Sulla grave situazione che rischiano di vivere le aziende agricole trapanesi a causa della siccità c'è l'intervento della Copagri provinciale.
"La preoccupazione della Copagri - afferma il Presidente Giuseppe Aleo -, è che la persistente siccità e la gravissima crisi idrica metteranno a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole della nostra provincia. Senza interventi immediati e certi, da parte del Governo Regionale, il settore primario dell'agricoltura trapanese rischia di sprofondare ulteriormente, senza dimenticare gli altri settori pure importanti del segmento produttivo agricolo. Ci chiediamo - continua Aleo-, come mai i parlamentari siciliani non si siano accorti che è da moltissimi mesi che il clima non è per niente favorevole e che avrebbero dovuto intervenire per evitare l'attuale e incalcolabile danno economico che gli agricoltori trapanesi e siciliani stanno subendo".
La Copagri Trapanese chiede iniziative urgenti e coraggiose, senza perdere tempo e senza proclami populistici, per sostenere un comparto vitale per l’economia provinciale.
"La situazione è drammatica su tutto il territorio provinciale, con pesante contrazione dei raccolti; senza interventi immediati -continua la nota di Aleo - rischiamo di non vendemmiare. L’assenza di piogge sta condizionando tutta la produzione viticola, dai bianchi ai rossi, con perdite, finora stimate, oltre il 40%".
Pesanti conseguenze stanno subendo anche gli allevamenti. Le aziende zootecniche, infatti, non riescono a coprire il fabbisogno alimentare del bestiame e gli allevatori sono costretti a comprare sul mercato foraggi e mangimi con notevoli aggravi di spesa sui bilanci aziendali.
La Copagri provinciale chiede lo stato di calamità. Lo scorso 11 agosto il Coordinamento di Agrinsieme (Copagri, Unione Agricoltori, Cia, Legacoop, Fedagri e AGCI) ha comunicato all'Ispettorato Agricoltura di Trapani, i dati dei danni presumibili che hanno subito le colture viticole.
E' stato chiesto al Governo Regionale di proclamare lo "stato di calamità naturale" per tutto il territorio trapanese coinvolgendo tutti segmenti produttivi agricoli, richiedendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, considerata l’intensità del fenomeno verificatosi ed i rilevanti danni causati la dichiarazione dello “stato di emergenza”. Infine Aleo chiede al Governo Crocetta di impegnarsi su cinque punti che potrebbero aiutare l'economia agricola del trapanese:
Infine Aleo chiede al Governo Crocetta di impegnarsi a mettere in pratica alcune soluzioni che potrebbero dare un aiuto all'economia agricola del trapanese: aumentare il "de Minimis" ad un minino di 30 mila euro; abbattimento dell'intera contribuzione agricola; proroga cambiali agrarie con la riduzione del 50%; intervento sul gasolio agricolo, per i maggiori costi affrontati dagli agricoltori; ripristinare la legge 102/2009 per consentire agli agricoltori di beneficiare agevolazioni.