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01/08/2017 07:18:00

Paura diossina. Dopo l'incendio di Alcamo, i primi risultati: "Qualità dell'aria ok".

17,00 - Si è svolto oggi pomeriggio, ad Alcamo, l’incontro del COC durante il quale sono stati resi noti i dati rilevati dall’ARPA e da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco inerenti la qualità dell’aria scaturita a seguito dell’incendio di c/da Sasi Vallenuccio. Rispetto a quanto appena rilevato il Sindaco del Comune di Alcamo, Domenico Surdi ha provveduto a revocare l’ordinanza del 31 luglio relativamente allo stazionamento all’aperto e di aggregazione negli spazi aperti e pratiche di attività sportive, dichiarando “i dati pervenuti dai Vigili del Fuoco e dell’Arpa relativi alla qualità dell’aria, a seguito dei primi campionamenti in alcuni punti della città, sono confortanti in quanto rientrano nei parametri. Restiamo in attesa dei dati riguardanti le eventuali sostanze nocive all’ambiente che saranno forniti dall’Arpa; intanto a scopo precauzionale raccomandiamo la cittadinanza di lavare accuratamente i prodotti ortofrutticoli”.

14,00 - Il Sindaco della Città di Alcamo, Domenico Surdi afferma che “della situazione si sta occupando costantemente il Nucleo altamente specializzato dell’Arpa di Palermo che fornirà tempestivamente i dati in corso di elaborazione”. In attesa di nuove comunicazioni aggiornate si invita la cittadinanza a rispettare l’ordinanza emessa il 31 luglio”.
Infine il Sindaco Domenico Surdi rende noto che è in corso una riunione con le autorità competenti di ambito provinciale per monitorare la situazione attuale

07,00 - Adesso ad Alcamo la paura è per il rischio diossina. 24 ore dopo, con le fiamme non del tutto spente, ad Alcamo si aspetta che l'Arpa dica (e lo farà entro mercoledì) le conseguenze per la salute di cittadini e turisti del gigantesco rogo che ha colpito domenica sera il deposito di riifuti dell'imprenditore Vincenzo D'Angelo. La famiglia D'Angelo non parla, ma di sicuro c'è quello di Alcamo non è il primo impianto di rifiuti ad andare a fuoco in Sicilia e c'è chi parla di una precisa strategia criminale. 

Il sindaco di Alcamo Domenico Surdi ha revocato l’ordinanza che invitava i cittadini a restare a casa dopo l’incendio  in contrada Sasi. Il nuovo provvedimento vieta «l'accesso al centro di raccolta, nonché l'avvicinamento nell’area interessata dall’incendio, per un raggio di 500 metri». La popolazione è, inoltre, invitata «ad evitare di stazionare all’aperto; tenere gli infissi di casa il più possibile chiusi; limitare il più possibile gli spostamenti; non praticare attività sportiva all’aperto; fare uso di adeguate misure di protezione nel caso di necessità di stazionare all’aperto; evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli di produzione propria o comunque raccolti nel territorio dopo lo svilupparsi dell’incendio e comunque se non dopo accurato lavaggio con abbondante acqua potabile».

"L'Arpa non ha ancora fornito i dati, ma dalle analisi dell'aria effettuati dai vigili del fuoco, con le loro strumentazioni, la qualità dell'aria rientra nei parametri di sicurezza- ha dichiarato il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi -. Il problema è quello di "stabilire la quantità di diossina che si è depositata nel suolo e quella che si depositerà con le piogge".

«Ci siamo messi subito a disposizione del sindaco di Alcamo, della Protezione civile e del prefetto – dichiara l’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi - In questo momento la Sanità ha la responsabilità dell’ambiente interno e dell’ambiente esterno stiamo monitorando la situazione».

Per l'ex parlamentare dei Verdi e presidente dell'associazione ambientalista Eco, Massimo Fundaro «è necessario un serio e accurato monitoraggio di tutte le sostanze emesse durante l'incendio in modo da attivare le misure di prevenzione a tutela della salute dei cittadini».

Per spegnere l'incendio sono stati utilizzati 35 vigili del fuoco provenienti da Alcamo, Trapani, Salemi, Castelvetrano, Mazara del Vallo e utilizzati quindici mezzi, due elicotteri, e un Canadair.   Tonnellate e tonnellate di materiale plastico, di carta e cartone sono andati in fumo, oltre a parti delle strutture edili e quant’altro dell’azienda.

I  rappresentanti dell’azienda sanitaria provinciale di Trapani si sono intanto insediati nell’unità di crisi istituita dalla prefettura di Trapani e costituita al Comune di Alcamo, per fronteggiare le emergenze derivate dal vasto incendio avvenuto al deposito di rifiuti. 

"Al massimo entro le prossime 72 ore potremmo avere i risultati sulla presenza o meno di diossine nell’aria. Intanto mantenere l’ordinanza sindacale che invita i cittadini di Alcamo a stare in casa è sicuramente prudente". A dirlo è il direttore area staff di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino.  "Ieri sera abbiamo posizionato il campionatore ad alto volume per le analisi delle diossine - spiega - . E’ stato attivato verso le 23.30 e ha bisogno di 48 ore per campionare, poi dovranno essere effettuate le analisi". I tecnici dell’Arpa hanno anche eseguito alcuni campionamenti dell’aria i cui primi risultati potrebbero arrivare già a fine giornata. "Questi sono i tempi normali per queste analisi - sottolinea Infantino - . Non si può fare più velocemente di così".

CINQUE STELLE.  “Provo dolore e sconcerto, dal pomeriggio di ieri un fumo nero e intenso avvolge la nostra città”. Così la deputata alcamese del M5S Valentina Palmeri a seguito dell'incendio verificatosi presso una stazione di stoccaggio di rifiuti differenziati nella città di Alcamo. “Le immagini terrificanti – continua la parlamentare - suscitano tanta rabbia e, soprattutto, grande preoccupazione”.

“Che conseguenze per la città di Alcamo e per i paesi limitrofi? – chiede la Palmeri - Per le nostre colture, per la terra, le falde acquifere, per l'aria che respiriamo? Da cosa è stato causato l'incendio? I sistemi di sicurezza dell'azienda hanno funzionato o sono stati sopraffatti dall'incredibile disastro? Che tipologia di rifiuti nello specifico stanno bruciando?”. “Cercheremo di avere tutte le risposte a tutela dei cittadini e del territorio, - continua - di sollecitare i risultati del monitoraggio di tutte le matrici ambientali e di garantire un monitoraggio nel periodo successivo”.

Interviene anche il candidato per i 5Stelle alla presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri che confida nel lavoro delle forze dell'ordine, “al fine- dice - di accertare le cause che hanno scatenato l'incendio”. “Apprendiamo – concludono i due deputati - che sono stati effettuati dei rilevamenti da parte del nucleo Nbcr dei Vigili del fuoco di Palermo e il monitoraggio da parte dell'ARPA. Attendiamo i risultati per poterci pronunciare. Intanto ringraziamo l'amministrazione comunale che insieme alla Prefettura, alla Protezione civile, al comando dei Vigili del fuoco, alle associazioni di volontari, è impegnata da ieri senza sosta nel monitoraggio dell'incendio e nel tenere informati i cittadini sull'evoluzione della situazione”.