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02/08/2017 07:19:00

Alcamo, rientra l'allarme dopo la nube nera di domenica. Asp: "Nessun rischio"

15,00  - E’ stato l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi ad aprire i lavori dell’unità di crisi provinciale per la gestione del piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti, prevista dai regolamenti comunitari, che si è riunita oggi alla direzione generale dell’ASP di Trapani, dopo l’incendio al deposito rifiuti di Alcamo.
Nella riunione si è fatto il punto degli aspetti riguardanti la salute, in particolare sulla situazione relativa alle colture della zona e sull’igiene degli alimenti, sia di origine vegetale che animale.

Sono intervenuti il responsabile del dipartimento prevenzione dell’ASP Francesco Di Gregorio, che coordina l’unità di crisi su delega del commissario straordinario Giovanni Bavetta, e i dirigenti dell’ASP Sebastiano Corso, (UOS Igiene alimenti e bevande), Giuseppe Internicola (UOS Sanità animale Alcamo-Castelvetrano), Silvana Cascio (UOS Sanità animale Trapani-Pantelleria), Roberto Messineo (UOS Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche) Matteo Cipponeri (UOS Servizio Igiene degli alimenti di origine animale) e Rosario Pollar (Tecnici prevenzione Servizio igiene alimenti nutrizione).
All’unità di crisi è stato invitato il responsabile dell’ARPA di Trapani Antonino Carrubba, che ha ribadito che i risultati delle centraline sulla qualità dell’aria sono nella norma o al di sotto della norma, e ha comunicato sono state effettuate tutte le campionature per la diossina, sul monte Bonifato ma anche nelle zone abitate, i cui risultati si dovrebbero avere tra venerdì e lunedì prossimi.
Un dato che è stato confermato anche dall’assenza di accessi al pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo, dal giorno dell’incendio, per sintomi di patologie respiratorie.
Sebastiano Corso ha quindi relazionato sulle possibili refluenze in ambito vegetale, rassicurando che essendogli oltre 200 tipi di diossine liposolubili e non idrosolubli, è sufficiente un accurato lavaggio dell’ortofrutta per evitare ogni rischio di ingestione. E’ però fatto divieto di raccolta nella zona di funghi spontanei, frutti di bosco, e anche di lumache. Inoltre vanno evitate anche di raccogliere le cucurbitacee prodotte nella zona (zucchine, meloni, angurie).
Per il servizio veterinario ha relazionato Giuseppe Internicola, che comunicando che è stata conclusa l’ispezione in tutte le aziende zootecniche nel raggio di 5 kilometri dall’incidente ed è stato verificato che tutti gli animali sono alimentati da paglia e fieno raccolti prima dell’evento o da mangimi composti, mentre non vi sono bovini da latte. Per il latte ovino si è in un periodo della stagione per cui non viene inviato ai caseifici. Per il resto si rimane in attesa dei campionamenti per verificare le ricadute al suolo di diossina per effettuare ulteriori provvedimenti.
Francesco Di Gregorio infine, vista questa esperienza, in qualità di responsabile regionale per l’assessorato della prevenzione, ha invitato le altre istituzioni preposte, a pensare sull’organizzazione di eventi simulati, in maniera da affinare gli strumenti operativi e di coordinamento, secondo le indicazioni del piano di prevenzione.

07,00 -  Nessun valore fuori norma. Dopo il grande incendio di Domenica, l'Arpa ha analizzato la qualità dell'aria ad Alcamo. Su venti parametri, non ci sono anomalie. "Il dato è confortante - dice il Sindaco Surdi - perché possiamo riprendere a vivere liberamente". E mentre Legambiente chiede dei dati complementari, resta l'allarme sulla diossina, che potrebbe essersi depositata su frutta, verdura, ortaggi e vigneti. 

Ieri sono proseguite le riunioni e i tavoli tecnici per capire il da farsi, tra cui una riunione interistituzionale con Prefettura, Arpa, Asp e Libero Consorzio comunale di Trapani dove sono stati comunicati i dati sulla non pericolosità dell'aria ad Alcamo.Non si hanno ancora gli esiti dei controlli scientifici, tuttora in corso, riguardanti la salute dei terreni, delle acque, delle coltivazioni e degli allevamenti. Il sindaco riferisce che «occorrerà attendere qualche giorno per conoscere le analisi sui terreni e quindi sapere se sono presenti sostanze quali la diossina». Aggiunge comunque che non ci sono, al momento, prescrizioni che vietano il consumo dei prodotti ortofrutticoli locali. «I tecnici ambientali – riferisce Surdi - raccomandano di pulire bene frutta e verdura. È sufficiente un accurato lavaggio».

Tutto è nato domenica pomeriggio, a seguito   del gravissimo incendio, divampato nel deposito di rifiuti di proprietà dell’imprenditore Vincenzo D’Angelo.

La nube tossica, nera,  dopo aver sorvolato Alcamo e Monte Bonifato, ha raggiunto anche l’area della Valle del Belice e quindi occorre adesso verificare le condizioni di una gran parte del territorio della Sicilia occidentale. 

Qui a fianco potete vedere il video dei vigili del fuoco su ciò che resta dell'impianto di stoccaggio di rifiuti dopo l'incendio.

Dell'incendio di Alcamo parla oggi anche Adriano Sofri nella sua rubrica "Piccola posta" sul Foglio:

Ripassato da Scopello, dove sono, e mi lasciano sentire, di casa, nonostante i lunghi intervalli, ho riletto un bel volume di quasi trent’anni fa sullo Zingaro, che lamentava il danno ricorrente degli incendi. Anche gli incendi di una volta si rimpiangono oggi. Gli incendi di oggi hanno un numero di focolai e un fronte di fuoco incomparabili.

Si sorride a sentir parlare di piromani: ipotesi delle più ottimistiche. C’è un metodo ammirevole negli incendi di quest’anno: ancora un piccolo sforzo, e troveranno il modo di dare fuoco al mare, l’unico ancora renitente al rogo. Io ho mancato di poco lo spettacolo, che si è ripetuto due volte e una volta è durato due giorni.

In cambio, ho assistito dal mio vecchio scoglio in forma di tartaruga alla nascita di un incendio a ridosso delle case di Alcamo, che nel giro di minuti ha sollevato una nuvola nerissima, singolarmente famigliare a chi si sia preso una vacanza dai dintorni di Mosul: bruciava questa volta una discarica di plastica e olii, rifiuti speciali. Alla gente di Alcamo si è detto di starsene in casa con le finestre chiuse. L’aquila del Bonelli, le doppie lucertole sicule e campestre, istrici e topolini, scarabei e palme nane, grandi euforbie a ombrello e orchidee selvatiche, turisti dello Zingaro e cittadini di Alcamo e i loro geranii e le loro bougainville, e i canadair del giorno dopo: l’idea di un’arca di Noé al centro della terra bruciata. Ieri sera, davanti al baglio di Scopello, un ragazza prestigiatrice si guadagnava il soggiorno facendo i suoi giochi di fuoco e la guardavamo con tenerezza, appoggiati all’antica fontana asciutta.

CASTELLAMMARE.  “Siamo in attesa di conoscere l’esito dell’attività di controllo dell’agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente alla quale abbiamo chiesto di monitorare anche il nostro territorio per verificare l’eventuale presenza di sostanze dannose a seguito del gravissimo incendio che ha interessato la discarica di rifiuti in contrada Sasi ad Alcamo. Al momento non risultano emergenze nel nostro territorio ma ci siamo attivati incaricando l’Arpa al fine di garantire la tranquillità di cittadini, operatori commerciali e turisti. Attendiamo il pronunciamento dell’ente ma invitiamo a non creare inutili allarmismi e, chi raggiungere il territorio di Alcamo, ad attenersi alle indicazioni della locale amministrazione comunale non avvicinandosi all’area interessata dall’incendio ed altre dettagliate disposizioni come evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli raccolti nel territorio dopo l’incendio se non dopo averli accuratamente lavati”. Lo afferma il sindaco Nicolò Coppola che “ringrazia le associazioni di albergatori e gli operatori commerciali, nonché le associazioni come Cambiamenti per la presenza e il senso civico, l’attenzione e le ben accette sollecitazioni” e fa presente che «in queste ore si verificheranno disagi legati alla raccolta di rifiuti differenziati come plastica, carta e cartone poiché venivano conferiti nella discarica di Alcamo interessata dall’incendio. Stiamo già predisponendo la convenzione con altre ditte e il problema è già in fase di risoluzione”.