Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
07/08/2017 06:00:00

Cosa sappiamo dell'incendio di domenica scorsa ad Alcamo e della nube tossica

 Domenica scorsa un devastante incendio, certamente di natura dolosa, ha colpito una discarica di rifiuti plastici e altro materiale ad Alcamo, di proprietà della ditta di Vincenzo D'Angelo, con una nube nera che ha avvolto la città per ore, costringendo la gente a restare a casa.

La paura per l'avvelenamento da diossina è tanta, ma l'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, ha escluso ogni ipotesi di avvelenamento dell'aria.

Tuttavia, non sappiamo ancora gli effetti della nube tossica su terreni, colture, ortaggi. «Probabilmente – ha detto il sindaco Domenico Surdi – i dati delle analisi sui terreni li avremo lunedì o al massimo martedì»Così come non c'è traccia di indagine sui presunti responsabili del disastro. Insomma, siamo un po' ad un punto fermo. 

Finora, il Comune ha riferito che «i dati della qualità dell’aria sono nella norma e confortanti». Ad effettuare le campionature l’Arpa e i vigili del fuoco.

Anche l'associazione di consumatori “Movimento Difesa del Cittadino” ha attivato le procedure di monitoraggio ambientale sul territorio di Alcamo, sul monte Bonifato e suoi terreni limitrofi per determinare la presenza di eventuali contaminanti dopo l'incendio che si è sviluppato lo scorso 30 luglio presso l'impianto di raccolta differenziata in contrada Sasi, ad Alcamo.

Il Movimento Difesa del Cittadino Coordinamento Regionale, e lo sportello di MDC Alcamo, coordinato dal Dott. Vito D'Angelo e dall'Avv. Antonio Lombardo, hanno affidato alla ditta CADA l'attività di verifica sulle ricadute in una vasta area di circa 20 km a raggiera a partire dal punto dove si è verificato l'incendio.

Il giorno 03 agosto sono stati prelevati alcuni campioni, zolle di terra, foglie di ulivo e vite, allo scopo di potere garantire un corretto riscontro a tutela del futuro prodotto.
Nei prossimi giorni saranno disponibili i risultati, compresi anche alcuni campioni di latte prelevati in aziende zootecniche locali.