a fine luglio, i tempi sono strettissimi.
Il giro di consultazioni il Partito Democratico lo inizierà proprio oggi, una serie di incontri con partiti di centro sinistra per contarsi e capire chi è dentro la squadra.
Novità ci sono dalla parte del PSI che ha scelto Palermo come città in cui riunire tutti i circoli socialisti della Sicilia che non si riconoscono nella polita di Riccardo Nencini. I socialisti siciliani vanno per i fatti loro, decidono di ricostruire il progetto dal loro alveo naturale di appartenenza che è il centro sinistra.

A sciogliere la riserva a breve, questione di qualche giorno, l'ex rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla. Ha visitato tutta la Sicilia presentando il suo progetto Idea Sicilia e farà sapere agli amici simpatizzanti il suo intendimento politico.
Sabato Lagalla terrà una conferenza stampa a Palermo e in quella sede pare ufficializzerà la propria candidatura a presidente della Regione.
Stando così le cose ogni partito, o piccola coalizione, potrebbe presentare un proprio candidato, ognuno ha uomini ed energie da spendere al proprio interno. Se fosse così i candidati sarebbero davvero tanti con il rischio di dispersione del voto.

Lo stesso Angelino Alfano dice di essere indispensabile per la Sicilia.
Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia, ammiccava ad Alfano e lo ha corteggiato per settimane per poi subire lo stop del Cavaliere Berlusconi. Alfano non è gradito agli azzurri, né lui né chi ha lasciato Forza Italia per appoggiare il governo di sinistra, parole dure che creano un muro anche al dialogo siciliano.

Sempre maggiore confusione dentro Forza Italia che vive la diatriba interna tra chi vorrebbe appoggiare la candidatura di Nello Musumeci, leader di Diventerà Bellissima, e tra coloro che chiedono un proprio candidato, più moderato e meno di destra.

Nel frattempo l'Unione Monarchica Italiana appoggia Musumeci, è chiaro Puivetti Gagliardi, presidente dell'UMI: “E l'unico politico in grado di potere offrire alla Sicilia una via d’uscita dal tunnel senza fine nel quale l'Isola sembra stazionare all’infinito a causa degli anni del governo Crocetta".

Ad organizzarsi in vista delle elezioni regionali del prossimo 5 novembre è Fabrizio Ferrandelli, leader de “I Coraggiosi”.
Il giovane capo dell'opposizione al consiglio comunale di Palermo ha iniziato una serie di incontri volti a determinare le azioni elettorali per la competizione autunnale. Al momento è in giro per la Sicilia per comprendere il tessuto politico che con il suo movimento ha creato, a settembre darà vita alla scuola di formazione politica e terrà la prima assemblea regionale. Non pone veti per una futura alleanza a sinistra ma Ferrendelli è categorico nel non votare e sostenere la eventuale ricandidatura di Crocetta.

Tanti i nodi da sciogliere e troppi leader che esprimeranno i propri candidati alla presidenza. Se il dato dovesse essere confermato allora i Cinque Stelle, al lavoro già da settimane con nomi e programmi, potrebbero trovarsi avvantaggiati dalle mosse poco accorte degli avversari.