Contro la mafia degli incendi. Si mobilitano i cittadini per difendere la Riserva dello Zingaro, Monte Inici, i boschi di Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi, devastati questa estate da inauditi incendi di natura criminale.
Un'assemblea del coordinamento "Salviamo Monte Inici" ha deciso di organizzare una marcia simbolica allo Zingaro presumibilmente l'11 agosto per abbracciare simbolicamente la Riserva dello Zingaro e tutti i boschi bruciati in questi giorni.
E' stata lanciata anche una petizione popolare:
Un attacco senza precedenti sta devastando il territorio di alcune delle località più pregevoli della provincia di Trapani: Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo, Custonaci, Calatafimi-Segesta.
Nel giro di un mese sono stati presi di mira in rapida successione Monte Inici con quattro incendi consecutivi, Monte Sparacio, Monte San Giuliano (Erice), il bosco secolare di Angimbé e la Riserva dello Zingaro. L’ultimo attacco,martedì 25 luglio, ha persino lambito una chiesetta e alcune abitazioni nella periferia di Castellammare.
Ma questi roghi non sono gli unici che nei giorni scorsi hanno interessato la Sicilia e l’intero Paese. Le fiamme hanno devastato ettari ed ettari di bosco e messo a repentaglio ’incolumità di cittadini, turisti e degli stessi operai addetti all’antincendio anche in Campania, Lazio, Sardegna, Toscana.
Noi non sappiamo quali interessi specifici ci siano dietro questi che non esitiamo a definire veri e propri attentati all'ambiente, non abbiamo le prove del giro d'affari che può muoversi intorno alle operazioni di spegnimento degli incendi o alla manutenzione e riqualifica delle aree bruciate.
Sappiamo però riconoscere il linguaggio mafioso e possiamo affermare che quello di fronte al quale ci troviamo, pur senza lupara né tritolo sotto i ponti, è un attacco mafioso in piena regola.
Lo è nelle modalità, perché colpisce il bene comune per favorire gli affari di qualcuno o realizzare le vendette di qualcuno, e lo è negli effetti, nel senso di rabbia impotente e nello sconforto prodotto nei cittadini, che assistono inermi alla devastazione del proprio territorio.
Proprio per questo non possiamo rimanere passivi di fronte a questo ennesimo attacco all'ambiente, all'economia del Paese, alla nostra stessa dignità di cittadini.
La complessità del problema e la sua pervasività sull’intero territorio nazionale ci spinge a chiedere un’intervento forte e risolutivo da parte delle istituzioni.
Chiediamo pertanto:
- al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato di istituire prontamente una commissione di inchiesta su quanto sta avvenendo in Italia in questi giorni, volta ad accertare cause, mandati, esecutori degli atti, ma anche ad individuare mancanze, omissioni ed eventuali errori nella gestione della prevenzione e delle emergenze da parte degli organi preposti.
- alla Magistratura di intervenire con delle indagini congiunte tra le procure, anche attraverso l’istituzione di un apposito pool di magistrati che sia grado di chiarire quale strategia occulta si nasconde dietro a questi attentati contro l’ambiente e di accertare mancanze e omissioni da parte degli organi di tutela e controllo del territorio, quali Forestale, Protezione Civile e Vigili del Fuoco.
- agli assessori regionali all’agricoltura e foreste, Cracolici ,e al territorio e ambiente, Croce, di dimettersi per evidente evasione degli obblighi previsti dal Piano per la difesa della vegetazione dagli incendi, art. 35 della Legge Regionale 14 aprile 2016.
- ai sindaci dei comuni più direttamente interessati dagli incendi (Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo, Custonaci, Erice, Calatafimi-Segesta) di sporgere denuncia contro ignoti e costituirsi parte civile chiedendo un giusto risarcimento alla collettività per i danni provocati dagli incendi a livello ambientale (distruzione di flora e fauna endemiche, dissesto idrogeologico in un area morfologicamente a forte rischio), economico (centinaia di disdette nelle varie strutture ricettive della zona) e di immagine.
- Agli stessi chiediamo inoltre che garantiscano il controllo del territorio anche attraverso l’uso di personale aggiuntivo o delle forze dell’ordine nelle giornate più a rischio e che facciano rispettare le ordinanze che impongono la pulizia dei terreni confinanti con la Forestale o a bordo strada, per prevenire l’insorgere di nuovi incendi, cosa che non sempre è stata fatta.
Ai cittadini chiediamo infine di collaborare con le istituzioni e le associazioni nella difesa del territorio e di farsi essi stessi promotori di una nuova cultura ambientale che parta dal rispetto della Natura e dalla consapevolezza che questa Terra è l’unica che abbiamo e che è pertanto è nostro dovere difenderla da ogni tipo di aggressione.
A questo link è possibile firmare la petizione.