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18/08/2017 06:00:00

Elezioni Regionali, Cancelleri già in tour. Alfano ago della bilancia. Orlando sì a Micari

Al momento in cui scriviamo ciò che è certa è la candidatura di Giancarlo Cancelleri, Movimento Cinque Stelle, a presidente della Regione. Il tour sta attraversando tutta la Sicilia, con Cancellieri ci sono Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, i due cavalli di punta. Riempiono le piazze, i grillini non sono più quelli di un tempo, si sono sdoganati dalla logica del comico, Beppe Grillo, che parlava alla pancia.

I pentastellati hanno il programma in mano, dati di fatto, inconfutabili, sull'attuale situazione siciliana. Vengono bollati di incompetenza, da dimostrare, quello che è il loro punto di forza sono le facce dei candidati. Basta guardare alle altre liste per capire come la politica, e i partiti, pescano nello stesso mare, con gli stessi pesci. Nessuna specie nuova. Il 24 agosto alle 21 il tour dei Cinque Stelle toccherà Marsala. Alle ore 21 piazza della Repubblica sarà pentastellata, primo comizio pubblico per il candidato marsalese, Stefano Rallo. Inizia la corsa.

Il mese di agosto per la politica ha avuto uno stop di pochissimi giorni, le trattative continuano sotto il sole rovente, si cerca il candidato presidente nel centro sinistra, Rosario Crocetta a parte. A destra non va meglio, i candidati sono tanti, i nomi bruciati pure. Nello Musumeci,
candidato già da un anno, non si appresta a fare nessun passo indietro.

Aperture e chiusure, su Musumeci. Ancora nulla è certo. Forza Italia, con il suo commissario regionale, Gianfranco Miccichè, guarda ad Angelino Alfano. Per gli azzurri smarcarsi da Alternativa Popolare potrebbe essere un deficit, non la pensa allo stesso modo il Cavaliere, Silvio Berlusconi. Alfano è Mister Big, voluto a destra e a sinistra, considerato la “differenza”. Quei voti servono e sono necessari per lo scatto verso la vittoria.

Alfano queste cose le sa, a Roma l'accordo è quasi chiuso. Il Ministro Graziano Delrio, su richiesta di Matteo Renzi, ha lavorato bene. Impossibile fare scappare i centristi, in ballo c'è il test per le prossime nazionali del 2018. Alfano del resto non farà l'ospite sgradito in un centro destra che gliele ha cantate con varie melodie. Giorgia Meloni e Matteo Salvini non lo vogliono. A destra nel frattempo la figura di Gaetano Armao prende maggiore quota. Il docente universitario guida una serie di movimenti autonomisti. Così diviso il centro destra è pronto ad incassare un'altra sconfitta.

Il Partito Democratico è alla ricerca del candidato, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è alle prese con una serie di incontri per tentare di bissare il modello Palermo. La Regione non è il capoluogo siciliano, si rischia di implodere. Troppe anime diverse e sui nomi non c'è un accordo. Orlando propone e spinge sul rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari. Su questa nuova figura, prestata alla politica, c'è il si di Sinistra Italiana e di Mdp che però pongono un veto sulla presenza degli alfaniani. Quello che gli uomini di art.1 di Bersani vorrebbero smontare è l'accordo romano tra Renzi e Alfano.

E' il rettore stesso a dirsi disponibile a spendersi per la Sicilia su un progetto valido e concreto. C'è da chiedersi quanti siciliani conoscano Fabrizio Micari, è un rischio che la coalizione di centro sinistra potrebbe correre. Il nome di Micari non convince alcuni dei democratici e gli, eventuali, alleati. È Roberto Lagalla, altro candidato in corsa per la presidenza, a indicare Micari come non adatto al ruolo perchè rettore in carica.

Lagalla, nel frattempo, si è avvicinato ai dem per poter trovare una convergenza sul suo progetto di Idea Sicilia. L'ex rettore ha un passato politico legato al nome di Totò Cuffaro, assessore regionale dell'allora governo cuffariano. Oggi Lagalla si è avvicinato a Giuliano Pisapia, cerca l'appoggio dei dem, una macedonia che non piace molto al PD.

Ma in tutto questo turbinio di nomi l'attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta, da che parte sta? Lo difende uno dei suoi assessori, Antonello Cracolici: la quadra di un'alleanza per un eventuale nome del candidato presidente dovrà passare anche dall'approvazione di Crocetta, che nel frattempo si è candidato.