Antonella Milazzo, deputata regionale e segretaria del circolo PD di Marsala, ai nostri microfoni ha dichiarato la necessità di fare un pit stop all'Amministrazione, ha parlato di azione di rilancio che sarebbe dovuta passare dal rimpasto e azzeramento. Cosa è cambiato tanto da farle dire che gli assessori lavorano bene e che non si chiede più l'azzeramento della Giunta?
Confermo: azzeramento e rilancio. Non è cambiato nulla e non ho mai detto cose diverse. Sono convinta che questa Amministrazione debba fare di più e meglio sull'ordinaria gestione (parcheggi, illuminazione, eventi), operando con più coraggio e più velocemente. Sono convinta che i cittadini abbiano bisogno anche di questi piccoli segnali che, per quanto di breve durata, nell'immediato vanno dati per mantenere la fiducia e il gradimento. L'azzeramento è un segnale politico di grandissima rilevanza, sottolinea la necessità di una svolta, ê la "ripartenza" che viene plasticamente resa visibile.
Lei in qualità di segretaria del circolo comunale di Marsala chiede l'azzeramento della Giunta Di Girolamo?
L'azzeramento non esclude la conferma degli uscenti, così come non esclude anche i ritocchi alle deleghe che la composizione della nuova Giunta rendesse necessari. Per questo credo che, in questo quadro, l'azzeramento sia un passaggio opportuno e necessario. Passaggio condiviso dal Sindaco.
Questa amministrazione pecca nell'ordinario, lo ha detto Lei, ma si pensa di rilanciare attingendo a programmi centellinati dai consiglieri, anche di opposizione. Questo decreta il fallimento del progetto iniziale che ha portato alla vittoria di Alberto Di Girolamo. Cosa non ha funzionato?
Fughiamo l'equivoco: per migliorare l'ordinario non occorre certo cambiare i programmi, cosa serve è sotto gli occhi di tutti. Dopo due anni è necessario invece fare il punto sulla programmazione e aggiustare il tiro. Meglio ancora se questa rivisitazione apre al contributo di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale. Sotterrata l'ascia di guerra della campagna elettorale, occorre lavorare per produrre il massimo, chiedendo il supporto di chi ha voglia di lavorare per la città. L'ampliamento del programma non è sicuramente un fallimento, anzi un grande segnale di apertura che offre l'opportunità di partecipare a chi ha legittimamente fatto altre scelte in campagna elettorale. Il progetto iniziale rimane, ma viene aggiornato e ampliato; rilancio quindi, non fallimento.
ll giro di consultazioni e l'apertura verso il centro dell'UDC, di cui tanto si parla, a cosa è dovuta e soprattutto dove è diretta? Il bene della città è frase già sentita, parliamo di equilibrio consiliare... cosa avete proposto all'UDC?
Ho parlato di apertura a tutte le forze presenti in Consiglio comunale. Ogni limitazione a questo o a quel gruppo mi pare veramente limitativa e, come ho già spiegato, l'invito è rivolto a tutte le forze presenti in consiglio. Offensivo per chiunque sarebbe ridurre tutto ad un'offerta di poltrone, ho troppa stima per i gruppi consiliari per svilire tutto a un fatto di poltrone. Si sceglie di aderire a un progetto a cui si è invitati a fornire il proprio contributo, il resto è conseguenziale.
Con la sua elezione a segretaria il circolo dem di Marsala era alla ricerca di un rilancio ma il sindaco ha dichiarato che sta procedendo alle consultazioni. Non è un ruolo che spetta alla segretaria del circolo? Il doppio ruolo di deputato regionale e di segretaria è inconciliabile?
Il doppio ruolo non inconciliabile, non lo è per Statuto e non lo è per l'impegno richiesto. Sono sempre a disposizione dell'Amministrazione, del Gruppo e del partito. E penso che forse, se ci fosse stato un maggiore coinvolgimento da parte di tutti gli attori si sarebbero evitati certi scivoloni d'Aula. Il Sindaco sta facendo le consultazioni sul programma, è quindi pienamente legittimato ad andare avanti. È ovvio che, dopo questo giro di orizzonte, si procederà insieme nelle scelte da fare. Amministrazione, Gruppo consiliare, partito devono procedere insieme, ma è chiaro che ciascuno ha anche una propria sfera di autonomia. Ad esempio, sarebbe ben strano se il gruppo dovesse coinvolgere il partito prima di ogni votazione e lo stesso vale per l'Amministrazione che procede in autonomia nel l'attuazione del programma, salvi i necessari incontri per informare i dirigenti dell'attività svolta. Da segretaria, in questi mesi ho impegnato il partito in un'attività politica che travalicasse i confini comunali. Il referendum del 4 dicembre ci ha consentito di ospitare importanti incontri, il Ministro Delrio e il Capogruppo al Senato Zanda solo per citarne due. Le primarie del 30 aprile per l'elezione del segretario nazionale sono state un'altra importante occasione per parare alla città. Così come l'incontro con l'Assessore regionale alle Attività Produttive per la presentazione dei bandi sul P.O.
A proposito di equilibri veniamo alla questione Federica Meo. Di fatto del PD, area di Paolo Ruggirello, in aula Sturianiana più che dem. In qualità di segretaria ha fatto chiarezza? E come?
Federica Meo è un consigliere del partito democratico. Ha dichiarato in Aula le sue intenzioni di voto alle prossime regionali per un candidato del partito democratico. Come ho detto in passato non condivido questo "bisogno" di dichiarare una sorta di "appartenenza", tuttavia questo attiene alle scelte individuali e l'On. Ruggirello fa parte del PD, quindi nulla quaestio, ovviamente. Diverso sarebbe il tema se un consigliere del PD rispondesse a logiche o indicazioni esterne al gruppo consiliare, in questo caso si renderebbe necessario un chiarimento per eliminare qualsiasi equivoco. E questo è un tema che approfondirò nei prossimi giorni con l'intero gruppo consiliare. Così come, ribadisco quello che ho detto più volte, non ci possono essere partiti nel partito. Si aderisce al partito democratico rispettandone regole, organismi e gruppi dirigenti.
Lei ha dichiarato che non esiste un caso Meo, poiche'appartenente allo stesso partito sia di Baldo Gucciardi che di Paolo Ruggirello, il voto a chi andrà non ha importanza. Questa sua dichiarazione segna il passo di rottura con Gucciardi, è per questo che non si ricandida all'Ars?
Mi spiace deludere i profeti di sventura e i seminatori di zizzania che purtroppo lavorano sempre alacremente. Non vedo da cosa si evincerebbe un mio allontanamento dal gruppo che da anni lavora in provincia in sinergia con l' On. Gucciardi. Comprendo che a molti risulti inconcepibile che ci siano persone legate da una sincera amicizia civile che scelgano anche di condividere un percorso politico, che li ha visti crescere e conseguire traguardi importanti. Un gruppo che oggi si pregia di essere vicino all'Assessore alla Salute, cui va il merito di avere sbloccato una sanità ferma da anni, lavorando, oltre che alla rete dell'emergenza-urgenza, alla rete ospedaliera e ai concorsi, anche a progetti che ci proiettano in cima alla classifica delle regione per qualità di cure, dalla rete oncologica, al piano socio-assistenziale, solo per fare una parziale elencazione. Così come comprendo che ci sia chi lavori proprio con l'intento di dividere questo gruppo; si metta il cuore in pace: non ci riuscirá.
Le discrepanze iniziali con Agostino Licari sembrano passate alla luce dell'ultima direzione del circolo. Quale il punto di unione?
Anche qui vedo una distinzione tra guelfi e ghibellini che esiste solo nella mente di chi vive la politica come una guerra permanente tra bande. Non è la mia idea. In un partito si discute, anche aspramente, si mediano posizioni diverse e si va avanti insieme. Agostino è un dirigente di lungo corso e di indubbio valore, ci sono momenti in cui abbiamo idee diverse e altri in cui invece le nostre opinioni coincidono. Sono abituata a confrontarmi sui temi senza preconcetti sulle persone.
La legislatura regionale è al termine, solo ora si è accorta che è lenta e improduttiva? La produzione parlamentare dovrebbe essere direttamente proporzionale alle proposte di legge presentati dai parlamentari...
Intanto la produzione parlamentare è legata alla presenza dei deputati in Aula: se non si raggiunge il numero legale i lavori non vanno avanti. Le commissioni e gli archivi dell'ARS sono colmi di magnifici disegni di legge, ma se i deputati non vanno in Aula niente può andare avanti. Le assenze sono aumentate con l'avanzare della legislatura, per un calo di entusiasmo e per il precoce inizio della campagna elettorale. Sono intervenuta perché vivo con disagio la delegittimazione mediatica del Parlamento siciliano, una delegittimazione che investe l'Istituzione principe della nostra democrazia e che è estremamente pericolosa perché mina le basi della nostra democrazia. Vorrei tornare a insegnare il diritto pubblico ai miei alunni con immutata passione, raccontando lo straordinario onore che è sedere su quei banchi e trasmettendo l'amore per la partecipazione democratica. Di una cosa sono certa: io ho fatto il mio dovere e la passione politica rimane immutata. Non so in cosa si concretizzerà nel futuro questa passione: con buona pace di chi sparge veleni, non cerco posti o compensazioni, non sono interessata ad assessorati o poltrone. Continuerò a fare politica nel ruolo che il mio partito riterrà più utile.