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24/08/2017 06:00:00

Selinunte, la foce del fiume Belice non è balneabile

“Un tuffo alla foce del fiume Belice”. Tutti al mare. Peccato che la zona sia sempre stata inquinata, da prima del 2008. Quest’anno, due nuovi grandi cartelli ne continuano a vietare la balneazione a 200 metri a destra e a sinistra della foce.
Ma nelle pagine regionali di un diffuso quotidiano, a fine luglio, si legge a caratteri cubitali: “Selinunte, più pulita l’acqua del mare alla foce del Belice. Via libera ai bagnanti”. E ancora:

“Buoni risultati dalle analisi di Legambiente sul fiume. La spiaggia dorata si ripopola e arrivano nuovi servizi”.
Non è vero. Legambiente non ha effettuato alcun prelievo nei pressi della foce. Il Presidente dell’associazione ambientalista locale Giuseppe Salluzzo ha infatti smentito categoricamente la notizia: “Non abbiamo fatto nessun prelievo alla foce del Belice. Quest’anno ne è stato fatto solo uno, davanti il depuratore. Quello sì, è andato bene, nel senso che i valori sono entro i limiti, probabilmente a causa del lavoro che ha fatto il Comune nell’eliminare una piccola perdita”.
In effetti, basta andare sul sito di Goletta Verde, dove ci sono tutti i punti di prelievo effettuati nel luglio scorso: quello della foce non c’è.

E come in una brochure turistica, nell’articolo si legge anche di “un risultato tanto agognato che fa felice la cittadinanza e i turisti che giornalmente visitano la riserva del Belice e quel tratto di spiaggia che è un’oasi di bellezza, con sabbie dorate e acqua cristallina”.
Al di là del fatto che Legambiente non ha mai dato patenti di balneabilità (è una cosa che viene spesso precisata durante i numerosi incontri con cittadini ed amministratori in tutto il territorio nazionale), stavolta non ci sono proprio i dati. E i dati non ci sono perché non c’è stato nemmeno il prelievo.
La cosa singolare è che nessuno sembra si sia accorto di nulla, nemmeno Legambiente. E dalla fine di luglio alla fine di agosto, il tratto di mare vicino la foce del Belice è stato promosso balneabile da un quotidiano in assenza di qualsiasi riscontro. Chissà la faccia dei bagnanti, magari arrivati da lontano proprio grazie alla notizia della “rinnovata” condizione dell’acqua, quando si sono visti il cartello di divieto di balneazione.

Certo, non è la prima volta che si fa confusione sulla balneabilità della costa selinuntina. Era successo anche nel 2014. Lo stesso quotidiano titolava: “Selinunte, mare pulito escluso due zone”.
Allora erano stati fatti due prelievi, nei pressi del depuratore e nella foce del fiume Modione, risultati inquinati in entrambi i casi. Ma siccome Legambiente non aveva controllato le acque della foce del Belice, ecco che le zone inquinate furono considerate soltanto due, fornendo una indiretta certificazione di pulizia a tutto il resto, foce del Belice compresa.
L’impressione è che il parlar bene ad ogni costo del territorio, lenisca la fatica di raccontarlo per quello che è.

Egidio Morici