Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/07/2017 06:00:00

Sicilia 2017, gli scatti in avanti di Crocetta e Musumeci. Micciché vuole Alfano

 C'è chi cerca ancora il candidato presidente per la corsa alla presidenza della Regione Sicilia e c'è chi ha iniziato la sua campagna elettorale.

Rosario Crocetta non aspetta più nessuno, nemmeno le primarie del PD, le strade siciliane sono state già prese di mira dai suoi mega poster sotto il simbolo del megafono, con la dicitura "la Sicilia ai siciliani". Niente tavoli romani, niente decisioni prese in via del Nazareno ma un dialogo fatto sull'Isola, per la Sicilia. Questo è quello che chiede Crocetta, il PD non è d'accordo, le candidature devono essere condivise.

Crocetta è in campagna elettorale, vuole tornare a governare la Sicilia, non ha paura a lanciarsi in avanti né a bruciare la sua candidatura, è disposto a correre anche da solo senza i dem.

Il Partito Democratico, dal canto suo pare, non abbia tra le sue priorità quella di fare le primarie, anzi le vorrebbe evitare l'intera coalizione del centro sinistra, si chiede discontinuità da Crocetta, non ci sono le condizioni per poterlo sostenere, non lo farebbe nemmeno il PD che fino ad ottobre è lì che governa gomito a gomito con Crocetta.

Un altro pezzo di sinistra, Art1-Mdp e Sinistra Italiana, ha incontrato il segretario regionale dem, Fausto Raciti, e ribadito il concetto che serve non solo discontinuità ma anche un volto che amalgami le anime dando certezza di realizzazione di un vero programma di rilancio della Sicilia. Per questo il nuovo schieramento, nato da poche settimane, sta lavorando ad un proprio programma con il quale probabilmente esprimeranno un loro candidato.

Il PD ha visto svanire il sogno Piero Grasso, si è alla ricerca di nuovi candidati, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, propone la larga intesa sul modello Palermo, guardando dentro il popolo dem per il nome del candidato che potrebbe essere anche Giuseppe Lupo, che al momento smentisce.

Non disdegnerebbero un nome esterno al mondo della politica ma altisonante nel mondo dell'imprenditoria, così saltano fuori i nomi di Josè Rallo, imprenditrice e leader di Donnafugata, e del re del vino siciliano Planeta.

Scatto in avanti e senza ripensamenti per Nello Musumeci, non c'è più tempo per il trascinatore di Diventerà Bellissima, niente più tavoli diconcertazione, la sua candidatura non farà passi indietro indipendentemente da quanti ci possano stare.

Per Musumeci l'attesa è ancora un'ulteriore perdita di tempo, il nome non viene fuori così come non è venuto fuori negli ultimi mesi di incontri.
Musumeci è ufficialmente candidato, non siederà più ai tavoli romani e palermitani per la ricerca del candidato ma lascia le porte aperte a quanti della coalizione vorranno far parte.

Nel centro destra è spaccatura annunciata e adesso concretizzata, i moderati e i forzisti non guardano di buon occhio a Musumeci, chiedono una candidatura centrista per una coalizione più ampia possibile, da Arcore Berlusconi fa sapere che vorrebbe spendere un nome azzurro. In mezzo ci sono gli uomini di Giampiero D'Alia e di Pier Ferdinando Casini che se sul tavolo dovesse esserci solo la candidatura di Musumeci guarderebbero direttamente al centro sinistra.

La novità dell'ultima ora è l'apertura di Forza Italia ad Angelino Alfano, il pressing di Micchichè su Berlusconi ha prodotto l' eventuale allargamento ad Alternativa Popolare di Alfano solo per la Sicilia, in cambio Alfano ha chiesto garanzie per superare lo scoglio del 3% alle prossime elezioni nazionali. Un do ut des che al momento approda ad una alleanza ancora traballante e che scricchiola sul nome del candidato.

Il parterre siciliano al momento è ricchissimo di nomi fatti, quasi tutti bruciati, un pullulare di candidati presidenti che traccia la linea di come la politica sia lontana dalla gente e dalla reale percezione del territorio.