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30/07/2017 06:00:00

Sicilia 2017, Musumeci in campo, Forza Italia tratta con Alfano

 Nello Musumeci, leader di Diventerà Bellissima, ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana per le elezioni del prossimo cinque novembre.
Si è portato avanti, a Roma si è tenuta una conferenza stampa e ad appoggiare questa corsa è Giorgia Meloni con il suo partito Fratelli d'Italia.
Ad unirsi in coalizione gli autonomisti e Noi con Salvini, una coalizione forte  negli intendimenti ma debole da un punto di vista elettorale.
Non bastano da soli ad assicurare la vittoria a Musumeci, Fratelli d'Italia e Noi con Salvini sull'Isola non contano su alte percentuali, servono altri alleati, e nonostante qualche quotidiano nazionale ha già parlato di Forza Italia come convergente su Musumeci il dialogo interno agli azzurri non ha prodotto, ancora, nessuna decisione finale.

Silvio Berlusconi ha accettato il pressing di Gianfranco Miccichè, commissario azzurro in Sicilia, di apertura su Angelino Alfano.
Il Ministro di Alternativa Popolare se ha percentuali risicate a livello nazionale può contare su una larga scala di voti a livello regionale, e gli azzurri non vedono di buon occhio la candidatura di Musumeci, considerato un uomo di estrema destra. Dal canto suo Musumeci ha già esposto il suo modus operandi: niente cuffariani e niente alfaniani. Da soli però si perde, nemmeno l'adesione di Forza Italia al progetto di Musumeci potrebbe garantire la vittoria.
Alfano dice di essere determinante in Sicilia per battere Matteo Renzi e il movimento Cinque Stelle. Verrebbe da chiedere: il Ministro Alfano si ricorda di essere stato Ministro proprio di Renzi e ora di Gentiloni? Si ricorda che lo è qua, in Italia, e non su un altro pianeta?
Alfano chiede la Sicilia, un proprio candidato appoggiato da una coalizione ampia e forte, se l'accordo non si formalizza, perchè Forza Italia vuole un candidato forzista, allora a livello nazionale Alfano chiede la garanzia di essere rieletto.
Gliel'ha prescritto il medico di fare il parlamentare e anche il Ministro a vita.

Micchichè dopo aver fatto dei nomi esterni alla politica, di imprenditori di spessore, ed avere incassato i suoi no propone, in extrema ratio, la candidatura di Musumeci che è gradita ai forzisti del messinese e del catanese. Alfano ci pensa ma non gradisce, al momento guarda a centro, verso l'area moderata dei cuffariani e di Saverio Romano.

Ha ufficializzato la sua candidatura Roberto Lagalla, ex rettore dell'Università di Palermo, con il suo partito non partito, come lui stesso lo definisce in conferenza stampa, Idea Sicilia.

Lagalla ha visitato ogni angolo della Sicilia, la sua candidatura è voluta dalla gente, dice, c'è già un programma stilato di cui si fa garante. Apre la coalizione a chiunque vorrà farne parte ma chiude con il PD ponendosi in netta contrapposizione con il governo Crocetta.
In conferenza stampa Lagalla prende le distanze da Totò Cuffaro, non negando l'amicizia personale, ma politicamente differenti. Difficile crederci, Lagalla è stato assessore alla Sanità dell'allora governo regionale presieduto da Cuffaro, ed è adesso corteggiato proprio dai cuffariani.

Dal versante Partito Democratico nulla si muove di ufficiale, i dem sanno che se il centro destra compatterà dovranno scendere in campo con un candidato di ampio respiro altrimenti incasseranno una sonora sconfitta. Piero Grasso, presidente del Senato, continua sulla linea del NO, ha così risposto alla lettera appello (pubblicata da Tp24.it) di Marcello Linares dirigente dem trapanese, sostenendo che i suoi delicati impegni al Senato gli impongono di terminare la legislatura.
Intanto è stata presentata, dai comitati siciliani di Possibile a Catania e Palermo, la candidatura a presidente della Regione di Ottavio Navarra: “Ci attendiamo che altri soggetti desiderosi di costruire una vera discontinuità col governo Crocetta si aggiungano per dare più forza a tale progetto. La proposta di candidatura di Ottavio Navarra per la presidenza è per noi una candidatura forte e valida che siamo pronti a sostenere". 

Iniziano a muoversi anche i candidati sia a destra che a sinistra. Dentro il PD tre sono i candidati papabili e forti: Paolo Ruggirello, Baldo Gucciardi e Giacomo Tranchida. Proprio Tranchida potrebbe decidere di lasciare la competizione regionale per correre da presidente della provincia nel mese di febbraio 2018, c'è chi parla di Tranchida come il prossimo sindaco di Trapani.
Nino Oddo se la vedrebbe con Giacomo Scala all'interno di Sicilia Futura, dentro Forza Italia c'è il candidato del senatore Tonino d'Alì, Peppe Guaiana e in quota rosa la marsalese Eleonora Lo Curto. L'incognita è data da Stefano Pellegrino arrivato all'ARS dopo le dimissioni di Mimmo Fazio, allora eletto in Forza Italia attualmente siede al gruppo misto. Pellegrino pare sia intenzionato a ricandidarsi o dentro Forza Italia ovvero in un listone di centro, e al momento osserva.
Competizione, questa, difficile, i deputati scenderanno a settanta e la provincia di Trapani ne eleggerà solamente cinque, potrebbero essere sei con i resti. Più qualcuno che riesce ad infilarsi nel listino. 
Ultima chiamata per il venti di settembre, data in cui le liste e i simboli dovranno essere presentati.